Aveva sciolto quell'abbraccio in cui si era sentito a disagio fin dal principio di quella notte, poi l'aveva guardata addormentarsi tra le lacrime e dormire tra le lacrime. Aveva le palpebre gonfie e il naso rosso per il pianto. Era completamente distrutta. Non si era mai sentito così a disagio nel starle accanto.
Così inadeguato.
Per tutta la notte non aveva chiuso occhio: sulla lingua aveva ancora l'amaro sapore di quelle disgustose parole.
— Ti sei bagnata così tanto al pensiero di lui dentro di te? —
Addosso sentiva pesante come un mantello bagnato da chili di pioggia gelida quell'oltraggio che stava per arrecarle. — Mi dispiace, ti dovrai accontentare di questo. —
Sul palmo bruciava come fuoco quell'offesa che per poco non le aveva arrecato.
— Come osi?!? —
Con quale coraggio avrebbe incrociato il suo sguardo, da quel momento in avanti?
Io non sono così.
— Oppure il fatto che ti ronzassero attorno così tanti uomini ti ha fatta andare in calore? —
Il coraggio non lo trovò.
All'alba, quando Alessia si svegliò, Gabriel scappò codardo da quel letto e da lei.
La evitò per tutto il resto della giornata.
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A chiunque fosse stata raccontata la sua storia, probabilmente avrebbe storto il naso alla sua decisione, additandola come ragazza facile. Certo, Gabriel era un uomo di bella presenza, l'aveva ammesso la prima volta che l'aveva visto e mai l'aveva negato. Non voleva dire però, che per un bel corpo, avrebbe dimenticato quella notte.
— Questa tua... Bontà. È un grande pregio. —
Per quella sua dannata bontà, aveva deciso di dargli — a lui, a loro — una possibilità.
Nei giorni precedenti, aveva iniziato ad accettare l'idea che Gabriel potesse essere in qualche assurdo modo attratto dal suo noioso corpo. E aveva trovato conferma in quel commento appassionato rivolto verso il suo vestito. Il suo raziocinio, in quel momento, le aveva urlato di tenersi lontana da lui, ma non aveva voluto ascoltarlo. Aveva invece ascoltato i ricordi di quella mattina, stretta tra le sue braccia, persi in quell'intima conversazione, e si era abbandonata alla convinzione di poter riviverli ancora e ancora.
E nonostante quello che era successo la notte di capodanno, ancora ci sperava.
C'era stato qualcosa, prima, mentre e dopo, che l'aveva indotta a dargli quella maledetta possibilità.
Prima, uno sguardo. Desiderio.
Quando aveva risposto a un suo bacio per la prima volta: lo sguardo di lui era allucinato, sorpreso. Nei suoi occhi si era vista riflessa, con la stessa incredulità, e aveva compreso quanto anche lei avesse cercato quel bacio. Quanto in realtà le era piaciuto.
Mentre, un altro sguardo. Dubbio.
L'aver risposto alla sua stessa passione forse l'aveva spaventato. Quelle orribili frasi campate in aria, quelle accuse che le aveva rivolto con astio, non avevano alcun senso. Solo dopo averci ripensato a mente lucida, ne aveva forse colto il significato: Gabriel aveva messo in dubbio che nei suoi pensieri, mentre baciava lui, sentiva lui, e assaporava lui, ci fosse un altro uomo?
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The Way - Quando L'unica via è quella che non ti aspetti
ChickLitAlessia non ha mai davvero scelto niente per sé. Tutto le era imposto, giorno dopo giorno, dalla madre, che dettava legge in casa e nella sua vita. Poco male: vent'anni le erano bastati a farla abituare a quella sorta di schiavitù, e quando iniziata...