𝐵𝑙𝑎𝑖𝑠𝑒 -74

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Blaise Zabini era stato mandato in cima alla torre di astronomia, per poter dare l'allarme quando le truppe del signore oscuro sarebbero comparse. Nonostante il suo viso riuscisse alla perfezione a rimanere impassibile, dentro di lui il ragazzo sentiva che qualcosa non andasse.

La verità, era che non era abituato a provare paura: era qualcosa di troppo spaventoso ed incontrollabile, qualcosa che Blaise voleva allontanare il più possibile. E, per tutta la sua giovane vita, ci era riuscito alla perfezione.
Se sentiva di avere paura di notte, accendeva semplicemente la luce. Se credeva che qualcuno lo stesse seguendo, rientrava semplicemente spedito a casa. Se non accettava l'idea di restare solo, trovava qualsiasi mezzo per mettersi in contatto con qualcuno che conoscesse.

L'idea della paura non lo spaventava, ciò che lo preoccupava era, più semplicemente, come il suo corpo reagiva a quegli stimoli. La razionalità, l'ingegno, la progettazione sembravano sparire dall'anticamera del suo cervello. Diventava tutto sfocato e irraggiungibile, talmente imprevedibile da non riuscire nemmeno più a pensare alla mossa successiva. Odiava in chi si trasformava quando aveva paura: iniziava a pensare solo e unicamente a se stesso, lasciando indietro tutto e tutti.

Per lo meno, questo era quello che succedeva solitamente.

La maggior parte delle volte si trasformava semplicemente in un egoista bastardo, e tutta la logica dietro alle sue azioni veniva sostituita dall'orgoglio e dal senso di auto-sopravvivenza. Tutte le volte, eccetto quando, scendendo le scale e giungendo nel corridoio che portava all'ingresso di Hogwarts, aveva visto Draco.

Aveva visto il suo volto distrutto, il sangue che lasciava gocce scure sul pavimento, i capelli platino tinti di rosso, le ferite che gli squarciavano la pelle. Il suo corpo zoppicante che si faceva largo tra gli studenti, i quali lo guardavano come se  non meritasse nemmeno un aiuto. Come se a nessuno importasse di lui. Si ricordava bene come si era fiondato su di lui, sorreggendolo immediatamente. Di come gli aveva fatto una rapida analisi per capire se potesse avere una ferita potenzialmente mortale. Di come lo aveva guardato in quegli occhi grigi e ci aveva visto solo disperato e puro terrore.

E, in quel momento, anche lui aveva avuto paura. Paura che il suo migliore amico, il suo sostegno, il suo compagno potesse morire lì, tra le sue braccia. Eppure, la ragione non lo aveva abbandonato, anzi. Era riuscito a reagire, a trovare le parole e i gesti giusti per salvarlo. Quella, fu l'unica volta in cui Blaise sentì che la paura di perdere Draco, il terrore di perdere una parte così essenziale della sua vita, gli aveva dato la forza di combattere, di stringere i denti fino alla fine. E di farcela, alla fine.

Blaise pensava a questo mentre, con gli occhi che guardavano meccanicamente in tutte le direzioni e la bacchetta stretta alla mano, stava appoggiato alla balaustra della torre di astronomia. Il suo sguardo si perdeva tra gli alberi della fitta foresta, tra le nuvole grigie passeggere nel cielo, tra le montagne lontane. Avrebbe terribilmente voluto sapere dove e come guardare, per poter scorgere il prima possibile l'arrivo del signore oscuro. Odiava l'idea di non arrivare in tempo, l'idea di sbagliare il suo compito, l'idea di fallire. Lui non falliva, mai. Le sue dita si torturavano a vicendo, l'ansia che lo divorava vivo. Dentro, Blaise Zabini era una tempesta pronta a scoppiare.

Assieme a lui, Silente, aveva mandato Tiger, Goyle, Aidan, Luna, Cho e altri due ragazzi corvonero. Questo per far si che ci fossero più occhi, più menti attive, per controllare la situazione al di fuori della barriera. Se solo Silente avesse saputo che proprio quello, sarebbe stato il primo ostacolo per Blaise, forse le cose sarebbero andate diversamente.

Infatti, proprio quando il suo cervello stava iniziando a pensare che il signore oscuro e le sue truppe non sarebbero arrivate, aveva scorto un leggero, quasi impercettibile, movimento nella radura degli ippogrifi. Aveva socchiuso gli occhi, cercando di osservare meglio e cercando di capire se quel fruscio tra le piante poteva essere dato da una qualche creatura o dai centauri. Poi però si ricordò di come, tutte le creature che erano solite avvicinarsi al castello, erano state messe al sicuro tra le mura della scuola.

She's just a girl || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora