𝑁𝑜𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑏𝑎𝑡𝑡𝑒𝑟𝑒𝑚𝑜 -73

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Come il Signore Oscuro aveva accuratamente pianificato, il Ministero fu il seguente bersaglio. Gli Auror erano andati quasi tutti in soccorso dell'affollata Diagon Alley, lasciando la sede del ministro della magia facilmente attaccabile.

Fortunatamente, con l'intervento di Alastor Moody, Albus Silente ed altri professori di Hogwarts che avevano ricevuto l'allarme, Voldemort e i suoi seguaci furono respinti nell'arco di mezza giornata. L'attentato però aveva causato parecchi danni all'edificio, provocando anche profonde ferite alla maggior parte dei suoi lavoratori, i quali erano stati ricoverati con urgenza al San Mungo. Tra quelle pareti vi era sangue e paura, e nonostante non avesse compiuto perfettemente il suo piano, Tom Riddle ne era più che soddisfatto. Quando furono certi che i mangiamorte se ne fossero andati tutti, i restanti Auror assieme ai maghi più potenti lì presenti, si occuparono di proteggere ciò che era rimasto della struttura attraverso potenti incantesimi, rimettendola sotto stretta osservazione.

L'attacco a Diagon Alley, intanto, continuava. I mangiamorte erano migliaia e incendiavano qualsiasi casa gli si parava davanti. La distruzione avvolgeva qualsiasi cosa e, seppur pian piano stessero respingendo il nemico, gli Auror stavano faticando e non poco.

Ma la cosa ancor più terrificante era, nonostante la scia imprevedibile di fiamme e orrore lasciate in quelle poche ore, che tutti sapessero quale sarebbe stato il prossimo bersaglio. Tutti ne erano sicuri, e tutti ne erano comunque spaventati. Nessuno di loro sapeva quando, come e in che preciso istante sarebbe successo, ma ciascun mago dalla parte del bene concordava sul fatto che sicuramente, Hogwarts sarebbe stata la prossima: il teatro della grande battaglia finale.

Proprio alla scuola, in quel preciso momento, i professori appena rientrati si stavano occupando di radunare tutti gli studenti di tutti gli anni nella Sala Grande.

Albus Silente era in piedi al centro dell'immenso spazio e, poco più dietro, vi erano Minerva Macgranitt e Severus Piton. I ragazzi pian piano arrivavano, tutti già consapevoli di ciò che il preside doveva loro comunicare. Tutti si accomodarono, i loro animi straboccanti di timore ed impazienza.

Entrando insieme ad Harry, Ron ed Hermione, Draco prese saldamente la mano della sua ragazza. Lei gli sorrise delicatamente, una reazione quasi impercettibile a chi non sapeva dove guardarla, come guardarla. Anche gli ultimi alunni entrarono, e nell'enorme stanza calò il silenzio.

"Miei cari ragazzi" iniziò l'anziano preside, sorridendo dietro i suoi occhiali a mezzaluna. "Miei amati studenti, immagino che purtroppo già voi tutti sappiate il motivo di questa urgente convocazione. Mi duole dover dare questa notizia, ma temo che oramai non si possa più rimandare". L'uomo scrutò i suoi ragazzi, perdendosi per un breve istante nei ricordi della sua amata gioventù passata.

"Voldemort sta arrivando e con lui, anche l'inevitabile guerra. In passato, io e i miei colleghi abbiamo fatto di tutto per sconfiggerlo e, con un piccolo aiutino -Silente fermò lo sguardo sul ragazzo sopravvissuto- ce l'abbiamo fatta. E benchè capisco la vostra paura, anche questa volta ce la faremo. Ricordate, la vita la si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo uno si ricorda di accendere la luce"

I ragazzi sorrisero, assaporando il senso di dejavu al primo anno dovuto alle parole appena pronunciate. Beth si voltò verso Draco, ripensando a quanto tempo loro avevano impiegato ad aprire gli occhi e, semplicemente, ad accettare ciò che provavano.

"Come ben potete immaginare, non tutti combatterete, quest'oggi. Chiedo a tutti coloro del primo, secondo e terzo anno di seguire la professoressa Sprite nei sotterranei, dove già è stata preparata una stanza per tenervi al sicuro. Chiunque altro non se la senta di affrontare l'ignoto e ciò che verrà, potrà unirsi al gruppo. Tutti gli altri, rimangano seduti"

She's just a girl || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora