112. Ginger

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Le ultime 24 ore sono state perfette .

Perfette ed incredibilmente stancanti. 

Quando scende dalla macchina di Cain per entrare nel locale sà già che sarà una serata  impegnativa da portare a termine. E' stanca e l'unica cosa che vorrebbe fare invece che andare a lavorare per almeno sei ore, è infilarsi in un letto e dormire, fino alla mattina dopo . 

Quindi se da un lato l'idea di non rivederlo per ben tre giorni, dopo che è stata così bene con lui, la mette indubbiamente un po' di ansia, dall'altro le assicura totale riposo per riprendersi fisicamente dai suoi appetiti famelici e forse la cosa non è poi così negativa. 

Ha appurato infatti in prima persona  quanto Cain ami l'attività fisica e probabilmente gli allenamenti estenuanti a cui si sottopone quotidianamente gli danno una resistenza fuori dal comune, non solo sul ring. Assecondare  le sue esigenze è tutt'altro che scontato e il fatto di essere fuori allenamento da tempo non l'ha certo aiutata.

E' indolenzita praticamente ovunque, una tregua non può farle che bene.

Entra e saluta Sam che come al solito è sempre una delle prima ad arrivare, fà un cenno a Viky dietro il bancone e si avvia sul retro. Sà che deve parlare con Dillon, tanto vale farlo subito.

In corridoio incontra Ross e Bob che portano delle casse di birra al bar, li saluta per poi fermarsi a scambiare due parole con Harvey che è appena uscito dal bagno. La sera prima quando sono riusciti a sbarazzarsi di tutti quei tifosi e chiudere il locale se ne sono andati a casa tutti di fretta, sfiniti, ora ne approfitta per ringraziarlo.

'Ieri sei stato fantastico Harvey... non ho neanche potuto dirtelo, in tutto quel caos.'

Lui sorride, accomodante come sempre.

'E' stata una serata memorabile, ho conosciuto Dorian Thompson... quando l'ho detto ai miei amici si sono  prenotati per venire anche loro al locale, la prossima partita.'

'Davvero? Speriamo che non si sparga troppo la voce o dovremo chiederti di presentarci qualche rinforzo per la security, siamo sempre in emergenza per un motivo o per l'altro.'

Harvey annuisce.

'Cain ci ha dato davvero una mano ieri sera, sai che non mi piace particolarmente averci a che fare ma senza di lui saremo stati in difficoltà, devo ammetterlo.'

'Glielo dirò... - esita, ma poi glielo chiede -  Come và con Nina? Vi siete chiariti?'

Lui scuote la testa.

'Niente da fare, è un capitolo chiuso. Sono stanco dei suoi repentini cambi d'umore.. ma  non dovete preoccuparvi, dillo anche a Dillon. Sò come ci si comporta al lavoro e non ho nessuna intenzione di creare problemi al locale.'

Se avesse un dollaro per ogni volta che si è sentita fare queste rassicurazioni da un dipendente sarebbe ricca, annuisce tenendolo per sè.

'E' giovane Harvey, forse ha solo bisogno di tempo per schiarirsi un po' le idee...'

'Non mi interessa, davvero.. ho voltato pagina.  Ogni volta che Cain compare nel locale sembra che io non esista neanche ..non è questione d'età, non si trattano così le persone. Non siamo compatibili, è molto semplice.' Guarda alle sue spalle e cambia espressione, deve essere arrivato qualcuno  'Ma non voglio annoiarti , il sunto è che sono operativo al 100% conta pure su di me. Ora vado di là a darmi da fare con i ragazzi.'

Ginger lo segue con lo sguardo e vede Nina, che gli dà il cambio in corridoio raggiungendola.

'Red! Serata  fantastica ieri, vero?'

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