Fuoco e fiamme

145. Ginger

Quando si sveglia ci mette qualche attimo per capire dove si trova, ma è impossibile non riconosce la camera di Cain. 

Solleva il lenzuolo e si accorge di essere completamente nuda, sospira di sollievo vedendo le lenzuola immacolate, per fortuna non ha più le sue cose. E prende la pillola, quindi non ha di che preoccuparsi.  Con Cain è praticamente impossibile tenere i vestiti addosso per 24 ore di fila, dovrà tenerlo a mente per il mese successivo.

Scende dal letto per andare a fare la doccia e una fitta all'inguine le ricorda il modo feroce in cui l'ha posseduta quando sono entrati in casa. E' consapevole di essersela cercata, davanti ai giornalisti non ha certo tenuto un basso profilo come lui le aveva consigliato ed è ormai evidente che  Cain si eccita quando lei è particolarmente intraprendente. 

Sorride, dovrà tenerlo a mente.

Si sente diversa da quando è insieme a lui. E' più sicura di sè, più decisa, più intrepida.  Aveva giurato a sè stessa di astenersi dal sesso almeno fino al weekend, dopo le sessioni roventi di Miami ma le è bastato ritrovarselo davanti per cambiare idea e non lo rimpiange affatto. E' un'attrazione animale quella che prova pe lui, ne è consapevole, non ha mai provato nulla del genere prima. 

Mai, neppure con Aaron. 

S'infila sotto la doccia e apre l'acqua, chiudendo gli occhi per godersi la sensazione di calore sulla pelle mentre il pensiero di Aaron le ronza in testa, come un'ape fastidiosa che scacci ma continua a tornare.

Sà che questa storia con Cain incasina tutto.  Sà che i giornali, le foto, i gossip ...  la esporranno ad una visibilità ed a un clamore mediatico ben superiore a quello della storia pubblicata da Dorian su Instagram . Dovrebbe quindi essere terrorizzata e furiosa all'idea di cosa la aspetta, eppure per qualche strana ragione, è inspiegabilmente calma.

Spenge l'acqua ed esce dalla doccia per avvolgersi in un asciugamano morbido. Si guarda allo specchio e tra sale spaventata. Aiuto! Ha due inquietanti occhi da panda.

Si affretta a porre rimedio a quel disastro e quando finalmente ha riassunto un aspetto umano, esce dal bagno e vede su una sedia le sue cose, Cain deve averle appoggiate lì dopo averla lasciata in camera. S'infila la biancheria ed il vestito, ma le scarpe le lascia dove sono, preferisce andare scalza. Si piega e raccoglie la borsa, non ha ancora visto le foto di Miami che sono ormai di pubblico dominio, tanto vale levarsi il dente.

Impugna il telefona a due mani e comincia a digitare ... quando le immagini compaiono sul piccolo schermo per un attimo le sembra di avere le vertigini. Allunga una mano verso il letto e si mette seduta sul materasso.

Merda.

C'è lei seduta di schiena , chiaramente nuda , a cavalcioni di Cain che con le braccia  le circonda la vita e con le mani, per miracolo, le nasconde il sedere... scorre le foto e si rende conto che c'è ben di peggio. Nella foto dopo e quella dopo ancora il suo seno è in bella vista protetto solo da due minuscole stelline, messe evidentemente dall'editore e oltre a quello anche il suo viso è chiaramente distinguibile. Si mette le mani tra i capelli, pensando a Sam, Terry, Ross, Dillon... chi la conosce è impossibile che non la riconosca in quelle foto, soprattutto dopo la sua confessione della sera prima.

E' talmente in imbarazzo che vorrebbe sprofondare fino al centro della terra consapevole che in serata li rivedrà. Ci mette parecchi minuti a riscuotersi dal trans e cominciare a leggere gli articoli per capire se, come gli ha detto Cain, almeno la sua identità è rimasta segreta.. il pensiero che anche i ragazzi del cantiere o Roger , possano vedere quelle foto, le fà avvampare le guance. Anche se non sanno che lei e Cain stanno insieme ci vuole poco a fare due più due e capire chi è la rossa che gli stà avvinghiata addosso... pensa ai genitori di Cain, alla madre algida e altera e alla sorella snob... al padre, un rispettabile rettore all'università che si ritrova ad osservare quelle foto.