Capitolo 63 - Un bacio svelato

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Due settimane dopo

SOFIA

"Se non si presenta nemmeno oggi inizio ufficialmente a preoccuparmi" esordisce Vanessa sedendosi al suo banco.

Si riferisce a Giulia. Ieri non è venuta a scuola e forse oggi farà lo stesso.

"Calmati. Può essere che non si è sentita bene. Le ho mandato un messaggio ieri pomeriggio e non mi ha risposto, magari è influenzata. In ogni caso dopo chiederò a Michele" rispondo cominciando a tirare fuori dalla cartella l'astuccio e il libro di economia aziendale.

"Le ho scritto anche io e non ho ricevuto risposta. Neanche un cenno di vita. Non è da lei" ribatte Vanessa sospirando.

"Ragazze, allarme rientrato" ci interrompe Alberto indicando con il pollice alla sua destra.

Giulia è appena entrata in aula. Con un'espressione in volto che non mi piace. Ci raggiunge quasi trascinando i piedi.

"Buongiorno ragazzi!" Esclama lei con un sorriso forzato.

"Ehi! Ci stavamo preoccupando... va tutto bene? Che domande faccio, certo che no... guarda che faccia!"

"Vanessa!" La riprendo immediatamente.

Riesce a tenere molto a qualcuno ed essere priva di tatto allo stesso tempo. È unica.

"Non volevo offenderti, è il mio modo per dirti che mi accorgo che c'è qualcosa che non va" si riprende la nostra amica.

"Tranquilla, non me la sono presa... soltanto ne parliamo più tardi, ok?" Chiarisce Giulia prima di sfilarsi il cappotto e posare lo zaino a terra.

Distolgo lo sguardo da lei perché non voglio farla sentire in soggezione. Deve essere successo qualcosa ma non vuole affrontare l'argomento a pochi minuti dall'inizio delle lezioni. O perlomeno questa è la mia sensazione.
Passano pochi istanti quando l'insegnante di economia entra e prende posto in cattedra. Il professore Marozzi deve essere arrivato davvero tardi questa mattina: ha le lenti fotocromatiche ancora scure, quindi sarà appena entrato nell'edificio. Chissà se ha fatto in tempo a passare in aula professori per recuperare il registro.

Quando abbasso gli occhi sul mio banco comunque mi accorgo di un biglietto stropicciato. Lo apro e riconosco la scrittura di Giulia.

"C-Giovanni domenica ha scoperto del bacio con Alberto. Ho provato a spiegargli com'è andata ma non vuole sentire ragioni. Mi ha lasciata."

No.

Sgrano gli occhi e lentamente mi volto verso di lei.
Annuisce come per confermare che non si tratta di uno scherzo. Il suo dolce viso in questo momento è segnato da una smorfia di dolore. Con le labbra mima la parola "dopo" e so che non vede l'ora di sfogarsi con qualcuno.
Rigiro tra le mani quel pezzetto di carta e gli do un'ultima occhiata. Lo ha scritto talmente di getto che ha fatto anche un pasticcio con il nome di Giovanni.

Mi si spacca il cuore per lei.

Le prossime due ore sembrano interminabili, ma per fortuna avvertiamo il suono della campanella.
Alberto esce dall'aula insieme ad altri due compagni, mentre noi tre ci incamminiamo in corridoio.
Facciamo giusto qualche passo prima di raggiungere il nostro consueto posto: il termosifone vicino l'aula d'informatica.

"Allora... Sofia lo sa perché le ho scritto un biglietto poco fa. Giovanni sa del bacio tra Alberto e me."

"Oddio!" Vanessa si porta le mani al volto. "Glielo hai detto, ma sei pazza?"

"Certo che glielo ha detto" rispondo io. "Doveva saperlo... forse avresti dovuto dirglielo prima, ma-"

"No, non l'ho fatto infatti" replica Giulia.

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