18;CHIARIMENTI IN PRIGIONE

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Sono passati due giorni dall'incidente, Bo è rimasto in ospedale sotto osservazione oggi pomeriggio andiamo a prenderlo e può finalmente fare ritorno alla fattoria.
Io non sono più entrata in camera sua, in questi due giorni ho solo fatto compagnia durante il tragitto a Zio Jesse e Daisy, in fondo io non c'entro nulla.

E in tutto ciò pur sapendo che c'era un Duke fuori gara, Boss Hogg e Rosco non hanno perso tempo a trovare le solite accuse per incastrare i Duke. Ovviamente Rosco insieme a Inos se la sono presa solo con Luke visto che Bo era ancora in convalescenza, ma come sempre hanno fallito.
Simon è ancora in prigione, a quanto pare è stato accusato di essersi unito alla rissa che c'è stata al bar l'altro giorno. Ho riflettuto molto e oggi pomeriggio voglio andare a trovarlo, mentre Zio Jesse, Luke e Daisy vanno a prendere Bo in ospedale.
Devo chiarire assolutamente con lui, altrimenti non avro mai pace per non parlare poi di tutte le cose che devo chiarire con Bo.

<<Alison, oggi vieni con noi a prendere Bo?>>domanda Luke mentre siamo tutti seduti a tavola a pranzare.
<<Ehm.. no. Pensavo di andare a trovare Simon, non posso più aspettare.>>
<<sta tranquilla, fai quello che ti senti di fare. Per qualsiasi cosa sai che noi siamo qui.>>

<<Lo so, siete una famiglia spettacolare.>>affermo con un sorriso sincero.
<<Scusa Alison, non per mettere il dito nella piaga..con Bo che pensi di fare?>>domanda ancora il cugino maggiore.
Ecco che sento gli occhi di tutti puntati addosso.
<<Penso di chiarire anche con lui e di sotterrare l'ascia di guerra, non ha senso che continuiamo a litigare solo perché non gli vado a genio.>>

Non voglio mettere un mezzo il discorso di quello che era successo in camera quando si stava svegliando dal coma, penseranno subito che io provo qualcosa per Bo e non voglio che passi questo messaggio.
<<Certo e sono sicuro che questa volta ti ascolterà, quanto è vero che mi chiamo Jesse Duke!>>

Scoppio a ridere, nonostante due giorni di spavento e le cose bizzarre che continuano a succedere in questo paese sto cominciando ad abituarmi e devo dire che la cosa inizia a intrigarmi molto.
Forse ancora non l'ho fatto notare ma, sono anche una ragazza molto spericolata e pericolosa per certi versi se voglio.

**********
Ecco, arrivato il grande momento. Mi trovo davanti al municipio, devo solo spingere la porta dove troverò Rosco o Inos che mi condurranno alla cella di Simon.
Ansia? Agitata? Si è molto, pure.
In fondo è sempre il mio ex ragazzo, mi fa un effetto strano rivederlo ora..per di più in una cella umida.

<<Alison, stai bene? Sei sicura?>>la voce di Daisy mi riporta alla realtà, solo ora capisco che sono rimasta impalata come una malata di testa, a fissare la porta.
<<Ehm..si certo. Voi andate tranquilli, ci vediamo alla fattoria.>>dico
<<Va bene, dopo che passiamo a prendere Bo torniamo alla fattoria e poi io vengo a prenderti con la Jeep. Ok?>>
<<Va bene, Daisy. A più tardi.>>

Saluto tutti e finalmente mi decido a entrare.
<<Oh ciao Alison, come mai qui?>>domanda Inos appena metto piede in sala.
<<Ciao Inos, sono venuta a vedere Simon.>>
<<Oh ma certo, vieni ti accompagno sotto.>>
Annuisco e lo seguo.

<<Posso farti una domanda, Inos?>>
<<Certo..>>
<<Come sta? Ci hai parlato?>>domando. So del buon cuore di Inos che cerca sempre di conversare con quelli che secondo lui sono innocenti, e se l'ha fatto anche con Simon voglio sapere che cosa si sono detti.

<<Si, abbiamo conversato un pò stamattina. Non lo vedo un ragazzo cattivo, ha nominato anche te. Mi ha chiesto dove vivi ora che diciamo ti sei stabilita qui ad Hazzard, io non gli ho detto nulla. Dovete parlarne tra di voi, di questo!>>
Spiega mentre arriviamo sotto.

<<Ecco, purtroppo non posso aprire la cella. Ordine di Rosco. Io ora torno di sopra, per qualsiasi cosa chiamami.>>afferma il vice sceriffo prima di scomparire su per le scale.

Ci siamo, ho davanti a me il mio ex ragazzo solo le sbarre della cella ci dividono.
Lui è in piedi che mi osserva con un mezzo sorriso come per capire il mio stato d'animo.
<<Ciao Alison, sono felice che tu sia venuta.>>
<<Simon..sono venuta perché dobbiamo parlare e quindi mi aspetto che tu mi dia delle spiegazioni!>>parlo con voce piatta.

<<Si ti dirò tutto quello che vuoi sapere, già ti dico che non c'entro nulla con la rissa al bar. Sono stato tirato in mezzo, io stavo al mio tavolo quando uno di quei tizi mi ha preso e mi ha dato un pugno allo stomaco senza motivo. A quel punto ho dovuto reagire..poi il resto lo sai.>>

In fondo perché avrebbe dovuto far scoppiare una rissa?
<<Va bene. In fondo non avevo dubbi, però volevo una tua conferma. Ho letto le lettere,papà mi ha detto che mi stavi cercando e che avevi capito anche dove mi trovavo.>>chiarisco.
<<Mi fa piacere che le hai lette, però ci tenevo a parlarti di persona invece di scrivere su un pezzo di carte.
Alison..malgrado come sono finite le cose tra noi, ci conosciamo da tempo. Io ti ho amato veramente e non puoi immaginare quanto, non ho smesso di farlo nemmeno quando sono stato costretto a lasciarti. So che tu ora non mi credi e non voglio farti pressione sul fatto di provare a ricominciare da capo, perché so già dal principio che non sarà come prima. Però io non ti ho mai dimenticato e mai lo farò, sei stata e sei ancora oggi un pezzo importante della mia vita. Quindi quando hai voglia di piangere, di sfogarti, di urlare o per qualunque cosa..io ci sono e puoi contare su di me.>>

È decisamente più maturo, di certo anni prima non mi sarei mai aspettata da lui un discorso del genere. Però ha ragione lui, non sarà mai come prima ma nonostante questo, non voglio mandarlo via per sempre dalla mia vita. È stato una parte importante della vita e lo sarà ancora per molto!






~spazio autrice~
Ciao a tutti, ecco un nuovo capitolo.

Spero vi piaccia e se volete lasciate una stellina e un commento.
Un bacio 😘😊

A presto!

Non oltre il confineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora