-questo capitolo contiene linguaggio volgare e scene sessuali esplicite-
Draco Pov
Aprii leggermente gli occhi, il sole filtrava cauto dalla grande finestra. Il cielo era sereno, di quell'azzurro che ti fa sperare in una buona giornata, in un bel tempo. La stanza era rimasta quella di ieri: il tappeto bianco come la neve, il divano con qualche cuscino, il caminetto e tanti quadri appesi alle pareti.Voltai la testa verso il comodino, dove giaceva una fotografia circondata da una massiccia cornice in legno scuro. L'immagine ritraeva una bambina, di circa dieci anni, che teneva per mano un anziano signore. La fanciulla aveva i capelli legati in due trecce, tenute chiuse da due fiocchetti bianchi. Indossava un abito celeste in pizzo, ballerine bianche e una collana con un cuore oro. L'uomo invece era munito di un gilet molto elegante rosso scuro, pantaloni a sigaretta dello stesso colore è una camicia bianca al di sotto. Indossava una bombetta nera e scarpe laccate, pareva ricco ed aristocratico. Ma la sua espressione era ben diversa dalla classe sociale di cui pareva far parte: aveva un sorriso beffardo stampato in viso, e con occhi gioiosi guardava la bambina che teneva per mano.
Dietro di loro, un giardino ben curato faceva risaltare quel contatto travolgente, mettendo in mostra due sorrisi così veri da incantarsi.Abbassai lo sguardo sulla ragazza addormentata sul mio petto.
Le labbra semiaperte, le sopracciglia leggermente aggrottate, il resto del volto rilassato.
I capelli le ricadevano morbidi sulle spalle nude, il suo minuto corpo era attorcigliato al mio. Le guance erano colorate da un leggero rossore, le piccole mani sfioravano il mio petto. Mi soffermai su di esse, mentre i suoi respiri provocavano brividi sulla mia pelle: portava ancora il mio anello.Anche durante i nostri allenamenti, anche ora.. forse.. che non lo avesse mai tolto?
Le accarezzai dolcemente il viso, le guance, le labbra. Memorizzai ogni singola lentiggine, passando delicatamente le dita tra i suoi morbidi capelli. La immaginai correre felice in un prato, abbracciare quello che doveva essere suo nonno, raccogliere fiori giallo da portare alla madre.
"Draco?" mormorò piano, la voce ancora impastata dal sonno. Smisi di accarezzarla, non avevo di certo intenzione di svegliarla o disturbarla.
"Perché hai smesso?" sussurró, prendendomi una mano e posandola sul suo viso.
"Continua, ti prego"
Sorrisi appena, riprendendo a sfiorarla.
"Perché vuoi che continui?" le domandai piano.
Rise a bassa voce, scuotendo appena la testa.
"Che razza di domanda è, Draco?"Ci pensai su. Non aveva molto senso, in effetti.
Era una domanda stupida, inutile."Non lo so, curiosità. Lascia stare"
Ritirai la mano, lasciando però quella tra i capelli. Lei la riprese, portandosela nuovamente sul viso. Sospiró, un raggio di sole le illuminó il volto.
"Mi era mancato. Ridere con te, litigare, dormire assieme, baciarci.. volevo solo assicurarmi che fosse vero. Che il tempo passato assieme non fosse solo la mia immaginazione.. che fosse reale"
Fece una pausa, gli occhi ancora chiusi, si accoccoló meglio al mio petto.
"Che tu fossi reale, Draco"
-
Beth pov
Aprii gli occhi, il suo viso modellato in un sorriso. Le guance erano lievemente arrossate, i capelli spettinati, gli occhi grigi così chiari da scomparire quasi. Mi misi seduta, il corpo nudo avvolto tra le lenzuola.
Draco fece lo stesso, poggiando le sue grandi mani sulla mi vita, riportandomi al suo petto. Mi baciò la testa, le guance, la fronte e le labbra."Quando l'avete scattata quella foto?" mi domando poi.
Voltai la testa e capii immediatamente a cosa si riferisse. La foto mia e del nonno che avevo incorniciato io stessa, la prima fotografia che avevo portato nel mio rifugio.
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She's just a girl || Draco Malfoy
FanfictionCi sono storie di fantasmi che raccontano di principesse, e storie di principesse che raccontano di fantasmi. Questi, specialmente se del passato, possono stravolgere la tua realtà. Beth è al sesto anno, la necessità di ricominciare: il futuro però...