MICHELE
Ho sempre detestato passare tutta la notte con una ragazza. Coccole post-sesso o chiacchiere inutili non mi hanno mai entusiasmato.
Prima di conoscere questa piccola creatura che dorme appoggiata al mio petto.Somiglia sul serio ad un angelo. Innocente, con le labbra che sporgono in un tenero broncio e la pelle così candida da farla sembrare di un'altra terra.
Di tanto in tanto le accarezzo i capelli, li tiro lievemente per vedere come aggrotta le sopracciglia al fastidio procurato.
Suona anche la sveglia programmata per l'università e lei non si muove di un millimetro. Devo averla sfinita sul serio stanotte.Sorrido come un ebete al pensiero.
Quando l'ho sentita tremare sotto di me per poco non ho perso l'ultima briciola di ragione rimasta. Le ho sussurrato parole che mai avrei pensato di dire, ma il bisogno di rassicurarla ha avuto la meglio.
Mi dispiace solo non poterla amare, merita di essere ricambiata.
Purtroppo la fiducia nei confronti dell'amore non rientra nei piani. Oltretutto, giusto per non farmi mancare niente, sono troppo egoista per lasciarla andare o permettere che qualcun altro le si avvicini.I miei pensieri devono aver fatto rumore perché Sofia inizia a svegliarsi.
Apre i suoi occhioni verdi e subito un sorriso meraviglioso si affaccia sul suo viso."Buongiorno principessa..." prova a sottrarsi alla mia presa ma glielo impedisco.
"No!" ha la voce impastata, ricorda quella di una bambina.
"Non guardarmi appena sveglia."
Cerca riparo sotto il lenzuolo.
"Ti sto venerando da circa un'ora e credimi se ti confesso di sentirmi un ragazzo fortunato. Quindi esci da lì sotto o ci penso io." con estrema lentezza scivola fuori.
Mi abbraccia, affondando il volto nell'incavo del mio collo. Mi eccita da morire il suo respiro tiepido su di me.
La sua mano va a posarsi sulla parte bassa dei miei addominali, blocco la sua esplorazione altrimenti non sa a cosa andrebbe incontro.
È mattina, devo spiegarglielo sul serio?
Mi osserva perplessa, ma non le lascio tempo di parlare dato che mi fiondo sulla sua bocca.
Non appena schiude le labbra, mi sistemo sopra di lei. Le afferro i polsi e li tengo fermi accanto alla sua testa.
Come la volta scorsa, anche ora si agita."Michele, non così... lasciami libera. Per favore." lo dice a voce così bassa che la sento a malapena.
Glieli lascio andare solo per far scivolare le mie dita tra le sue. Stringendole forte.
"Un giorno ti fiderai da raccontarmi cos'è successo?"
Fa cenno di sì e subito vedo i suoi occhi inumidirsi.
"Scusa, non è mia intenzione farti piangere. Non pensiamoci adesso. Vieni, ti presto una maglietta e andiamo di là a fare colazione."
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SOFIA
Prima o poi doveva domandarmelo, è normale. Apprezzo che non mi abbia forzato, ha solo voluto farmi presente di voler conoscere quella parte di me.
Mi fido abbastanza e ciò che è successo ieri sera ne è l'esempio.
Ripenso all'ansia che ho avuto, dovuta soprattutto ai discorsi delle mie amiche... evidentemente Michele è così esperto da avermi fatto provare il minimo dolore.Cavolo, ho bisogno di distrarmi perché sto per diventare gelosa del suo passato.
A quel punto mi torna in mente una cosa."Sai, ti ho detto che avrei passato il week-end da mia sorella." con il cucchiaio giro senza sosta i cereali nella tazza.
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- Senza via d'uscita -
Chick-LitDA REVISIONARE Sofia: bella, talvolta diffidente, e brava ragazza di quasi diciassette anni. Ha perso i genitori in un incidente stradale due anni prima, tuttavia non è sola. Ci sono sua sorella ed il resto della famiglia a prendersi cura di lei. Fi...