122. Cain

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E' furioso ma allo stesso tempo,  sentire come  Ginger si abbandona fiduciosa tra le sue braccia  lo placa. Sono stati lontani poco più di un giorno eppure gli sembra di non averla vista per settimane.

La stringe a sè, mentre pensa a come spezzerà le braccia di quel ragazzino viziato appena ne avrà la possibilità. Molto, molto presto, ovviamente. Nessuno può toccare la sua donna e lui ha fatto  peggio, l'ha addirittura picchiata.

Solo il pensiero accende in lui una furia cieca e incontrollata che non provava ormai dai tempi del liceo. Affonda le dita nei capelli di Ginger e se la tiene stretta al petto, in attesa che le passi la paura e che sfoghi con quei singhiozzi incontrollati i suoi timori. 

Entra in casa e si chiude la porta alle spalle senza lasciarla andare e restano così, in piedi uno di fronte all'altra fino a quando lei comincia a calmarsi.

Le prende il viso tra le mani e con i pollici le asciuga le lacrime, portando via i residui di mascara.

'Ti giuro Lilith che se ne pentirà.'

Mormora roco, poi si piega ed avvicina la bocca al suo labbro gonfio per darle lì una serie di  piccoli baci leggeri, ma quando fà per allontanarsi lei lo trattiene, costringendolo a rimanere esattamente dov'è. Si lecca le labbra e poi lo bacia di rimando, un bacio vero però. Avido, vorace, ingordo, sente  quel corpo esile che s'inarca contro il suo visibilmente eccitato e abbassa una mano per andare a cercare uno dei suoi seni piccoli e sodi, trova il capezzolo appuntino, Dio che goduria, spinge contro il tessuto leggero della maglietta ...non indossa il reggiseno.

Scende con l'altra mano  fino ad afferrare quel sedere tondo, lo stringe, poi cambia idea ed infila la mano dentro i pantaloni, vuole che  quella pelle liscia come sete gli scorra morbida sotto le dita. E' già eccitato come un ragazzino, non sà cosa fare, esita ma poi lei gli morde un orecchio e gli sussurra piano.

'Mi sei mancato così tanto.'

Gli sbottona la camicia come per fargli capire quanto le è mancato e gli fà scorrere le mani lungo il petto sempre più giù fino a trovare l'allacciatura dei pantaloni , in un attimo sono aperti e lei si è impossessata del suo membro eretto. Cain chiude gli occhi e respira per cercare di calmarsi.

'Lilith... non sei in te.'

Lei stringe una mano attorno alla sua asta e comincia ad eccitarlo ancora di più, mentre con l'altra cerca di liberarlo dai  pantaloni. Gli morde un capezzolo, poi l'altro, gli lecca il collo, l'orecchio  mentre gli sussurra piano.

'Cain ti prego, prendimi adesso... ho bisogno di sentirti ... tutto ...dentro di me.'

E' come un toro a cui qualcuno abbia sventolato  davanti un drappo rosso. In un attimo le sfila la maglietta, mentre con l'altra  le abbassa pantaloni e mutandine con un unico gesto rapido. Quando è completamente nuda davanti a lui si sfila le scarpe e ogni indumento che ha indosso, la prende per i fianchi, la fà voltare rapido per poi piegarla  a novanta gradi  davanti a lui sullo schienale del divano, le apre le gambe con il ginocchio e s'immerge dentro il suo centro caldo e bagnato facendola gemere forte.  E' il Nirvana.

'Ti basta così?'

E' stretta, calda  e tesa attorno a lui.  Così tesa che non riesce a farsi strada completamente dentro di lei. Comincia a muoversi piano per convincerla a dargli libero accesso, mentre con una mano la tiene saldamente stretta attorno ai fianchi con l'altra le accarezza quella schiena perfetta.

'Posso fari dimenticare tutto piccola, devi solo rilassarti..' Risale con la mano lungo la sua spina dorsale fino ad afferrarle la coda di capelli rossi, la tira, costringendola ad inarcare la schiena.. dio, quel culo , quella pelle .. è la vista più incredibile di tutta la sua vita.

Dà una spinta decisa col bacino facendola gemere ancora, più forte questa volta.

'Cain!'

Sta guadagnando terreno, lo sente. Dà un'altra spinta, mentre la costringe ad inarcarsi ancora di più. Si piega su di lei. Con la mano  le prende un seno e lo stringe forte mentre comincia a muoversi sempre più deciso dentro e fuori, dentro e fuori. Ancora e ancora, ogni spinta lei si rilassa un pò di più, permettendogli di possederla completamente. Ansima eccitato.

'Ti piace piccola?'

Le lascia andare i capelli e con entrambe le mani s'impossessa dei sui seni appuntiti. Non ha bisogna di tenerla in posizione, è imprigionata tra la spalliera del divano e il suo corpo che affonda impietoso dentro di lei.

'Cain.. ti prego.. non ti fermare.'

Non ha nessuna intenzione di farlo, le afferra una gamba, perchè pieghi il ginocchio e lo metta sullo schienale del divano. In questo modo è completamente aperta per lui, esposta, alla sua mercè. Continua a spingere dentro e fuori , dentro e fuori, ansima, suda, vuole venire e allo stesso tempo vuole continuare a sentirla gemere e sospirare e contrarsi attorno al suo cazzo insoddisfatto.

'Oddio.. Cain. Ci sono.. ti prego ... Oddio.'

Sente che viene ma lui non  è ancora pronto, continua a muoversi dentro di lei mentre  infila una mano tra le gambe e il divano per sollecitare il suo clitoride gonfio.  Lilith geme quasi infastidita.

'Aha!'

Lui continua a sollecitarla da davanti con le dita , mentre il suo cazzo profana incessante la sua fessura ormai fradicia.

'Fidati  piccola... muoviti, sì, così. Vienimi incontro....cazzo,sì,  proprio  così...ancora....dio, che cosa sei.'

Comincia a muoversi frenetico sopra di lei, sono entrambi sudati, affannati, eccitati, lui la sostiene con un braccio attorno alla vita mentre lei va incontro alle sue spinte colpo su colpo adesso, di nuovo eccitata. Sente che accelera il ritmo , incitandolo a continuare.

'Cain .. non ti fermare.. ti prego, non ti fermare.'

Non si ferma. Lui vuole solo una cosa, venirle dentro.  Spingere il suo seme il più possibile in fondo, dentro di lei. Si sente come un animale, non sà cosa gli sia preso...è una reazione istintiva forse , primordiale. 

Sà solo che è  sua, sua e di nessun altro. E glielo dimostrerà.

Ogni spinta è questa l'unica cosa a cui riesce a pensare. Mia . Mia . Mia. E quel vigliacco pagherà, per quello che le ha fatto, è una promessa.

Quando si sente pronto per raggiungere l'apice, per afferrare l'inafferrabile, dà un ultimo, potente,  colpo del bacino e vengono entrambi. Finalmente sazi.

Se la stringe contro, assaporando la sensazione sublime dei loro corpi uniti, caldi e sudati, rimane dentro di lei ancora un po' , completamente appagato, e solo in quel momento si accorge con  stupore che non ha usato il preservativo.

CAZZO!














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