92. Cain

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Sta facendo esattamente il contrario di quello che gli ha detto Emily, ma non può farci niente. Avere Ginger praticamente nuda tra le braccia non aiuta.

Sà che sono in pubblico e che quindi non può certo sfilarle il costume, aprirle le gambe e prenderla lì, sulla sabbia..ma dio, è  l'unica cosa a cui riesce a pensare in quel momento, mentre la bacia avido e sente quel corpo minuto incollarsi al suo.

Fa scorrere le mani ruvide su quella pelle nuda a disposizione, liscia come seta e sente che lei si aggrappa alle sue spalle, mentre la costringe ad aprire le labbra e dargli libero accesso a quella bocca morbida e sensuale. Adora le sue labbra carnose, adora il  sapore dolce che ha e quel modo  di arrendersi subito a lui, quando la reclama come adesso, esigente. La esplora con la lingua, mentre con le mani và a cercare il suo sedere sodo, lo stringe possessivo, per poi farle scivolare una mano lungo la spina dorsale ed afferrale la nuca, la tiene ferma mentre continua ad assaggiare la sua bocca, insoddisfatto. Non è abbastanza.

La sente gemere mentre lei gli si preme contro, costringendolo a sdraiarsi con la schiena sul telo. La sua piccola Lillith ricambia il  bacio con pari fervore, prona sul suo petto, le gambe aperte, le ginocchia a sfiorare la sabbia. Sente i capezzoli duri  come due bottoni sfiorargli la pelle attraverso la stoffa leggera del bikini, cristo santo, è eccitato all'inverosimile. Con uno scatto si gira su se stesso per starle sopra mentre punta un gomito sulla sabbia per non schiacciarla con troppo peso. Incombe su di lei, sdraiato in mezzo alle sua gambe aperte, eccitato e teso.

Si scosta e la guarda per un attimo. Ha  i capelli bagnati e scuri, sparsi sull'asciugamano come tanti serpenti, quegli occhi color giada  lo fissano profondi, carichi di desiderio e lui si sente come nella leggenda al cospetto di Medusa, pronta a trasformarlo con uno sguardo in pietra da un'istante all'altro. 

Le parole gli escono roche e incerte

'Forse è meglio se ci fermiamo qua, potremmo..'

Ma lei non lo lascia finire, gli passa una mano dietro al collo e lo attira verso di sè, affondandogliela con fare provocante tra i capelli, quando parla sembra una gatta che fà le fusa.

'Baciami ancora, ti prego.'

Gli sussurra piano, e lui non può che eseguire: chiude gli occhi e la bacia. Consapevole di quel corpo nudo sotto di lui, di quelle gambe strette attorno ai suoi fianchi, quella mano che gli percorre la schiena mentre l'altra si aggrappa ai suoi capelli con un'urgenza che riconosce bene.

Vorrebbe spostarle di poco quel triangolino di stoffa che ha tra le gambe e affondarle dentro. Vorrebbe spingerla contro la sabbia dura sotto di lei con tutto il  peso del suo corpo e penetrarla, sentirla attorno a sè tesa, calda e bagnata. Vorrebbe stringerle le mani attorno ai fianchi per tenerla incollata esattamente lì dov'è, cavalcandola senza fermarsi, fino ad esploderle dentro. Vorrebbe sentirla contrarsi e gemere e dimenarsi sotto di lui, schiava del desiderio e del piacere che  la sua erezione le scatena dentro. Vorrebbe sentirla implorare di prenderla ancora.

Invece resta immobile.

Ripetendosi come un mantra le parole della sua terapista.  Deve essere lei a fare la prima mossa. Deve essere lei a cercarlo. Deve essere lei a dimostrargli il suo desiderio. Deve essere lei a volerlo. Deve essere lei a chiederlo , deve essere lei, deve essere lei....

La bacia a occhi chiusi, cercando di non muoversi di un millimetro per paura di perdere il controllo. I muscoli tesi e i nervi a fior di pelle, fino a quando sente che è lei che comincia a muoversi piano contro di lui. All'inizio pensa  sia solo un'allucinazione talmente infinitesimali sono i movimenti, ma poi sente la mano esitante di Ginger scendergli lenta lungo la schiena, per poi premergli sul sedere , istintivamente, attirandolo verso il  centro del suo desiderio.

Fuoco e fiammeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora