120. Cain

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Appena atterrato a Las Vegas ha pensato seriamente di risalire  sul primo volo disponibile per San Diego . L'idea di Ginger a pranzo con quella testa di cazzo di Dorian Thompson lo ha fatto dormire meno del solito e rimuginare seriamente sulla possibilità di farsi trovare lì ad aspettarla, davanti al Country Club, la mattina dopo.

Se non le importasse davvero di lei probabilmente è proprio quello che avrebbe fatto, marcare il territorio,  invece di desistere - con la carta di credito già in mano - davanti all'espressione sorridente della hostes al bancone della compagnia aerea che lo guardava speranzosa che acquistasse il biglietto.

Non ha potuto. 

Per qualche assurda ragione sembra che Ginger ci tenga davvero a fare sparire dalla circolazione quel video e qualcosa gli dice che se lui si presentasse  a pranzo, quell'idiota non la prenderebbe affatto bene e di certo  sarebbe poco disposto a collaborare con lei.

Le parole di Emily , con  cui non ha smesso di sentirsi, lo tormentano come i suoi discorsi asfissianti sulla fiducia. Se Ginger deve fidarsi di lui non vale anche il contrario? Dopo tutto non è quello che gli ha chiesto col messaggio che ha ricevuto appena gli è passata la rabbia e ha riacceso il cellulare?

'Fidati di me'

E' una parola. 

Lui è da quando è un ragazzo che non si fida di nessuno. Ci stà provando... ma chi avrebbe detto che potesse essere così difficile? 

Continua a guardare l'orologio impaziente chiedendosi quando sarebbe l'ora giusta per chiamarla, mentre Jeff gli parla al di là del tavolo non sà bene di cosa.

' Cain! Mi stai ascoltando?'

Più che altro è il tono di voce che lo distrae dai suoi pensieri.

'Scusa... dicevi?'

'Dicevo  che in tv ci devi andare, davvero, mi serve il tuo ok ! Non capita tutti i giorni di essere invitato a una trasmissione del genere e tu da quando ti sei ritirato dalle competizioni sei diventato una sorta di eremita.... capisco non cercare i paparazzi ma Cristo santo... in quel buco di cittadina ci sarà pure qualche giornalista...non vedo una tua foto su un giornale dall'intervista su GQ.'

Lui annuisce, mentre mangia il branzino al forno con le olive che in questo posto cucinano divinamente. 

'Ho fatto un accordo, li pago perché mi lascino stare.'

Jeff lo fissa attonito.

'E perché ?'

Lui alza le spalle.

'Non mi è mai piaciuto il clamore, la stampa.. lo sai benissimo.. voglio focalizzarmi su altro, sto cercando di acquistare una catena di palestre sulla costa west. E' bene avviata e la cifra sembra interessante.'

'E allora?' Lo interrompe Jeff ' La pubblicità fa sempre bene agli affari... e tu sei un volto conosciuto. Devi concederti di più o finiranno per dimenticarsi di te.'

Cain manda giù il boccone e beve un sorso di vino bianco mentre si appoggia allo schienale col calice in mano.

'Voglio tenere un basso profilo.'

Jeff scuote la testa.

'Ok, ma almeno fatti vedere in giro con qualche ragazza,  il gossip funziona sempre lo sai meglio di me ..'

Ora è Cain ad interromperlo, tanto vale parlare chiaro.

'E' per una ragazza Jeff. Per un po' voglio essere fuori dai radar.'

Jeff resta con la forchetta a mezz'asta qualche secondo, per poi riappoggiarla nel piatto.

'Credo di non avere capito.'

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