5; ODIO SOTTO LO STESSO TETTO

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«Ecco, questa è camera tua. Di fianco hai la camera dei ragazzi mentre quella di fronte è la mia, spero ti troverai bene. Ho passato tre giorni a settimana per tenere pulita e in ottimo stato questa stanza..sentivo che prima o poi veniva utilizzata da qualcuno!»parla mentre io sono concentrata a osservare ogni particolare.

Mi piace pensare che da oggi in poi dovrò abituarmi alle usanze campagnole quando invece fino a una settimana fa ero circondata solo da cose lussuose.
Da oggi si cambia!

«Ecco qui le tue valigie, la camera non è il massimo però...abbiamo fatto del nostro meglio!»prende parola Luke mentre avana in camera seguito dal cugino, con la mia roba.
Finalmente, così posso iniziare a sistemare tutto. Prendo le borse dalle mani del biondo e le appoggio sul letto, la apro e con la mano cerco di identificare cosa c'è dentro..giusto per ricordare cosa c'è dentro e per evitare di tirare fuori cose..intime davanti ai ragazzi.

«Ragazzi, state tranquilli. La camera così è perfetta. Non mi aspettavo di certo delle cose di lusso, davvero! Avete già fatto tanto ad ospitarmi qui, e poi ho la possibilità di cambiare..mmh..stile di vita. Si!» spiego mentre inizio a riordinare i vestiti nell'armadio, metto i trucchi nelle pochette e lo abbandono nel primo cassetto del comodino.

«Menomale..perché in campagna a regnare il lusso sono soltanto la natura e gli animali, lavorando duramente tutti i giorni.» interviene il biondo.
Ah ecco dov'era finita la sua lingua. Adesso ti sistemo io!

«Fammi indovinare: tu saresti quello che 'lavora duro'? Ma non mi dire, sai io ti facevo più come 'il ragazzo cerca guai'!» rido seguita dagli altri due cugini e faccio uno sguardo divertito a Bo che tiene i pugni chiusi lungo i fianchi e uno sguardo serio che promette vendetta.

«Senti ragazzina, non vorrai farmi credere che tu ora sai meglio di me cosa vuol dire 'lavorare'? Mi sa che a te riesce meglio 'fare la bella vita', ammettilo!» sputa acido.

Sorpresa? Offesa? Arrabbiata? Divertita, e il termine adatto!
Si perché in fondo mi aspettavo questa sua risposta pungente, ma non me la prendo. Avrà diritto pure lui di difendersi e ragionare a modo ssuo non mi arrabbio di certo per questo!

«Caro Bo, adesso non ti aspetterai mica che ora mi metta ad urlare come una pazza per le tue parole...perché non sarà così. Puoi pensare e dire quello che vuoi. Di certo, non starò qui per sentire le tue lamentele riguardo alla mia vita!» rispondo tranquilla senza distogliere lo sguardo dal suo.

Con la coda dell'occhio vedo Luke e Daisy che se la ridono sotto i baffi, a differenza del biondo che mi sta trafiggendo con lo sguardo...mentre a me spunta un sorriso innocente sulle labbra.

«Bene, ora sarà meglio se raggiungiamo lo zio..abbiamo del lavoro da finire, così Alison può essere finire di sistemare la sua roba.» interviene Luke trascinando con se anche il cugino un po seccato, appena spariscono dalla camera tiro fuori l'intimo dalla borsa per sistemarlo nel cassetto.

«Io ho ancora dei vestiti da stirare, per qualsiasi cosa sono qui fuori!»
Per un attimo mi ero dimenticata di Daisy, che rassicuro subito con un sorriso sincero e anche lei lascia la stanza lasciandomi sola.
Mi butto sul letto, appena la testa entra in contatto con il morbido cuscino tiro fuori uno sbuffo rumoroso.

Certo che i battibecchi con Bo mi consumano energia, come un fiammifero acceso. Contando il fatto che questo è ancora niente:
C'è stato una volta dove abbiamo litigato di brutto. Ci siamo urlati contro anche le cose più immaginabili possibili e senza senso, eravamo accecati dalla rabbia!
Anche se quella volta, tra i due, lui era più arrabbiato. Io stavo parlando tranquillamente e all'improvviso si è innervosito, poi abbiamo iniziato ad urlarci contro.

Se c'è una cosa che mio padre ha insistito tanto; RABBIA!
Mi ha sempre dato un'ottima educazione, affrontare le cose senza esplodere al primo colpo ed infatti così ho sempre fatto. Ma quel ragazzo riesce sempre a farmi perdere le staffe, a tirare fuori il peggio di me.
In hotel mio padre non aveva perso tempo a farmi la ramanzina, per un'ora intera..io mi ero buttata sul letto stanza e assonnata mentre cercavo di reggere le sue urla.

*FLASHBACK*

«Alison, mi spieghi che cosa ti è saltato in mente? Non ti ho insegnato ad essere così aggressiva, quante volte te l'ho detto?» mi sgrida mio padre appena mettiamo piede in camera dell'hotel, sbuffo frustata e mi butto a peso morto sul letto.
«Alison guardami quando ti parlo, e non fare quellache faccia. Questa volta non scappi signorina!» insiste.
«Scusa papà, ma non sono riuscita a controllarmi. Poi la colpa non è mia; ha iniziato lui!» sbraito stufa.

«Non mi interessa chi ha cominciato, resta il fatto che io ero lì. Visto che non ho passato la vita a comportarti così maleducata, da padre ora ti rimprovero.
Non mi piace quello che hai detto e fatto, non hai mai parlato così. Sei una ragazza matura, ti ho educata come meglio potevo con tutte le mia forze. Non ti ho mai fatto mancare nulla; e non accetto il fatto di essere ripagato così da te!»

Ho combinato un casino. Come ho fatto ad essere così stupida?!
«Lo so, perdonami. Non volevo reagire in quel modo!»

*FINE FLASHBACK*

Lascio sul comodino una cornice con una foto mia da piccola a otto anni, metto le borse in valigia e quest'ultima sotto il letto. Faccio un giro per la stanza e vedere se ho messo tutto in ordine, sposto la tende alla finestra per far scorrere un po' d'aria e esco.

«Daisy vuoi che ti aiuto?»chiedo mentre tiene sotto braccio la cesta del bucato appena tirato fuori dalla lavatrice, e non solo;
il tavolo è un disastro...è ancora apparecchiato con le tazze, i biscotti, il caffè e le brocche di succo e latte. Un vero caos, ed è quasi mezzogiorno!
Si capisce subito che in questa casa regnano più maschi che femmine, santo cielo.

«Ehm senti..tu vai a stendere il bucato, mentre io penso a dare una sistemata al tavolo e lavare tutto. Ok?» la anticipo prima che dica di no.
«sta tranquilla Alison, faccio io. Tu sei l'ospite e non mi va che inizi già a caricarti di lavoro, in fondo sei arrivata solo oggi!» ecco come non detto.

«Daisy, voi mi state offrendo un tetto dove dormire e una tavola dove mangiare. Convincere mio padre a lasciarmi libera e stata un'impresa ed ora che ci sono riuscita, voglio darmi da fare!»
Quando viaggiavo con mio padre, lui mi vizziava un po troppo...per questo ho deciso di staccarmi e rendermi utile.

VOGLIA DI VIVERE LA MIA VITA!



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BOOM, ECCO IL NUOVO CAPITOLO!

-STELLINA
-COMMENTO
SPERO VI PIACCIA!

UN BACIO 💓💓💓



Non oltre il confineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora