Capitolo 12 - Una mezza verità

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SOFIA

Siamo arrivati alla festa da un po' e Michele non si è staccato da me, neanche per un secondo. Pare agitato e non capisco come mai.
Ogni volta che intrattengo una conversazione con qualcuno, con una scusa ci interrompe e mi conduce altrove.
Sta iniziando a darmi sui nervi.

"Va tutto bene?" Domando scocciata.

"Fammi pensare... è sabato sera e sono ad una festa con la mia ragazza che, oltre ad essere bellissima, si preoccupa per me. Quindi, sì, è tutto perfetto" risponde lui prima di stamparmi un bacio sulla fronte.

Messa così può anche aver ragione, peccato non ne sia ancora convinta.

"Non sembri tranquillo. Ci tengo solo farti sapere che puoi parlarmi di tutto" confesso sinceramente, accarezzando la sua mano.

Non risponde, ma sospira e comincia a guardarsi intorno finché il suo sguardo non si fissa su un punto ben preciso: Giordano.

"Devo andare un secondo, non muoverti da qui" dice all'improvviso Michele.

Subito dopo si incammina per raggiungerlo.
Per quale motivo cambia atteggiamento quando lui è nei paraggi?
Poso il mio drink e mi siedo afflitta, senza perderli d'occhio. Preferisco non abbassare la guardia.

La prima nostra vera serata insieme la sto passando ad essere trattata come una bambola. Mi appoggio allo schienale, concedendomi il lusso di distendere le gambe.

"Una volta non era così" mi ricompongo non appena riconosco la voce di Valentina. "Non il tuo ragazzo, il suo amico!" continua lei.

"Cosa vorresti dire?"

"Ho visto che lo stavi fulminando con lo sguardo. Non posso rivelarti molto, in pratica qualche anno fa è capitato qualcosa di cui si ritiene responsabile. Ingiustamente, secondo il mio modesto parere.
Ascolta, ho fatto caso a come si rivolge a te e intendo farti sapere che non è lo stronzo che appare" commenta lei con espressione rassicurante.

"Non è questo a preoccuparmi, il vero problema è come Michele si comporta in sua presenza."

"Te ne sei resa conto, eh? Ti sto già dicendo troppo, però credo che meriti una spiegazione. Lui, all'epoca, era al fianco di Giordano per aiutarlo in prima linea con la sua battaglia. Te ne sarai già accorta, ma hai accanto una persona stupenda. Devi avere fiducia, quando sarà pronto si aprirà con te. È un po' arrugginito quando si parla di sentimenti."

Sentimenti?

"Credimi, non me ne sono solo accorta, mi sorprende ogni giorno che passa. È proprio la paura di perdere una fortuna così grande a terrorizzarmi" ammetto ad alta voce.

"Potete farvi solo del bene a vicenda, vedrete" detto questo, si avvicina e mi stringe in un abbraccio.

Proprio vero che le apparenze ingannano. Valentina sta dimostrando di essere tutto l'opposto di quello che credevo.

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"Piccola, cosa stavate confabulando prima?" Mi chiede Michele una volta aver finito di parlare con Giordano.

"Nulla di importante, chiacchiere tra donne" dichiaro cercando di chiudere il discorso, ma lui non sembra convinto e lo capisco da come mi guarda. "D'accordo... evidentemente ti fischiavano le orecchie, bel ragazzo dagli occhi nocciola" tento di distrarlo con un complimento.

Non funziona.
Questo è il primo sintomo dell'influenza del suo amico.

"Devo ricordarti che sono nato prima di te?" Ribatte pizzicandomi la punta del naso con le dita.

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