Thomas era lì.
Il risveglio per Beth era stato traumatico. Aveva dormito davvero poco, tormentata da pensieri e ricordi, incapace di tranquillizzarsi. Appena il sole era sorto, aveva corso sotto la doccia, si era vestita ed era uscita da quella camera claustrofobica.
A colazione aveva parlato tanto con Hermione, raccontandogli -non nel dettaglio- cosa era successo con Draco la sera precedente. Hermione non ne era sorpresa, anche lei sapeva che per Malfoy era tutto solo e unicamente uno scherzo.
Le due amiche si confrontarono tanto, e giunsero alla stessa conclusione. Era stato un errore. Uno sbaglio. E non significava nulla per nessuno dei due, ne per Beth ne per Draco.
Ad un certo punto Silente richiamó l'attenzione dei ragazzi.
"Ragazzi, perfavore un attimo di silenzio. Da oggi, qui ad Hogwarts, ci sarà un nuovo studente. Vorrei che accoglieste Thomas Grent, che è già stato smistato nella casata serpeverde"Tutti gli occhi si fissarono su Beth. La forchetta le cadde di mano quando il ragazzo entró nella sala. Non riusciva a muoversi. Non riusciva a pensare. Non riusciva a tenere le lacrime sotto controllo. Era paralizzata, congelata dalla paura. Hermione cercó di richiamare la sua attenzione, ma la ragazza non la ascoltava.
Un mare di ricordi la investì.
Un oceano di incubi si realizzarono.Aveva paura.
Tanta paura.
Non riusciva a respirare.Beth si sveglió bruscamente è quasi cadde dal letto, senza fiato.
"O cazzo". Le ci vollero alcuni minuti per capire che si trattava solo dell'ennesimo incubo. Eppure questa volta era così reale. Così concreto. E tra gli occhi che si ricordava la fissassero, non vedeva quelli grigi. Erano spariti. Invisibili.
"Ok basta, datti una calmata" disse a se stessa. Non sopportava più queste notti insonni. E le cicatrici sul suo corpo non facevano altro che ricordarle quello che aveva passato.
Voleva fuggire dal suo corpo. Scappare. Andare via.
Cambiare vita magari.
Essere una ragazza normale come Hermione magari.
Essere felice, magari.Senza nemmeno accorgersene, il viso di Beth si bagnó di lacrime. Non ricordava più l'ultima volta che aveva pianto. Aveva tenuto tutto dentro per mesi. Mesi e mesi senza dire nulla. E ora era lì, stasa sul pavimento, a tremare. A svuotare il suo minuto corpo di tutto.
A singhiozzare.
A lacrimare.Non le importava che ore fossero, dove fosse o cosa succedeva all'esterno. Voleva solo potersi liberare. Urlare.
È così fece.
Urló, urló e urló fino a perdere la voce.
Urló fino a esternarsi di tutto.
-
Pov Draco
Sentii l'urto squarciare l'aria. Mi alzai velocemente dal letto, indossando la prima cosa che mi capitava per le mani. Erano circa le sei, ben prima dell'orario di risveglio. Avevo capito subito chi fosse.Uscii chiudendo la porta, attento a non svegliare Blaise, che dormiva come un ghiro.
Arrivai in meno di un minuto al corridoio dei dormitori femminili e mi fermai davanti alla sua porta.Forti singhiozzi provenivano dall'interno.
Dovevo entrare? E se lei mi avesse cacciato? Al diavolo, non importava.
Dovevo provarci, fare almeno un tentativo.Aprii lentamente la porta. Subito un paio di occhi smeraldo, offuscati dalle lacrime, mi guardarono.
Mi studiarono.
Certo, ero mezzo in pigiama, ma non stava guardando quello.
Guardava il mio viso, i miei occhi.
Sentii il suo sguardo perforarmi.Non so per quanto tempo ci guardammo. Lei non disse una parola, e nemmeno io.
Mi avvicinai. All'inizio mi guardó spaventata, ma poi abbasso la testa sulle ginocchia, continuando il suo pianto.
Era rannicchiata contro il letto, così piccola, così fragile.
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She's just a girl || Draco Malfoy
أدب الهواةCi sono storie di fantasmi che raccontano di principesse, e storie di principesse che raccontano di fantasmi. Questi, specialmente se del passato, possono stravolgere la tua realtà. Beth è al sesto anno, la necessità di ricominciare: il futuro però...