𝑁𝑜𝑛 𝑠𝑖 𝑡𝑜𝑟𝑛𝑎 𝑖𝑛𝑑𝑖𝑒𝑡𝑟𝑜 -69

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La ragazza guardò un'ultima volta i tre presenti nella stanza, approfittando di quei pochi secondi di trance per andarsene. Con passo deciso si avviò verso l'enorme portone in legno, sorpassandolo. Lo lasciò richiudersi alle sue spalle, mentre scendeva i gradini avvolta in una nube di pensieri.

Ora, non poteva davvero più tornare indietro.

Camminò per l'ultima volta lungo l'elegante sentiero di ghiaia, concentrandosi sulle decorazioni ricche ed aristocratiche del giardino. Inspirò a pieni polmoni l'aria del maniero, giungendo dopo pochi passi all'imponente cancello di ferro battuto.

Si voltò verso la villa, gli occhi ridotti in due fessure. Ripensò a tutte le camminate fatte con il nonno, tutte le cene in famiglia, tutte le mille prove abiti in cui lei, quando era appena una bambina, si divertiva a indossare i capi più particolari; ma anche di tutti i rimproveri, le litigate, il continuo disappunto; su come lei non facesse abbastanza, non fosse abbastanza perfetta, di come lei non fosse mai abbastanza.

Si portò una ciocca di capelli castani dietro l'orecchio, sospirando. Avrebbe voluto che Draco fosse lì con lei, fosse lì per sorreggerla e per proteggerla, come aveva sempre fatto. Ma la ragazza sapeva anche che quello, qualunque cosa stesse provando, che fosse dolore o finalmente una sorta di senso di libertà, doveva affrontarlo da sola.
Era solo l'ennesima battaglia, l'ennesima batosta che il suo animo avrebbe dovuto subire e sopportare.
Ma poteva farcela anche questa volta.
Ce l'aveva sempre fatta, dopotutto.

Con un'innata sicurezza si voltò verso il paesaggio al di fuori della villa e varcò la soglia dei neri cancelli. Con un colpo di bacchetta li richiuse, ascoltando per l'ultima volta il loro strano suono metallico. Osservò per l'ultima volta quella che era stata casa sua, l'enorme spazio in cui era cresciuta. Una minuscola, quasi invisibile lacrima le rigò la guancia.

Se n'era andata.
Aveva definitivamente chiuso con il suo passato.

Ora, poteva essere libera.

Sorrise leggermente, incamminandosi verso la sua prossima destinazione, lasciandosi così alle spalle il Tocket Manor.

-
Draco Pov
Non vedevo Beth da troppo ormai, ma in un certo senso sapevo di non dovermi preoccupare. Per quanto mi avesse raccontato di quanto i suoi genitori fossero persone difficili, ero certo che sarebbe stata in grado di gestirli. Anche perchè avevo un'incarico ben più difficile, ora.

Beth era arrivata a un punto di pieno controllo dei suoi poteri, e anche nella lotta non se la cavava male.
Ma con Silente e Piton ne avevamo discusso, e c'era ancora qualcosa che rappresentava ancora un significativo dubbio.

Il medaglione, di quello sapevamo poco e nulla.

Avevamo esaminato ogni libro della biblioteca, ribaltato da cima a fondo anche il reparto proibito ma nulla, le uniche informazioni presenti erano quelle legate alla leggenda e su quanto potesse essere un oggetto importante. Nulla che spiegasse i suoi poteri, le sue potenzialità e come poterle utilizzare al meglio.

Silente avea detto che c'era una piccola possibilità, ma comunque una possibilità, che ciò che ci serviva fosse in un'altra biblioteca. Una delle più ben rifornite dell'intero mondo magico, una di quelle invidiate da parecchie persone.

Quella del Malfoy Manor.

Era un rischio, era un fottuttissimo enorme rischio, ma dovevo correrlo. D'altronde, ora che mia madre era al sicuro, se anche mio padre mi avesse scoperto non avrebbe potuto farmi di peggio. Peggio dell'ultima volta.. sicuramente no.

Non potevo permettere che avessimo punti deboli. Se il Signore Oscuro sapesse qualcosa di più rispetto a noi riguardo al gioiello potrebbe sfruttarlo a suo vantaggio, attaccando nei nostri punti deboli. Non posso permettere che a Beth accada questo.

She's just a girl || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora