Le tende oscuravano la stanza, ma non aveva bisogno di luce, per sapere che lei era lì, come sempre, al suo fianco. Le dava la schiena, coricata contro il suo petto aderendo perfettamente al suo corpo, come l'incastro perfetto di un puzzle formato da soli due pezzi. Le scostò con la mano libera le onde castane e le posò un bacio sulla tempia. Nel dormiveglia, la donna si lamentò per il sonno disturbato.
Dorian rise silenzioso, e con delicatezza iniziò a disegnarle con le dita lunghi ghirigori sulla spalla nuda, intervallando quella carezza con baci via via sempre più vicini al collo: in poco tempo, la donna si rigirò nel suo abbraccio, sbadigliando rumorosamente.
« Buongiorno châtaigne. »
« 'Ngiorno... » gli rispose Emma, la voce impastata dal sonno appena interrotto e, molto probabilmente, ancora nel mondo dei sogni. Infatti la donna quasi subito cominciò a respirare regolarmente, attendendo di tornare tra le braccia di Morfeo. Dorian, dispettoso, non glielo permise, pizzicandole delicatamente il naso. Infastidita, Emma mosse completamente a caso la mano e in qualche modo riuscì a colpire quello del marito.
« Abbiamo fatto le ore piccole stanotte, eh? » le chiese, massaggiandosi la parte lesa, sicuro che la ragazza stesse ridendo di lui.
« Di certo non per merito tuo, » sbadigliò ancora, rannicchiandosi meglio tra le braccia dell'uomo. Strofinò il naso sul suo petto nudo, risvegliando i suoi sensi e qualche altra parte del suo corpo. « Il merito va tutto a tua figlia. »
Dorian alzò un sopracciglio, scettico e divertito. Con dolcezza e malizia le passò una mano lungo la schiena coperta da una leggera camicia da notte.
« Ah, così quando non ti fa dormire è solo figlia mia? »
« Tale padre, tale figlia, » insinuò la moglie, soffiando sensuale sul suo petto. Dorian rise complice.
« Moglie impudente, » sussurrò, portandosi sopra di lei, evitando però di pesarle addosso. Le catturò le labbra in un bacio appassionato, e si beò del modo in cui la moglie rispose ai suoi tocchi. Tuttavia, tra una carezza e l'altra, si accorse che Emma era sempre meno recettiva. Ad un certo punto, la donna non si muoveva più: alzò gli occhi sul suo viso e la trovò a un passo dal mondo dei sogni. Non riuscì a decidere se prendersela o ridere. « Offendi le mie doti amorose, sai? » La pungolò, soffiandole sul collo. Emma sussultò, risvegliandosi di colpo.
« Noelle non mi ha dato pace stanotte, » cercò di scusarsi con un bacio, interrotto però da un altro sbadiglio. « Ha voluto che le leggessi una storia dietro l'altra. Ancora qualche anno, e diventerà un topo di biblioteca come Alex, » sorrise al solo pensiero. Dorian si fece attento: non si era accorto di nulla quella notte. Purtroppo era stanco morto, e appena toccato il letto si era addormentato come un bambino. Non era riuscito neanche a dare la buonanotte alle sue donne preferite.
« Potevi svegliarmi, ci avrei pensato io. »
Nel buio sentì la mano della donna cercare il suo viso, e allora lui le baciò il palmo, con sincero sentimento.
« Sei sempre così stanco, » gli spiegò comprensiva. « Ora come ora, avete così tanto da fare ai confini e non voglio che tornato a casa tu debba sopportare anche noi, » finì incerta. Dorian spalancò gli occhi, sorpreso. In tutti quegli anni che erano stati insieme, quella era la prima volta che sentiva Emma dire una cosa simile. Credere che fosse un peso per lui. Il cuore gli si strinse in una morsa dolorosa, e le baciò più volte le labbra.
« Tornato a casa, io voglio amare la mia famiglia, Emma, » mormorò, nel tono ancora quella triste sorpresa che non riusciva a cacciare via. « Tu e Noelle fate parte della mia vita. Siete la mia vita e vi amo. Non puoi minimamente immaginare l'emozione che provo quando ogni singolo giorno quando rientro a casa e finalmente vi vedo: mi illuminate la giornata. E quando me ne capita una di quelle pessime, da dimenticare, voi ci riuscite. Mi basta incontrare il vostro sorriso e il cuore mi si incendia. Mi basta vedere che state bene con me. Mi basta sapere che tu... Che tu non sia mai pentita di avermi scelto. Grazie. Grazie, Emma. »
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The Way - Quando L'unica via è quella che non ti aspetti
ChickLitAlessia non ha mai davvero scelto niente per sé. Tutto le era imposto, giorno dopo giorno, dalla madre, che dettava legge in casa e nella sua vita. Poco male: vent'anni le erano bastati a farla abituare a quella sorta di schiavitù, e quando iniziata...