82. Cain

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Resta in acqua a guardare Ginger che si allontana senza voltarsi. E se non è la legge del contrappasso questa, non sa davvero che cos'altro sia. 

Ride.  Da solo, davvero divertito, in mezzo al mare.  Mentre con la mano si accarezza piano l'erezione che non accenna a smorzarsi pensando al suo piccolo demone: l'unica donna che abbia mai incontrato che non gli si sia attaccata addosso come carta moschicida e che si ostina testardamente invece  a mandarlo in bianco.

Chiude gli occhi ed impugna con determinazione il suo membro e lì, in mezzo la mare, indisturbato, immagina che attorno al suo cazzo ci siano le labbra carnose di quella rossa agguerrita che si è appena rifiutata di andarsene con lui. Solitamente è il contrario, le donne lo seguono per un selfy, per un autografo, per una scopata frettolosa contro una parete o piegate a novanta gradi sul divanetto di una discoteca.

La cosa lo ha sempre eccitato, ma questa rossa ..bhè, lei lo eccita molto di più. Ha carattere da vendere, lo ha capito subito e lui non vede l'ora di scoprire come brucerà tutto quel fuoco una volta che Lilith sarà pronta a farlo divampare .

L'immagine di lei, inginocchiata davanti a lui, con il suo cazzo duro in bocca lo eccita, inutile negarlo. Stringe entrambe le mani a pugno sulla sua erezione, mentre  comincia a farsi una sega, dal momento che non gli rimangono molte altre opzioni. L'idea di sfogare la sua frustrazione sessuale su Nina, Terry o qualche altra ragazza disponibile non lo sfiora neanche.

Non è estraneo alle avventure, ma non và in cerca di guai e non ha nessuna intenzione di complicarsi la vita proprio adesso che Lillith ha acconsentito a fargli esplorare il suo corpo. Continua a sfregarsi avanti e indietro mentre immagina adesso di essere tra le sue gambe spalancate, ha sentito con le dita quanto è stretta, immagina di affondare piano dentro di lei, lentamente, un centimetro alla volta facendola gemere forte. Gli stessi gemiti incontrollati che le ha sentito fare poco prima, mentre veniva sulle sue dita incapace di controllarsi.

Si chiede, se l'ha fatta venire così in fretta con le dita, quanto ci metterebbe con qualche affondo ben piazzato? Ora  la immagina a carponi sul letto , con quel culetto perfetto proteso verso di lui, le gambe leggermente aperte da cui intravede la sua eccitazione bagnata. E' tesa al pensiero di come lui la farà godere a breve, è impaziente di sentirselo affondarle dentro da dietro,  ancora e ancora. Cain immagina di tenerla ferma per i fianchi, davanti a lui, mentre accelera il movimento delle mani frenetico. Viene in pochi minuti neanche fosse un ragazzino.

Sospira, soddisfatto ed insoddisfatto al tempo stesso.

Sà bene che non potrà andare avanti così ancora per molto, come sà che lei non è minimamente pronta per tutto quello che  desidera farle. Non ha idea di come potrà trattenersi. Le ha promesso di fermarsi quando lei gli chiederà di farlo, e ha tutta l'intenzione di mantenere la parola data. Ma qualcosa gli dice che la sua esistenza stà per tramutarsi in un vero inferno di frustrazione.

Resta in acqua ancora qualche minuto.

Vede tutti radunati attorno ai tavoli che sono stati allestiti sulla spiaggia, un grande falò che qualcuno ha appena acceso s' illumina in mezzo alla folla. Non gli piace l'idea di raggiungere gli altri e fingere che tra lui e Lillith non ci sia niente.

Non gli piace che Dillon possa pensare lo stia prendendo in giro.

Eppure al tempo stesso non può forzare troppo le cose. Ha visto l'espressione terrorizzata di lei, non fingeva.  Scuote la testa di nuovo.

Ha passato gli ultimi anni della sua vita a rifuggire d'impegnarsi con le donne e ora eccolo lì, che si chiede come riuscire a far superare all'unica donna di cui gli interessi  il terrore d'impegnarsi con lui. 

Fuoco e fiammeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora