Se quel giorno la foresta avrebbe potuto parlare, avrebbe di certo narrato di come, in poche ore, il mondo si era completamente stravolto.
Avrebbe raccontato delle creature, dapprima terrorizzate, che ora ritornavano lentamente alla loro casa. Delle nuvole cariche di pioggia e morte che liberavano il cielo, dei primi raggi di sole che illuminavano un castello, una casa, piena di ferite e squarci.
Avrebbe scritto di quello scontro, il duello tra le tenebre e la luce, e di come quest'ultima, sorprendendo tutti, si era spinta oltre ogni limite, senza arrendersi mai. Se gli alberi, le piante, l'acqua e la natura stessa avrebbero potuto dar voce a ciò che avevano visto, avrebbero raccontato di un storia incredibile: di coraggio, ambizioni, desiderio di combattere fino alla propria morte, se fosse stato necessario. Si sarebbero lette di scintille negli occhi, di grida di dolore e di rabbia, di pianti di perdite e rimorsi.
E anche di amicizia, abbracci pieni di speranza, strette di mani che parevano poter sorreggere il mondo.Ma in questo momento, se il suolo e la terra avessero avuto opportunità di raccontare, avrebbero narrato di quattro ragazzi, la battaglia che ancora non era terminata, che correvano verso il limite della foresta. Una chioma rossa, una cicatrice, un marchio e iridi verdi si facevano ora strada tra gli alberi, sorpassando tronchi, inoltrandosi nella più fitta delle nature. Con le bacchette strette in mano e il disperato desiderio di trovare ciò che cercavano scansavano foglie, cercavano impronte, seguivano l'invisibile sentiero verso la loro meta. Saltarono un ruscello, ignorando le grida di gioia che si udivano, quasi impercettibilmente, alzarsi dal castello. Corsero e si aspettarono, e poi ricominciarono, cadendo e rialzandosi. E andavano avanti, lasciandosi tutto alle spalle, all'estenuante ricerca di lei.
E poi, quando le speranze sembrarono star per finire la videro, in tutta la sua immensa grandezza. Vi era una radura, varcato l'ultimo confine di alberi, ricca di fiori e con qualche residuo di brina. I quattro ripresero a correre, ignorando le spine che gli graffiavano il viso, le buche nel terreno che sembravano divertirsi nel tentare di farli crollare. Presero l'ovest, fidandosi di Harry, finchè non mancò loro il fiato ma nemmeno allora, quando le ginocchia tremarono, si fermarono.
Alzando lo sguardo, poco più avanti, si poteva scorgere l'imponente sagoma di un faggio, le cui foglie danzavano al soffio del vento. I ragazzi lo raggiunsero, ma non si fermarono ad ammirare, neppure per un secondo, ciò che li circondava. Perchè vi era un punto, ai piedi del tronco, in cui pareva quasi che la vegetazione fosse stata schiacciata, appiattita, da qualcosa. O, per meglio dire, da qualcuno.
Ron si avvicinò, sfiorando con le dita il tessuto morbido di quel mantello che aveva reso la sua infanzia così memorabile. Poi, come se si fosse risvegliato, lo strappò via, lasciandolo cadere debolmente a terra.
E fu allora, tra il verde della natura, che quattro paia di occhi si fermarono sul pallido ed immobile corpo di Hermione Granger.
Pareva come se i loro corpi fossero caduti in trans, mentre esaminavano centimetro per centimetro la ragazza. I respiri parevano fossero trattenuti, le lacrime sul punto di riversarsi.
Draco fece un passo avanti, inginocchiandosi ai piedi della coraggiosa, forse fin troppo, giffondoro. Cercò nelle tasche del suo mantello, controllando con maestria il lieve timore, ed estrasse alcune boccette di liquidi strani. Una per una, senza che gli altri, immobili, ponessero alcuna domanda, queste venivano poste alle labbra schiuse di lei.
Il biondo continuava, con una così freddezza che spinse gli altri ad avvicinarsi, quasi come a cercare in ogni modo di ricreare calore e protezione. Malfoy prese una certa polvere bianca ed, alzando lentamente il maglione tinto di rosso scuro, cosparse lo stomaco della ragazza, per poi avvolgerlo con delle bende. La ferita era grave, lo sapeva, e non aveva idea di quanto quello sarebbe potuto bastare. Le alzò poi delicatamente il capo, ripetendo la procedura, sperando che fosse sufficiente.
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She's just a girl || Draco Malfoy
Hayran KurguCi sono storie di fantasmi che raccontano di principesse, e storie di principesse che raccontano di fantasmi. Questi, specialmente se del passato, possono stravolgere la tua realtà. Beth è al sesto anno, la necessità di ricominciare: il futuro però...