Sabato
SOFIA
Dopo il messaggio che ho trovato l'altra sera appena ho riacceso il cellulare, scelgo di essere io a bloccare il numero di Michele.
Da quell'ultimo incontro a scuola non ci siamo più visti. Per mia fortuna.È una magra consolazione perché il dolore che provo non varia di una virgola e, di certo, pure il non confidarmi con qualcuno non aiuta.
Chiarisco subito che sono consapevole di non avere colpe, ma non è una passeggiata ammettere di essere stata una sciocca.Sto preparando mentalmente un discorso per non farmi cogliere impreparata, laddove Michele dovesse presentarsi cercando di intimorirmi, finché qualcuno non mi picchietta la spalla con un dito.
Mi giro e rimango sorpresa, realizzando che si tratta di Christian."Ciao!" Mi saluta lui. E subito mi agito poiché temo possa arrivare il suo amico.
"Christian! Dimmi pure."
"È da quando non vi rivolgete la parola che Michele è diventato irragionevole. Evita il discorso e guai se qualcuno prova a nominarti."
"Fammi indovinare, stai cercando di conoscerne il motivo. Beh, mettiti pure in fila, siamo almeno in due." Appena termino la frase, le sue sopracciglia schizzano verso l'alto. È incredulo. "Esatto, hai sentito bene. Scaricata senza spiegazioni" sospiro sconsolata.
Poi mi sorge un dubbio.
"Con Valentina potrebbe essersi confidato? Tu che dici?" Domando spontaneamente a Christian.
Da una parte mi consola sapere che i suoi amici siano all'oscuro e che non abbia tagliato fuori solo me... inoltre posso evitare di sentirmi tradita anche da loro.
"No. È stata lei a mandarmi qui, ad essere sincero."
È in difficoltà. Lo deduco da come si sta grattando, o meglio scartavetrando, la guancia. Se continua i segni rossi lasciati dalle unghie se li porterà dietro per tutta la giornata.
Meglio porre fine alla sua tortura."D'accordo, ho capito. In pratica non mi rivolge la parola, quindi..." sto per lasciar cadere il discorso, ma ho una richiesta. "Potrei chiederti un favore?"
"Certo!"
"Tienilo lontano da me, ti scongiuro" lo prego.
Mi fa strano vedere questo gigante buono guardarmi sbigottito.
"Come? Ma se sono venuto qui proprio con l'intento di farvi riavvicinare."
"Assolutamente no!" Grido istericamente.
Stringo i libri che ho tra le mani per sfogare il mio nervosismo e sento chiaramente le pagine stroppicciarsi tra le dita. Mi auguro che questo basti per scongiurare una nuova scenata.
"Quello che posso dirti è che non è stata una rottura facile... e mi pare di aver capito che Michele sia un tipo rancoroso" riprendo a parlare in tono più calmo.
"Non il Michele che conosco io" ribatte convinto lui.
Per quale ragione tutti continuano a descrivere un ragazzo diverso da quello che mi tormenta da una settimana?
Basta, è inutile.
Non pretendo niente, desidero soltanto sopravvivere e continuare a parlare di Michele può solo ferirmi più in profondità.
Non sono un robot, ho dei sentimenti.Grazie al cielo riesco a estraniarmi dal mondo perlomeno quando ballo. Tanto che vorrei indossare le mie scarpette e danzare ora.
Qui.
In questo corridoio."Mi sarebbe piaciuto davvero conoscere il vostro amico, invece della pessima brutta copia che mi è toccata..." Prendo un lungo respiro per scongiurare le lacrime che già mi pizzicano fli occhi. "Christian, penso veramente che tu sia in buonafede, peccato che io non intenda più saperne di Michele. Non sono più affari miei e, credimi, sto cercando di evitare di incontrarlo anche in questo preciso istante."
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- Senza via d'uscita -
ChickLitDA REVISIONARE Sofia: bella, talvolta diffidente, e brava ragazza di quasi diciassette anni. Ha perso i genitori in un incidente stradale due anni prima, tuttavia non è sola. Ci sono sua sorella ed il resto della famiglia a prendersi cura di lei. Fi...