14.

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Giocherellai con la penna che avevo tra le mani e appuntai alcune cose nel mio tablet, andando dal mio paziente.
"Bene, prima di spiegare il caso qualcuno sa darmi una definizione di neurochirurgia funzionale?" dissi appoggiandomi contro al tavolo e Zulema come al solito mi guardava da lontano.
"Per neurochirurgia funzionale si intende quella branca che si pone la finalità di migliorare sintomi neurologici prevalentemente di tipo motorio, modulando eletttricamente l'attività di centri nervosi. Tale neuromodulazione è stata resa possibile dalla diffusione della "stereotassi" tecnica utilizzata per raggiungere con estrema precisione un punto predeterminato all'interno del cervello." rispose una ragazza abbastanza timida e le sorrisi appena perché stava migliorando tantissimo.
Zulema voleva che li interrogassi e stavo usando il suo stesso metodo di quando io stessa ero specializzanda anni fa.
"Ethan, cosa prevede?" dissi incrociando le braccia al petto e il ragazzo ci pensò per vari secondi.
"Prevede l'applicazione di un'anello meccanico rigido al capo del paziente, chiamato "casco stereotassico", al quale vengono applicati dei sistemi di riferimento tridimensionali. Il paziente dovrà quindi eseguire una risonanza magnetica RM o una TC dalla quale verranno identificate attraverso un computer apposito le coordinate del cosiddetto target e la traiettoria migliore per raggiungerlo." mi spiegò in modo pacato e annuii orgogliosa, avrebbe sicuramente scelto la mia branca e sarei stata felice di aiutarlo.
"E una volta raggiunto il target?" dissi ancora e Zulema parlò facendomi sorridere lievemente per quanto fosse bella, si appoggiò al muro e la fissai incantata perché aveva i capelli legati in una coda alta e perfetta.
"Una volta raggiunto il target, si posiziona in quel determinato punto un elettrodo con lo scopo di creare una stimolazione elettrica del nucleo o dell'area prescelta ed ottenere una risposta clinica. Nella maggior parte dei casi l'impianto dell'elettrodo avviene bilateralmente. L'intervento avviene nella maggior parte dei casi, in regime di anestesia locale assisitita." disse in modo impeccabile e rimase al suo posto con un sorrisetto in viso, voleva fare colpo su di me e alcuni specializzandi risero per come ci stavamo mangiando con gli occhi desiderose di averci.
Ma l'avrei fatta dannare ancora un po'.
"Il paziente?" chiesi a tutti e intanto il suo sguardo di fuoco vagava in tutto il mio corpo, facendomi sentire sua.
"Il paziente rimarrà quindi vigile e collaborante per tutto il tempo dell'intervento rendendo possibile una verifica clinica delle sue condizioni. La scelta del miglior target possibile avviene grazie ad un monitoraggio intraoperatorio che ha lo scopo di descrrivere la migliore attività elettrica dei possibili targets ed escludere eventuali eventi avversi legati alla stimolazione elettrica diffusa ad aree limitrofe. Gli elettrodi sono collegati ad uno stimolatore impiantato sottocute a livello pettorale o addominale. I principali disturbi del movimento trattati con questa metodica sono il Morbo di Parkinson, le sindromi distoniche Distonia segmentale, Multisegmentale o generalizzata tremori essenziali ma anche alcune forme di epilessia." disse ancora Ethan e vedevo dal suo sguardo che desiderava entrare in sala con me, e onestamente se l'era guadagnato eccome.
"Grazie alla minima invasività, può essere usata anche per eseguire biopsie di lesioni dal comportamento incerto, lesioni profonde o di difficile approccio chirurgico." conclusi io e finii di guardare le ultime TC sul tablet.
"Capo, posso venire in sala?" disse Ethan estasiato e gli sorrisi annuendo dicendogli di andarsi a lavare tra un po'.
Andò felice e sorrisi guardando l'araba camminare verso di me, indossava un tubino stretto e misi la testa di lato leccandomi le labbra molto piano.
"Giorno, ti ho inviato un messaggio stamattina ma non l'hai visto." sussurrò alle mie spalle e spostò i miei capelli di lato per sfiorarmi il collo e la lasciai fare, aveva dei tacchi altissimi e serrai la mascella cercando di rimanere seria.
"Scusami, ero in ritardo." dissi sfiorandole appena la mano e mi allontanai da lei, ringraziai l'infermiera e notai molti guardi su di noi.
"Vorrei un bacio." canticchiò la mora inseguendomi e tantissime persone ci guardavano con curiosità e invidia.
"Dopo l'intervento sono tutta tua." dissi fermandomi in mezzo al corridoio e le feci un piccolo sorriso facendola sbuffare, andai a lavarmi e Ethan mi affiancò.
"Ciao, sei pronto?" dissi sorridendo e il ragazzo annuì incerto, mi ricordava terribilmente me quando facevo gli interventi per la mia prima volta.
"Facciamo la posa da supereroe." dissi posizionando le mani sui fianchi inspirando profondamente ed Ethan mi imitò facendomi sorridere.
"Andiamo." dissi decisa e l'infermiera mi posizionò la mascherina, chiusi gli occhi e non appena alzai la testa Zulema mi guardò dalla galleria, incoraggiandomi.

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