31; PAURA E SENSI DI COLPA

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Non dovrei stare qui chiusa in camera a piangere mentre lui è lì fuori che sta male per causa mia; ma questo sfogo mi ha aiutato a riflettere. Ho capito perché ci troviamo di nuovo in questa situazione, ci è rimasto male per come ho reagito dopo la chiamata con mio padre.
Mi sono comportata da egoista, solo perché quelle parole mi hanno mandato in confusione e adesso so il motivo.
Papà ha ragione.
Daisy ha ragione.
Sono sicura che se racconto tutta la faccenda a Zio Jesse lui mi dirà la stessa identica cosa; io sono quella testarda che non vuole capirlo. Provo qualcosa per Bo Duke, e mi manca da morire!

Sono ormai le nove, tutti si sono alzati lì ho sentiti mentre ero immersa nelle lacrime. Anche Bo credo che alla fine sia rientrato, ora saranno tutti a tavola a fare colazione. Mi ha fatto male vederlo in quello stato per colpa mia, voglio parlargli e spiegargli tutto. Deve saperlo, anche a costo di avere un rifiuto da parte sua.. non importa se lui non prova gli stessi sentimenti, almeno non avrò il rimorso di non averglielo mai detto.

<<Buongiorno, Alison.>>parla Zio Jesse mentre tiene in mano la tazza di caffè.
<<Buongiorno a tutti.>>rispondo, butto lo sguardo su Bo che è appoggiato di spalle al lavandino con le braccia incrociate sempre con lo stesso sguardo di stamattina presto.
Prendo posto a tavola, nel passargli vicino gli sfioro un braccio con la mano e un brivido mi percorre la schiena.
<<Luke e Daisy?>>domando notando la loro assenza.
<<Daisy a lavoro e Luke credo stia dando un'occhiata al Generale Lee, io adesso devo risolvere qualche lavoretto. Voi intanto fate colazione..>>

Prende il suo berretto rosso e esce, lasciandoci soli. Zio Jesse ha notato lo strano comportamento di Bo e quindi ha dedotto che era meglio se ne parliamo solo io e lui.
Non si è mosso di un millimetro, punta gli occhi su di me e noto che sono ancora un pò rossi, adesso capisco che ha pianto. Cosa che ho finito di fare io appena un'oretta fa.
<<Come stai?>>chiedo fissa nel suo sguardo spento.
<<Già ti ho detto che sto bene..non preoccuparti>>fa cadere le braccia lungo i fianchi e getta la testa all'indietro facendo un sospiro pesante.
<<Allora perché hai gli occhi rossi e a malapena mi guardi in faccia?>>uso un tono più rigido, non gli permetterò di escludermi così dai suoi problemi.

<<Anche tu sei nella mia stessa situazione.>>
Sospiro, mi avvicino a lui e gli metto due dita sotto il mento così da far intrecciare di nuovo i nostri sguardi.
<<Bo, mi dispiace da morire. Lo so che ci sei rimasto male per come ti ho risposto ieri, non era mia intenzione. Ero persa nei miei pensieri che mi stanno torturando e non riesco a darmi pace; non c'è l'ho con te..scusa.>>
<<Ti sembrerà strano, ma hai ragione ci sono rimasto male. Il fatto è che non riuscivo a credere come il pomeriggio siamo stato bene poi quando torno mi rispondi così male da un momento all'altro.>>

<<Lo so scusa..dopo ieri quando quanto te ne sei andato, ho iniziato a riflettere su quello che era successo ero sicura che eri uscito con Scerily o con la ragazza con cui stavi parlando ieri pomeriggio. Stamattina quando ti ho visto qui fuori, ho avuto la conferma che sono io la causa del tuo malessere.>>
Intreccio le nostre mani e stringo piano piano, anche adesso mi ha appena dato la conferma di quello che provo per lui, ma non trovo il coraggio di dirglielo.
<<ieri sera non sono uscito con nessuna, sapevo che lo avresti pensato ma non l'ho fatto. Sentivo il bisogno di riflettere e stare da solo per un pò, non ho resistito più e ho pianto..dovevo sfogarmi, in quel momento. Non volevo litigare con te, in fondo tutti abbiamo il diritto di reagire male ma io mi sono sentito veramente colpito così sono andato via. Scerily non credo mi sarebbe stata molto d'aiuto e poi non avevo voglia di stare con lei, ne con nessuna ragazza quando il mio tormento eri tu.>>

Tira fuori tutto quello che volevo che mi dicesse stamattina all'alba sulla veranda, mi guarda in quel modo intenso mentre continua a tenere le mani intrecciate. Appoggia la fronte alla mia, facendo aumentare la frequenza cardiaca e la voglia matta che ho di assaporare le sue labbra sottili.
<<Non voglio che le cose tra noi tornano come prima, mi dispiace tanto. Anche se non te lo dimostro sempre ci tengo al nostro rapporto...a te, non sai quanto.>>confesso a mezza voce, le lacrime stano per risalire di nuovo.
<<Lo so, lo stesso vale per me. Credimi!>>

<<Mi manchi da morire.>>dico di colpo.
<<anche tu, tanto. Stamattina presto quando sei uscita, ho capito che l'unico modo per avere le risposte è quello che volevo anche ieri sera quando sono andato via; ti volevo vicino a me mentre mi fai tutte le domande che ti passano per la testa e cerchi di capire come mi sento!>>
Rimango del tutto colpita dalle sue parole.
<<Bo..io, non so che dire se non che mi dispiace tanto.>>
<<Lo so, dispiace anche a me. Non avrei dovuto reagire in quel modo; ma adesso pensarci ancora non servirà a niente però credo sia meglio capire cosa ti ha causato il tuo cambio di umore.>>

Temo di essere sbiancata, lo sento. Questo segreto non posso più tenerlo solo per me..ma non mi sento così sicura di dirglielo adesso, così su due piedi. Si perché non credo di riuscire a reggere un suo rifiuto, proprio adesso che sento di provare un qualcosa di forte per lui, sarebbe davvero una perdita in quel caso.
Ho capito che lui è davvero importante per me, e non posso perderlo.
<<Si..hai ragione, quello che è successo riguarda anche te.>>
<<Lo immaginavo, ma qualsiasi cosa sia vedrai che troveremo una soluzione. Ti ascolto.>>
<<No, non credo che per questo ci sia una cura. >>
Non voglio più aspettare e credere che per me sia solo un amico; ma adesso non riesco.
<<Alison, a che ti riferisci?>>mi guarda confuso.
<<Bo...>>

Le parole mi rimangono incastrate in gola impedendomi di respirare. No, no l'attacco di panico. So perché sta succedendo; ho paura di non riuscire ad amarlo!
<<Alison..calmati, respira sono qui. Respira.>>
La sua voce sembra lontana, mentre gli occhi mi abbandonano al buio totale.






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