SOFIA
Una volta assorbite reciprocamente le nostre parole e terminato di coccolarci, l'atmosfera si alleggerisce. Ora che non c'è più niente da temere o da tenere nascosto, è venuto spontaneo tornare ad essere complici e spontanei.
"Sei certo di non aver esagerato?" Gli chiedo mentre cerco di sciogliere il nastro del primo pacchetto.
"Sì, mi sembra tutto nella norma" mi risponde Michele, passandomi un paio di forbici. "Avanti, strappa la carta che porta fortuna. Ti giuro che non proverà alcun dolore."
"Ah, allora è proprio vero che non temi niente, visto come hai appena deciso di provocare una ragazza armata" ribatto agitando in aria le forbici.
"Purché stiano lontane dal mio migliore amico" replica portando di colpo in basso le mani, per ripararsi proprio lì. Io rimango scioccata dal gesto e dalla sua idiozia, tanto che lui ne approfitta. "Una volta anche voi due eravate amici, non guardarlo così." Fa appena in tempo a finire di parlare che in un baleno fugge dall'altra parte del tavolo.
"Michele, ritira subito l'ultima parte o giuro che te le lancio contro!"
"Non sei mai stata violenta però, se le lanci, mi raccomando mira in alto!"
"Ma la vuoi piantare?"
"Va bene, va bene. Scherzavo ed era solo una battuta, dai." Si riavvicina guardingo, passo dopo passo.
Naturalmente non sono arrabbiata, mi è sempre piaciuto giocare con lui, solo che reagisco in questo modo per togliermi dall'imbarazzo.
"Niente più allusioni per un po' e vedrai che mi passa... e togliti le mani da lì."
"Ok, mamma. Su, non perdiamo altro tempo... finisci di scartare il regalo."
Non riuscendo ora a trattenere la curiosità, strappo la carta e quando vedo la confezione che ho davanti per poco la mia mano non inizia a tremare. È il profumo che uso di solito e che mi è finito la scorsa settimana.
Ricordo che sempre quel giorno al centro commerciale Michele aveva promesso di regalarmelo per Natale. Ma onestamente credevo che il suo fosse solo un modo per farmi uscire da quella profumeria."Oddio... te ne sei ricordato."
"Ovvio. Non badare che gioco continuamente, ma ascolto ogni tua parola. Non dimenticarlo mai."
Sopraffatta dall'emozione e dal constatare il vero interesse nei miei confronti, quasi non riesco a trovare le parole giuste.
"Io... grazie. Davvero non so cosa dire"
"Perché non c'è molto da commentare. È un semplice pensiero, Sofia. Rilassati."
Tiro fuori la boccetta dorata dalla scatolina e ne spruzzo qualche goccia sul polso. Ma Michele è più veloce di me e afferra la mia mano, avvicinandosela al volto.
"Non sai quanto mi è mancato il tuo profumo. Sono arrivato a tanto così dal prendere un campioncino, in modo da poterlo sentire ogni volta che ne avessi avuto la necessità."
"Non ti starai mettendo nei guai con tutte queste confessioni?"
"Forse. Ma confido nel fatto che ci sarai tu a salvarmi" ammicca scherzosamente.
"Sempre l'ultima parola, eh?"
Lui si stringe nelle spalle e mi passa l'altro pacchetto, di poco più grande del precedente. Dalla forma rettangolare non riesco a comprendere cosa potrebbe essere. Quindi mi sbrigo e rinuncio alle forbici, strappando la carta direttamente con le mani.
Apro la scatola bianca e all'interno trovo una cornice. È semplice in vernice gialla, come il mio colore preferito, e nell'angolo in basso è raffigurata una ballerina sulle punte. In così pochi centimetri sono racchiuse due costanti della mia vita.
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- Senza via d'uscita -
ChickLitDA REVISIONARE Sofia: bella, talvolta diffidente, e brava ragazza di quasi diciassette anni. Ha perso i genitori in un incidente stradale due anni prima, tuttavia non è sola. Ci sono sua sorella ed il resto della famiglia a prendersi cura di lei. Fi...