𝐸𝑝𝑖𝑙𝑜𝑔𝑜

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-questo capitolo contiene scene sessuali esplicite-

Era la calda mattina del 10 settembre quando Villa Malfoy fu scossa da un urlo femminile.

"Draco Malfoy dammi le mie fottute mutandine!"
Il giovane rise, continuando a correre per il corridoio.
"Vienile a prendere, se ci tieni tanto!"

Beth sbuffò, nuda, avvolta solo da un lenzuolo bianco, i capelli che le ricadevano morbidi sulla schiena.
"Io ti giuro che questa è la buona volta che ti uccido" digrignó tra i denti, avviandosi all'inseguimento del biondo.

Erano entrati assieme per la prima volta, in quella casa, una settimana dopo la fine della scuola. Si erano messi in pari senza problemi con lo studio, ma Hogwarts aveva ancora bisogno degli studenti più grandi per svolgere qualche ultimo lavoro di restauro. La parte più difficile da costruire fu senza dubbio la torre di Corvonero, ma con molto impegno e qualche rivisitazione portarono a termine il progetto senza intoppi.

E poi, avevano aspettato che Hermione guarisse del tutto. Quanto Piton l'aveva dimessa, ricordandogli di prendere le pozioni da lui indicate giornalmente per due settimane, i ragazzi avevano organizzato una sorta di festa nei sotterranei del castello. Una cosa in vecchio stile: chi voleva poteva aggiungersi, un po' di cibo, qualche bevanda e, soprattutto, musica a tutto volume. Era da tanto che i ragazzi non facevano una cosa del genere, e per Beth era stato strano, quella sera, rimettersi il vestitino nero con cui di solito andava a quel genere di incontri. Mostrava le cicatrici, le ferite ancora aperte dalla battaglia, come il suo corpo fosse dimagrito negli ultimi tempi.

Fu strano per lei, come per tutti, vedersi così: sopravvissuti. Eppure la mano di Draco posata sulla sua schiena le dava quella forza di cui sentiva di aver bisogno.

L'ultima settimana era stata, nel suo piccolo, piuttosto divertente. Prevalentemente perchè erano davvero pochi gli studenti rimasti, e anche la regola del coprifuoco non valeva più.

Malfoy aveva portato più volte Beth sulla torre di astronomia, e più volte l'aveva baciata sotto la tenue luce della luna. La ragazza era rimasta sbalordita quando Draco le aveva mostrato la costellazione da cui prendeva il nome, così come quella da cui derivava Narcissa. Il fatto che tutti i discendenti della famiglia Malfoy avessero questa origine la affascinava davvero.

Avevano convinto gli elfi a regalargli un po' di cibo, ed assieme si rifugiavano l'uno accanto all'altra ai piedi di uno dei grandi pilastri della torre. Erano momenti piccoli, apparentemente insignificanti, che agli occhi di altri non sarebbero stati nulla di che. Eppure Beth era sicure che l'immagine di Draco che smangiucchiava alcuni biscotti al cioccolato, che si allacciava i bottoni della camicia, o quando si lavava i denti canticchiando qualche canzoncina stupida sarebbero rimaste impresse nella sua mente per sempre.

Si rese conto più volte di quanto lo amasse, di quanto avesse imparato ad apprezzare la scoperta di tutte le sue sfumature. Adorava scorgere le sue abitudini - anche quelle più senza senso- o guardarlo e basta mentre era concentrato nel fare qualcosa. Apprezzava come teneva i capelli ora, leggermente più lunghi, che gli ricadevano morbidi sulla fronte senza le manette del gel; o come qualche volta le lasciava mettergli la matita scura dentro l'occhio, per far risaltare ancora di più il grigio delle sue iridi.
Non si sarebbe mai stancata di stargli vicino, di ascoltarlo parlare, lamentarsi, o porle domande su qualsiasi cosa.

Perchè era vero, parlavano davvero un sacco. Dopo la fine della scuola, per i primi due giorni, era stato difficile riprendere il ritmo, il modo di vivere, di prima. Ed era inevitabile percepire il vuoto causato dai ricordi della guerra. E ad entrambi capitava, a volte, di sedersi in silenzio a terra, sul divano, su qualche poltrona, rapiti completamente dai propri pensieri.

She's just a girl || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora