67. Cain

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Non sa bene perchè sia sceso dalla macchina e stia suonando il campanello.

Avrebbe potuto semplicemente farle uno squillo e dirle di scendere, e invece eccolo lì: in smoking con ancora il sole, a fare la figura del pirla parato a festa per chiunque abbia voglia di ridere alle sue spalle passando di lì.

Mette le mani in tasca e aspetta guardandosi i mocassini italiani.

E' nervoso.

Dovrebbe esserlo perchè tra meno di mezz'ora rivedrà la sua famiglia, dopo anni di lontananza e battibecchi, d'incomprensioni e ripicche, ed invece no: è nervoso perchè da lunedì non vede Ginger e si chiede se questa sera si baceranno ancora.

Si sente come un ragazzino, e sà dio da quanto non gli capitava.

Da anni baciare una ragazza per lui non significa  nulla, si è reso conto in questi giorni che è diventata routine da un sacco di tempo..non ci fà neanche più caso. E' un uomo adulto, cristo santo, si diverte parecchio a fare sesso, come è giusto che sia, i baci sono scontati, solo un preambolo per arrivare al sodo.

E invece adesso è lì, davanti a quel portone scalcinato che aspetta che scenda una ragazza ed è nervoso come non gli capitava da un sacco di tempo perchè sà bene che con Ginger nulla è scontato, nemmeno un bacio.

Una mossa sbagliata ed altro che bacio.. è capace di gli molli un manrovescio come l'altra volta. Sorride mordendosi il labbro inferiore. Ricorda ancora il bacio che lo ha preceduto però quel ceffone.. il suo sapore. Il  sorriso si allarga. 

Ne è valsa la pena, dopo tutto.

Guarda in alto.

Si può sapere quanto ci mette a venire giù?

E' impaziente.

Si ripete di non avere troppe aspettative, sà bene che quando uno vola troppo in alto è un attimo cadere a terra con un tonfo. Mantenere le aspettative basse è un ottimo modo per non venire mai delusi, lo ha imparato a caro prezzo ed è una strategia che  cerca di attuare meticolosamente e con perizia.

Eppure anche questo oggi non funziona.

Sà bene che se Ginger lo ha baciato qualcosa vuol dire, non è una che dispensa gesti affettuosi con leggerezza e quel bacio... bhè,  era ben più che affettuoso!

Si slaccia il primo bottone della camicia tanto ha lasciato il farfallino in macchina, non sà come annodarlo. Odia quei vestiti. Il modo in cui lo stringono da tutte le parti, a lui che è abituato ad andare in giro in tuta o al massimo in jeans e maglietta.

Guarda in alto e si chiede se Ginger ci abbia ripensato, giura su dio che se si fa prendere dal panico all'ultimo minuto e gli dice di andare senza di lei sale lassù e la porta alla festa di peso.

Si chiede se il citofono funzioni, scruta la facciata scrostata del palazzo, si chiede  se qualcosa in quel palazzo funzioni... sembra decisamente malridotto e decrepito.

La voce di Ginger lo riporta alla realtà.

'Scusa ma l'ascensore è rotto, sono scesa a piedi.'

La vede aprire il portone con un paio di sandali in mano ed addosso il vestito più sexy che sua sorella potesse regalargli, perchè sia chiaro, quello è un regalo per lui.

Vede che indossa un sandalo e poi un altro, acquistando 12 centimetri buoni d'altezza e poi lo guarda speranzosa.

'Che dici, vado bene?'

Lui fa scorrere lo sguardo dall'alto in basso, domandandosi se a suo padre vedendola non prenderà un colpo.. altro che festeggiare il suo sessantasettesimo compleanno, questa rossa gli darà il colpo di grazia.

E' una visione.

Trattiene un sorriso. 

Le prende una mano, l'avvicina e la  bacia.

E al diavolo mantenere basse le aspettative.








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