Dopo quell'amplesso, l'uomo era andato via lasciando la giovane moglie da sola nella stanza da letto. Probabilmente si era allontanato per andare in bagno, o per scappare al lavoro, o – se si fosse trattato di una coppia di neo-sposini e dunque romanticamente parlando – solo per preparare la colazione alla sua dolce metà. Se fosse stata questa la situazione, non ci sarebbe stato nulla di strano.
Il loro non era stato un matrimonio d'amore, non si erano conosciuti in un bar, una sera d'estate di qualche anno prima, e non si erano neppure scambiati uno sguardo fugace ogni tanto tra gli scaffali della libreria in cui lei lavorava.
Quello che c'era stato tra di loro non era nulla di normale.
Alessia non sapeva dell'esistenza di quello che era diventato suo marito, fino a una settimana prima del matrimonio. Un matrimonio imposto. Era stata rapita, costretta ad allontanarsi dal proprio Paese, per poi essere data in sposa ad un uomo che non amava.
E da quell'uomo aveva ricevuto la più disgustosa delle offese.
Mi ha violentata.
Gabriel era andato via da poco, ma Alessia ancora sentiva il calore incandescente delle sue mani che avevano vagato possessive sui fianchi e sui seni, e le carezze lascive delle sue labbra e della sua lingua, che l'avevano marchiata come sua proprietà.
Allora è vero che non sei vergine, aveva detto, sulla sua lingua una punta d'insensata gelosia, dettata forse dal fatto di non averla posseduta per primo, per non essere stato il primo a farle male, quello che per Alessia sembrava essere il suo unico scopo. Ma ora vedo di rimediare immediatamente, aveva aggiunto maligno.
Mi ha violentata.
Alessia tremò, stringendosi le ginocchia al petto e nascondendoci il viso, sperando, desiderando, di scomparire. Era stata rapita, allontanata dalla sua patria, fatta sposare con la forza a un uomo per cui non provava nessun sentimento, e da lui era stata poi abusata, durante la prima notte di nozze, godendo del suo corpo.
Cosa ci può essere di appagante nel fare sesso con una donna che non ti vuole, con i jeans abbassati quanto basta?
La carne aveva sentito tutto. Ogni sospiro dell'uomo, sulla colonna vertebrale, ogni spinta del suo bacino contro il proprio. La mano di lui, che era scesa nel punto in cui si univano, quella mano che aveva cercato di provocarle piacere. La carne aveva sentito tutto, ma non aveva assaporato nulla.
Mi ha violentata!
Nonostante quell'avvertimento cattivo, però, Gabriel non era stato davvero violento. Dopo che era entrato in lei in quel modo irruento e indesiderato, si era addolcito lentamente. Si era allungato sopra la sua schiena, arrivando a baciarle la base del collo, sfiorandolo delicato con le labbra, bollenti e umide. Al contrario di quella promessa, l'aveva trattata come la sua amante, in un amplesso che all'esterno poteva sembrare uno come tanti altri, solo più superficiale e affrettato, senza labbra che si cercavano e senza parole d'amore. Alessia non aveva mai gridato, in quei pochi minuti, sopraffatta dagli strani pensieri che lentamente le affollavano la mente. Si era addolcito. Come poteva essere? L'aveva trattata come la sua amante. Perché?
... Mi ha violentata...
Al contrario di tutto ciò che le aveva fatto intendere nei giorni precedenti, e poco dopo la cerimonia, Gabriel non la stava veramente violentando. Il giovane durante tutto l'amplesso l'aveva baciata ovunque, ogni centimetro di epidermide che era riuscito a raggiungere da quella posizione e che non aveva abbandonato dall'inizio dell'atto, lei inginocchiata con il viso nascosto nel cuscino con il peso di lui che la sovrastava contro la sua schiena. A volte aveva rallentato, come se l'uomo avesse voluto farlo durare quel momento il più possibile, e a tratti era stato più impetuoso, più passionale e rude, senza mai arrivare a farle male davvero. Aveva provato anche a darle piacere. Aveva pensato anche a lei. Ed era questo particolare che stava confondendo Alessia. Era stato dolce, in un certo senso. Una dolcezza che l'aveva sconcertata. Ed era questo che la stava terrorizzando a morte: durante la violenza, Alessia era stata così concentrata nel capire il perché di quella delicatezza inaspettata, che non aveva avuto il tempo materiale per odiarlo. La ragazza si era preparata a tutto il male che Gabriel le aveva promesso, che quando si era dovuta confrontare con tutt'altro tipo di comportamento, non aveva più capito come lei avrebbe dovuto sentirsi.
STAI LEGGENDO
The Way - Quando L'unica via è quella che non ti aspetti
ChickLitAlessia non ha mai davvero scelto niente per sé. Tutto le era imposto, giorno dopo giorno, dalla madre, che dettava legge in casa e nella sua vita. Poco male: vent'anni le erano bastati a farla abituare a quella sorta di schiavitù, e quando iniziata...