« Qual è il tuo nome, ragazzina? » le chiese con forte accento francese, ignorando totalmente la domanda di Dorian.
« A-Alessia... » farfugliò con timore.
« Certainement, comment pourrait-il en être autrement? » ghignò spietato e Alessia si sentì presa in giro. Per la prima volta in vita sua si vergognò del suo nome. L'uomo le girò attorno studiandola un ultima volta, e si rabbuiò strofinandosi il mento ispido.
« Je crois qu'il à peine... » borbottò, fermandosi di nuovo di fronte a lei, occhi negli occhi per pochi attimi ancora. Poi, come se avesse perso interesse per la ragazza, tornò a sedersi dietro la scrivania, a sfogliare un grosso tomo antico che a sentimento sembrava costare parecchio.
« Nous avons refusé de croire, comme vous, jusqu'au dernier, » replicò Dorian, avvicinandosi al tavolo assieme ad Arthur, inspiegabilmente entrambi più sollevati.
Sentendosi prossima al pianto, Alessia abbassò lo sguardo sul tappeto nero sotto i suoi piedi e immaginò di sprofondarci dentro, svegliarsi da quell'incubo e ritrovarsi sul treno, svegliata giusto in tempo per scendere alla fermata di casa sua; uscire dalla stazione di Castel San Pietro Terme e dimenticarsi di quell'incubo, come se nulla fosse successo.
Ma fu il grido di gioia di una donna a ridestarla. Con amarezza si ritrovò nello studio di Auguste, a chilometri di distanza da casa sua. « Dorian! Malédiction à toi! Tu ne sais pas comme je me suis inquiétée! »
Alessia fece appena in tempo a scansarsi, prima che la giovane donna la travolgesse e questa finì con felicità tra le braccia di Dorian, che barcollò per lo slancio appassionato della giovane.
« Je t'avais dt que nous n'avions pas couru danger, btè... » sembrò rimproverarla con dolcezza, accarezzandole le onde castane che le nascondevano il viso affondato nel suo petto, e la strinse forte a sé con sincero sentimento.
« Tu es, » ribadì lei, alzando gli occhi blu scuro verso quelli di Dorian, facendolo ridere di cuore.
Con sconcerto, Alessia si accorse di altre due ragazze, una dai lunghi capelli castano chiaro e l'altra dalla chioma rosso fuoco, anch'esse tra le braccia dei due gemelli, felici quanto Dorian e l'altra giovane donna. Arthur avanzò verso Alessia, lo sguardo così scuro da farla indietreggiare con paura, ma non si fermò davanti a lei.
« Où est Claire? » chiese alle tre donne e Alessia si accorse di una forte nota d'apprensione nella sua voce, aumentando la confusione dentro di sé. Rimase a guardare, incapace di capire quello che stava succedendo. Arrischiò un'occhiata verso l'uomo alla scrivania, ma quest'ultimo sembrava impassibile alla scenetta che stava prendendo luogo nel suo studio.
Una delle ragazze scostò lo sguardo da Cesàr, senza allontanarsi dal suo abbraccio e incurvò le labbra in un bellissimo sorriso malizioso, mettendo in mostra il rossetto della stessa tonalità della sua chioma e risaltando gli occhi verdi.
« Ne te inquiète pas, papa. La montgolfière va arriver! » rise.
« Il se est tellement développée dans cet mois! » s'intromise l'altra donna, poggiando una mano sulla spalla di Arthur e questo deglutì preoccupato. Una quarta donna fece in quel momento il suo ingresso all'interno della stanza, stretta in una vestaglia di flanella turchese, e affaticata dall'evidente rotondità di una gravidanza già avanzata. Alessia notò subito gli occhi di Arthur illuminarsi emozionati, come quelli azzurro chiaro della donna.
« Claire... » sussurrò dolce, dopo averla raggiunta in pochi passi e finalmente un raggiante sorriso dipinse le labbra di Arthur, quando si posarono su quelle della giovane.
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The Way - Quando L'unica via è quella che non ti aspetti
ChickLitAlessia non ha mai davvero scelto niente per sé. Tutto le era imposto, giorno dopo giorno, dalla madre, che dettava legge in casa e nella sua vita. Poco male: vent'anni le erano bastati a farla abituare a quella sorta di schiavitù, e quando iniziata...