Capitolo 30 - Fraintendimenti

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SOFIA

Non mi perdo le facce stupìte e disorientate delle mie amiche. Ilaria ripone il telefono in borsa, affinché non rischi di perdersi la mia giustificazione, ed in un attimo pare di ritrovarmi sotto interrogatorio.

"Ma che stai dicendo, ne sei sicuro?" ovviamente Silvia concede il beneficio del dubbio al mio ragazzo.

Il fatto è che ha sul serio una denuncia a suo carico, peccato che Alex dovrebbe essere l'ultimo ad arrogarsi il diritto di giudicare. Sono allibita dall'arguzia e dalla cattiveria con la quale lancia un'accusa del genere, dimostra di non avere limiti ed io l'avevo fatto presente a Giordano. Deglutisco faticosamente e risistemo le maniche della giacca, pensando in fretta ad una possibile difesa.

"Così mi è stato riferito. Lo conosco di vista e, insieme ai suoi amici poco raccomandabili, va in giro ad aggredire la gente."

Racconta la storiella con una disinvoltura da fare accapponare la pelle. Si considera onnipotente e non aspetto altro che vederlo seppellito dalle sue stesse azioni.
Oltretutto parla lui di tipi poco raccomandabili? 

"Adesso crediamo anche alle voci messe in giro? Andiamo, non è un tipo violento e vi posso assicurare che non alzerebbe un dito su di me oppure-"

"Ne ho viste di ragazze come te, pronte a difendere la peggiore delle bestie, e ti assicuro che non hanno fatto una bella fine" insiste Alex.

Intendi l'epilogo che tu hai regalato alle tue vittime?

Quanto vorrei gridargli in faccia la realtà.

"Con il dovuto rispetto, non ho intenzione di continuare questa discussione con te. È mio interesse rassicurare loro" dichiaro indicando le due sorelle. "Siete al corrente del mio passato, ritenete che giustificherei mai la violenza o una tentata aggressione? Pensate davvero che non riuscirei a riconoscere quel tipo di pericolo? Capisco la vostra preoccupazione e chiederò al diretto interessato, se questo può evitare di farvi stare in pensiero."

"Sai che tifo per voi, però ho davvero bisogno di una rassicurazione. Ti scongiuro, non avercela con me o con noi due!" Mi prega Silvia.

E come potrei? Desidero al massimo far sparire dalla faccia della terra l'essere che si trova accanto a voi.
Proprio lui mi osserva con un sorriso compiaciuto, illudendosi di essere riuscito a far apparire Michele come un mostro.
Tranquillo, arriverà il tuo momento.

Ci salutiamo con la promessa di tenerle aggiornate e raggiungo l'altra persona in attesa di spiegazioni.

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Quando salgo a bordo trovo ancora il suo volto serio e un forte odore di fumo ad accogliermi. Si sfoga in questo modo quando è troppo nervoso? 

"Avevo avvertito solo le mie amiche per oggi e non era in programma invitare qualcun altro, men che meno Alex" dico tutto d'un fiato appena chiudo la portiera.

"È la terza volta che lo trovo con i tuoi compagni di merende e sembrano andare d'amore e d'accordo. Stanno diventando intimi solo ora o mi hai mentito a riguardo?"

"No! Devi anche ammettere che non posso essere molto informata circa il loro rapporto, non usciamo quasi più insieme."

"E ti rimpiazzano con un criminale? Meglio perderli che trovarli."

Detto questo, lancia l'accendino nel vano portaoggetti.

Che pazienza. Quando ragiona così, riesce ad indispettire pure un carattere pacato come il mio.

"Se vuoi che ti spieghi, o vai a fumare fuori oppure abbassi perlomeno il mio finestrino."

Con mio grande stupore, spegne la sigaretta e apre addirittura lo sportello per far circolare meglio l'aria. 

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