𝐵𝑎𝑟𝑟𝑖𝑒𝑟𝑒 -40

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Beth pov
Uscii dal bagno, mi vestii e misi un filo di mascara.

Dovevo andarci?

Si.
Eravamo già stati abbastanza stupidi da urlarci in faccia insulti idioti, non potevamo persino evitare di parlarci.

Volevo dirgli che non mi importava che fosse un mangiamorte.
Volevo scusarmi con lui per i commenti su suo padre, non avrei dovuto tirare in gioco quell'argomento.
E, in fondo, sapevo che anche lui volesse scusarsi.

Uscii dalla mia stanza, le mani che tremavano.

Non so se avrebbe voluto vedermi. Non so se avrebbe voluto parlarmi.
Non sapevo proprio un cazzo e questa cosa mi faceva uscire di testa.

Intanto la notte si era impossessata di ogni cosa, dovevano essere circa le nove.. domani Hogwarts sarebbe stata nuovamente popolata dagli studenti.
Pensai ad Hermione.

Avevo così tante cose da raccontarle. Cosa mi era accaduto nella foresta proibita, l'incontro con la creatura, gli allenamenti con Piton, il fatto che ancora non sapessi come sbloccare i miei poteri.
Pensai ad Harry.

Era sempre stato così carino con me. Sempre gentile e affettuoso. In un certo senso, noi due eravamo uguali. Insomma.. entrambi a dover affrontare un duello mortale per salvare il mondo magico.
Solo che lui conosceva il suo avversario.
Io no.

Non avevo idea di chi avrei dovuto affrontare. Sarebbe stato ironico se fosse stata Astoria. Sinceramente? Non avrei esitato a spaccarle il culo come si deve.

Ma dubitavo fortemente fosse lei. È fin troppo stupida per riuscire anche solo a capire la leggenda, figuriamoci allearsi con Voldemort e controllare quei poteri.

Ma allora chi poteva essere? Sicuramente era una ragazza, la storia era molto chiara su questo. Ma non poteva certamente essere una ragazza qualcunque.

Dunque, escludendo i griffondoro perchè nemici di voldemort e i tassorosso perchè sono fin troppo buoni, rimangono serpeverde e corvonero.
Ma i corvonero calcolerebbero le probabilità di fallire se alleati con Voldemort e sicuramente si schiererebbero con Harry.

Quindi rimane solo la mia casa.
Serpeverde.

Codardi e costretti ad obbedire ai nostri genitori, quasi tutti mangiamorte.
Tutti un po' rotti dentro alla fine.

Un po' a pezzi.

Sorrisi mentre il freddo glaciale dei sotterranei mi avvolgeva. Non mi ero capacitata di essere riuscita a formulare un pensiero così razionale come quello mentre sentivo ancora il cuore ammaccato.
Fu strano.

Probabilmente fu il mio cervello che cercava disperatamente in tutti i modi di allontanarmi e proteggermi dal dolore.
Un'ipotesi plausibile.

Arrivai davanti alla porta di Draco.
Presi un profondo respiro.

Chiusi gli occhi.
Li riaprii.

Potevo farcela.

Bussai.
Uno, due, tre colpi secchi.

La porta cigolò e si spalancò, mostrandomi un Draco Malfoy stanco e mezzo in pigiama.

"Ho disturbato il tuo sonno di bellezza?" dissi, sperando di alleviare un pelo la tensione.
Un piccolo sorriso gli fece capolineo sul volto, ma subito scomparve, sostituito dal suo classico tono freddo.

"Perché sei qui?" Mi domandò, poggiandosi allo stipite della porta.
I muscoli erano tesi sotto il sottile strato di stoffa della sua maglietta.

Deglutii, cercando di trovare le parole giuste.
"Prima.. lo sai, ci siamo comportati come due bambini. E mi.. ecco.. mi dispiace di averti urlato addosso quelle cattiverie, non le meritavi. Non so perchè fossi arrabbiata, ma in quel momento volevo solo urlare in faccia a qualcuno e.. e nulla, ho fatto la stupida e mi dispiace"

She's just a girl || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora