135. Ginger

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Ginger resta quasi a bocca aperta.

Davanti a lei c'è una donna in splendida forma, agile e sinuosa. Indossa il vestito giallo più sexy ed appariscente che abbia mai visto , non avrebbe mai pensato di vedere un abito del genere  così splendidamente sfoggiato da una  ....mamma? 

In più è mora, corvina. 

E rispetto alle valchirie bionde che ha visto in foto al braccio di James è decisamente più bassa, nonostante i sandali vertiginosi su cui cammina con assoluta eleganza. Osserva il suo volto curiosa, no, non ricorda affatto quello di una bambolina delicata ma piuttosto quello di una gatta, astuta, schiva e con due penetranti occhi azzurri che ora sembrano scrutarla attenti.

James fà le presentazioni.

'Vi presento mia moglie, Maya.' Poi si rivolge a lei. ' E loro sono Ginger, qui a Miami per la prima volta e Cain, fresco di trasferimento a La Jolla. Ci siamo anche messi avanti con un drink, ti ho preso un mojito.'

Glielo porge e lei lo ringrazia con un sorriso.

'Scusate ma alle 21.00 avevo promesso alle streghette che le avrei chiamate per la buonanotte e una promesse è una promessa .' Lancia un'occhiata d'intesa a James che le sorride di rimando. Ginger non riesce ad interpretare il loro breve scambio di sguardi che chiaramente per loro è un chiaro innuendo. 

Maya solleva il bicchiere . 

'Salute'. 

Ginger non riesce a non chiederlo. E' curiosa.

'Quanti anni anno le vostre bimbe?'

Maya le punta in faccia quei due occhi incredibili .

'Lillibeth e Megan hanno quasi 5 anni, Violet solo 2 . Sono adorabili, ma tre autentiche pesti scatenate, con loro non si sta davvero mai tranquilli.'

James s'intromette.

'Come con la loro mamma dopotutto. E' stata via tre giorni per lavoro e pensavamo si fosse dimenticata che esistono i telefoni...'

Maya ride divertita e lo guarda con una strana luce negli occhi.

'Ero via per lavoro, ricordi?  Lo sai che non è così facile chiamare ogni minuto quando hai in mano un progetto interessante. - Guarda loro - Ma non manco mai la  nostra telefonata delle 21.00 per la buona notte, si chiaro. Tu Ginger, di cosa ti occupi ?' 

Quegli occhi intensi sono di nuovo concentrati su di lei.

'Sappiamo tutto di Cain ma niente di te.'

Si sente come sotto esame, fà del suo meglio per sembrare disinvolta e comportarsi come farebbe tra amici.

'Ho un locale a La jolla.. e un socio, Dillon. Lo abbiamo aperto da qualche anno, niente di eclatante... ma ci stiamo facendo conoscere in città, siamo molto soddisfatti. E' faticoso riuscire ad emergere però abbiamo una buona reputazione tra gli studenti del campus e questo aiuta . Vorremmo approfittare di questo momento felice per investire in un altra piccola struttura, magari sulla spiaggia.' Beve un sorso del suo drink per darsi coraggio. '  E tu? Come mai vendi le tue palestre? Avrai fatto una fatica incredibile a mettere in piedi un simile impero.... non riesco neanche ad immaginare quanto tempo e quanto impegno ti ci sia voluto. Se arrivassi dove sei tu, non  venderei di certo!'

Per un attimo c'è silenzio totale. 

Merda.

Si rende conto che forse ha detto la cosa sbagliata.

La risata roca di James però infrange il momento di tensione, dà una pacca sulla spalla a Cain, divertito.

'Certo che la tua ragazza non le manda a dire. Và dritta al punto. Mi piace.'

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