33; VERITÀ NON RIVELATA

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Raggiungo di corsa la porta sul retro e una volta uscita prendo a correre lontano da lì, so di provare qualcosa per Bo e non posso però permettere che le parole di Scerily mi facciano questo effetto.
<<Alison, Alison..aspetta.>>una mano mi afferra per il polso e la sua voce affaticata raggiunge alle mie orecchie.
<<Lasciami, lasciami stare.>>mi dimeno dalla sua presa potente.

<<No, voglio che mi stai a sentire..quello che ti ha detto Scerily non conta nulla.>>mi afferra per le spalle in modo da stare rivolta verso di lui
<<Invece le sue parole provano che mi hai mentito, non mi interessa se non sono del tutto vere...sta di fatto che sono stufa di essere presa in giro da te. Ti ho chiesto scusa mille volte per come mi sono comportata con te, non l'ho fatto di proposito, lo so che sei un ragazzo che ha dei sentimenti solo che non lo vuoi far notare..lo sempre saputo, ma non puoi continuare a prendermi in giro. Non sono un giocattolo!>>gli urlo praticamente in faccia.

<<Non ti sto prendendo in giro, Alison io non facevo altro che pensare a te..mi sembra di averti detto che non ero stato con nessuna, infatti è così.>>replica nervoso.
<<Allora lei come faceva a sapere?>>
<<Sono stato al Boars Nest, lei ha visto il mio stato e mi ha detto di confidarmi. Non sapevo che sarebbe venuta a sorpresa a fare quella scena.>>
Giro la testa di lato e mi allontano da lui, passo le mani sul viso esausta.
<<perché stai permettendo alle sue parole di rovinarci?>>riprende a parlare dopo attimi di silenzio. Punto di scatto gli occhi nel suo sguardo afflitto, è il momento..di chiarire quello che abbiamo in sospeso.

<<Perché anche io sono una ragazza che ha dei sentimenti che possono essere feriti. Di certo le parole di Scerily non mi sono state d'aiuto; non ci sto capendo più nulla. Prima Daisy e poi anche papà finiscono per dirmi le stesse cose, e io non so che fare. Il fatto è che lei ha ragione quando ha detto che non so cosa voglio, sono tanto confusa!>>
Parlo con voce spezzata e gli occhi lucidi, dovrei urlargli a squarcia gola che provo qualcosa per lui, che forse lo amo. Ma Scerily mi ha spezzato l'incantesimo e adesso mi trovo di nuovo nell'oblio, senza certezze.

<<Cosa, cosa ti hanno detto? Parlami Alison, non tirarmi fuori dai tuoi tormenti. Abbiamo detto che ci saremo confidati tutto, ricordi?>>si avvicina mi prende il viso con entrambi le mani mentre calde lacrime prendono a scorrere lungo le guance e lui le asciuga con i pollici.
Vedo passare un velo di preoccupazione nei suoi occhi che si scuriscono rapidamente, occhi di cui mi sono innamorata. Il suo sguardo mi da la conferma che forse ha capito di cosa si tratta, di cosa abbiamo in sospeso. I nostri sentimenti non rivelati.

Adesso tocca a me, se devo schiarmi le idee, devo farlo lontano da lui.
<<No, non posso. Non adesso. Scusa.>>indietreggio di due passi.
<<Dove vuoi andare?>>
<<Voglio fare due passi, di a Zio Jesse che non torno per cena. Non vi preoccupate.>>dico.
<<Alison, non dovresti affaticarti. Sei ancora debole.>>

<<Sto bene, stare a letto tutto il giorno non mi aiuta. Ho bisogno di camminare, non ho intenzione di fare pazzie. Sta tranquillo. Avvisa Zio Jesse della mia assenza a cena, devo riflettere da sola. Non mi cercare, starò bene.>>dico senza guardarlo. Ma sento che lui non è sicuro sul lasciarmi andare.
<<Alison, non sono d'accordo, non dopo l'attacco che hai avuto. Torna dentro ti prego..>>
La sua insistenza mi irrita e non mi aiuta affatto, anzi, dovrebbe cercare di capire invece di insistere.
Vedendo che non ho intenzione di dargli ascolto alla fine si arrende, tira fuori un sospiro pesante e dice.

<<Non stare a stomaco vuoto e mangia qualcosa. Se vuoi che non ti cerco cercherò di non farlo, ma non puoi impedirmi di averti in testa tutto il tempo. Chiama Luke o Daisy quando vuoi tornare e ti vengono a prendere, non mi va che torni a piedi, se non vuoi me. Non fare tardi.>>

Santo cielo, nemmeno papà mi avrebbe fatto tutte queste raccomandazioni. Ma sentirle dire da lui mi si scalda il cuore e le lacrime mi appannano la vista.
<<Sta tranquillo.>>
Senza dire altro inizio a incamminarmi verso il paese, dalla fattoria dei Duke non è molto lontano.

***********
Camminare dalla fattoria al paese, mi ha fatto capire molte cose. Io e Bo nonostante non stiamo insieme e senza manco averci rivelato a vicenda qiello che proviamo, abbiamo avuto un comportamento di due che stanno mettendo fine alla loro relazione senza che sia mai cominciata; è buffo.
Sono più di due ore che cammino per la piazza di Hazzard senza un motivo preciso, ho pensato di andare in prigione per avere notizie di Simon ma non sono dell'umore adatto per preoccuparmi anche di lui adesso.

<<Ciao Alison, che ci fai qui tutta sola?>>La voce mi pare conosciuta
<<Ciao Inos, ah niente sto facendo due passi. Tu come va?>>
<<Bene, sto andando a prendere il pranzo per lo sceriffo quando ti ho visto. Sicura che va tutto bene?>>
<<Oh si si certo. Senti già che ci sei, volevo sapere notizie di Simon il ragazzo che avete messo in prigione per la rissa al Boars Nest. Che puoi dirmi di lui?>>
Non so se ho fatto bene o male a impocciarmi anche in questo ma devo saperlo.
<<È stato liberato sotto cauzione dal padre, adesso sono andati a Chicaso non so per quale motivo. Mi ha lasciato questo biglietto per te prima che andasse via.>>
Dice mentre tura fuori dal taschino della camicia un foglio piegato in due.

"Papà mi ha pagato la cauzione, non ti ho detto nulla per non spaventarti. In prigione ho capito che devo lasciarti libera alle tue scelte ma non ti dimenticherò mai.
Ah una cosa, di a Bo quello che provi, l'ho letto nei tuoi occhi che lo ami, ho visto lo stesso sguardo innamorato che mi regalavi ogni volta quando stavamo insieme, non aspettare ancora, non stare a farti altre paranoie.
Vai Alison, buttati..vai incontro a ciò che ti fa star bene, a chi ti far sta bene. So che anche lui prova lo stesso. Voglio solo che tu sia felice.
Quella felicità che io non ho saputo darti.

Ti voglio bene.
Simon."

<<Grazie mille Inos, ora devo andare. Ci vediamo.>>
Corro verso l'uscita del paese, un po sollevata dalla notizia anche se sono rimasta un pò sbalordita dal biglietto di Simon. Devo riuscire a dirgli quello che provo, quello parola che ho lasciato in sospeso e che mi ha portato ad avere l'attacco di panico.

Quel "ti amo" in sospeso, che mi avrebbe dato il via libera a assaporare le sue labbra.
Scerily si sbaglia io so cosa voglio, ma non riesco a dirlo al diretto interessato.



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