43.

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zulema's pov.

La ragazzina mi stava provocando.
Eccome.
Dopo la mia frase mi guardò un ultima volta e riprese a parlare come se niente fosse con le altre, mentre io volevo solamente afferrarla per i capelli e scoparla in questo tavolo davanti a tutti.
Avevo deciso di ritornare qui a Madrid dopo essere stata un mese intero in Marocco perché ero incapace di lasciarla andare al 100%, mi ero rigenerata facendo il mio percorso spirituale verso la pace e mi mancava lei, tantissimo.
Ma prima dovevo capire se ero davvero intenzionata a riprendermela, volevo fare un passo alla volta e il primo punto della mia lista era quello di portarmela a letto.
Ovviamente.
Perché avevo davvero la necessità che lei fosse il mio mondo, volevo sfogarmi con lei e provare piacere con lei.
Mi ero rimessa davvero in carreggiata divertendomi tutti i giorni ma questa ragazzina con uno solo sguardo mi aveva riaccesa davvero.
Avevamo dei conti in sospeso.
L'avevo trattata come se non valeva un cazzo ma la colpa non era mia del tutto perché avevo quell'alien schifoso che avevo deciso di lasciare nella mensola.
In soggiorno.
Macarena me l'aveva conservato davvero e ora potevo guardarlo per intero, mi faceva sorridere in un certo senso.
La mia casa era cambiata per l'ennesima volta e avevo apportato delle modifiche in più, cambiando tutti i quadri e mettendo delle foto nuove della mia vita.
Perché io sono rinata una seconda volta, grazie alla biondina.
E casa mia ora, era il posto dove mi sentivo davvero al sicuro e amavo starci più di ogni altra cosa al mondo.
Trasmetteva pace, serenità e non avevo più nessuna allucinazione.
Stavo bene, dopo tantissimi anni.
Macarena rise dopo una battuta di Amelia e il modo in cui ci stavamo provocando era davvero sublime, sono tornata l'altro giorno e ho voglia di lei tantissimo.
Sto per esplodere talmente l'ho desiderata in questo mese lontano da lei migliaia di km, ma ho dovuto farlo.
"Tutto bene?" disse Saray passandomi un'altro bicchiere di vodka e lo bevvi mugugnando, fissando la ragazzina.
Aveva un vestito nero elegante che le arrivava alla coscia ed io volevo infilarmi in mezzo e farla urlare, tantissimo.
L'avrei incatenata al letto per come ero diventata gelosa e possessiva, ero propensa ad averla mia al 100%.
Che cazzo.
"Mi vuole far dannare, ha ragione ma dimentica chi cazzo ha davanti." sussurrai alla mia migliore amica che mi guardava estasiata e sorrise.
"Zule, non sottovalutarla come un tempo perché è una donna vera e dopo tutto quello che ha fatto per te dovresti davvero tenertela stretta. Non fare la cogliona mi hai capito? Se hai intenzione di riprendertela devi lottare e non lasciartela scappare." disse Saray dandomi alcuni consigli e annuii mentre guardavo la bionda come un'idiota, mi faceva impazzire.
Mi faceva battere forte il cuore e non mi ero mai sentita così vulnerabile.
"Vediamo fino a dove vuole arrivare, la voglio così tanto cazzo." dissi girandomi il bicchiere tra le mani e la vidi alzarsi dopo un paio di minuti.
Mi guardò dritta negli occhi andando in bagno e mi alzai, lasciando la mia giacca aperta facendo vedere il mio top perfetto.
"Ora mi segui?" disse ridendo mentre si lavava le mani e si aggiustò il trucco mentre avanzavo verso al suo corpo esile che volevo stringere.
"." risposi semplicemente afferrandola per i fianchi e mi lasciò fare, non mi stava calcolando e affondai il viso tra i suoi capelli inspirando il suo profumo.
Cazzo, mi era mancato sentirlo.
"Devi toglierti." disse riprendendomi e mi morsicai il labbro lasciandole poi alcuni baci sul collo, mentre alzavo il suo vestito di poco.
Mi stavo bloccando nel sbatterla sopra a questo misero lavandino e minimo l'avrebbero sentita tutti quanti fuori.
"Pensi di farmi i dispetti baciandoti Amelia? Sei patetica." sussurrai guardandola tramite lo specchio e la vidi fare un sorrisetto malizioso.
Per poco non svenni.
"Sei gelosa?" disse voltandosi e circondò il mio collo con le sue braccia esili mentre io stringevo la sua vita.
Volevo baciarla e appena mi avvicinai mise la testa di lato, autoritaria.
"Amore, stiamo parlando ed é maleducazione quindi rispondi." mi sussurrò con voce sensuale e amavo terribilmente tanto quel nomignolo.
Nemmeno Hanbal mi chiamava così, e il modo in cui lo diceva lei mi faceva uscire letteralmente fuori di testa.
Abbassai lo sguardo squadrando il suo corpo e notai la sua coscia infilarsi piano tra le mie gambe, ma non ci feci caso.
", sono gelosa." ammisi facendo spallucce e rise mentre toccava le mie spalle toniche, stava vedendo se mi fossi ripresa davvero al 100%.
"Mhm." mugugnò tracciando il mio seno e afferrai la sua mano intimandola a stringere dato che volevo sentirla.
Ma non fece nulla.
"Bambina." la richiamai piagnucolando quasi perché volevo che mi facesse sua, ma sapevo che non l'avrebbe fatto.
"Cosa vuoi?" disse con una smorfietta in viso e mi avvicinai per baciarla ma strinse la mia gola, abbastanza forte.
Ero sconvolta e la lasciai fare estasiata.
"Voglio te, ora voglio te." dissi sfiorandole di poco la guancia con le mie labbra ma mi spinse contro al muro.
"E me lo dici solo ora? Ho passato le pene dell'inferno a causa tua, mi hai capito Zulema? Devi andare a fanculo cazzo perché ti odio." sussurrò ad un centimetro dalle mie labbra e aveva ragione terribilmente tanto la ragazzina.
Aveva palle.
Mi affrontava con coraggio.
Nonostante la intimorissi.
"Ora sono sincera e non mi darò pace affinché tu non sia di nuovo mia, mettitelo in testa che quando voglio una cosa io la devo ottenere." dissi stringendole i polsi e mi guardò male.
Molto male.
E mi eccitava quando faceva così.
"Zulema Zahir devi stare zitta Dio santo, sei un'egocentrica che vuole stare al centro dell'universo. Io ti ho salvata e tu fino a ieri mi hai trattata di merda fino a farmi stare male, ma sai che ti dico? Che non puoi fare come cazzo vuoi ora!" urlò spingendomi e sorrisi per quanto fosse bella con le guance arrossate dalla rabbia, volevo morderla e riempirla di baci.
Mi avvicinai non resistendole e appoggiai la fronte contro la sua, strofinando poi il mio naso contro al suo dolcemente.
Non mi riconoscevo più.
"Continua piccola, poi?" sussurrai con un tono di voce dolce e mi spinse di scatto fino a farmi barcollare.
Mi faceva impazzire, tantissimo.
"Smettila di prendermi per il culo, non sai quanto ho sofferto per te." disse uscendo dal bagno e ritornò dentro afferrando il suo cappotto.
"Che è successo?" disse Amelia afferrando la bionda per il braccio e mi innervosii ancora di più, volevo toccarla e baciarla solamente io.
"Vado a casa, non ce la faccio a stare con questa grandissima figlia di puttana e mi ha stancata!" esclamò indicandomi e alzai gli occhi al cielo, la vidi prendere la sua borsa andando a pagare ma la bloccai, attirandola al mio viso con un'atteggiamento assai severo.
"Offro io, posso?" sussurrai affondando le unghie sul suo braccio e si staccò dalla mia presa, mentre Amelia la stringeva al suo corpo trascinandola via da me.

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