"Quindi lei e la dottoressa Zahir stavate insieme anni fa?" mi domandò il ragazzo non appena gli porsi una tazza di the, eravamo riuniti in salotto ed erano quasi le tre del mattino.
L'indomani avevo il giorno libero ma non mi interessava perché tanto sarei andata a prescindere all'ospedale.
"Non siamo mai state insieme." risposi facendo spallucce sorridendo appena e mi sedetti al suo fianco mentre revisionavo nuovamente i risultati delle analisi che le avevo fatto fare.
"Come no? Per quale motivo?" disse lui scrutandomi incuriosito e sorrisi, ricordando di tutto quello che avevamo fatto in passato e tutti i suoi discorsi.
"Zulema è difficile ed è tanto spaventata dai suoi stessi sentimenti, ha un'orgoglio puro che scorre nelle sue vene e ci soffoca dentro. Preferisce morire piuttosto che darmela vinta quindi il nostro rapporto è sempre stato composto da delle stupende scopate e basta." dissi bevendo dalla mia tazza e il ragazzo al mio fianco mi guardava sconvolto.
"Da come la guarda, io vedo tanto desiderio ma appunto non ha davvero le palle di ammetterlo. E se tutto questo fosse stato compromesso dal tumore? Insomma, quello che ha danneggia tutto." mi spiegò facendo le sue teorie e ci pensai un po' su dato che non avevo mai valutato questa situazione al 100%.
"Può darsi, in ogni caso ora ho messo al secondo posto i sentimenti che provo per lei dato che sto cercando in tutti i modi di salvarla." dissi con un mal di testa assurdo ma non dovevo fermarmi, se la figlia di puttana me ne avesse parlato prima a quest'ora sarebbe viva e vegeta come non mai.
"Fa paura, tutto questo." disse Ethan sussurrandolo appena e lo sentii eccome, come dargli torto d'altronde.
"Fa paura perché è una cosa talmente grande che non sai nemmeno tu come gestirla ma sai cosa? Non dobbiamo farci fottere dall'alien." dissi decisa e terminai il mio the per poi alzarmi e appoggiare le tazze dentro al lavello.
"Siamo noi che dobbiamo fottere lui intesi? Quindi, riprendiamo." continuai legandomi i capelli e indossai gli occhiali da vista mettendomi subito a lavoro.
"Ho visto che l'altro giorno ha operato un paziente con un tumore simile però situato più vicino al nervo ottico. Vuole utilizzare lo stesso approccio o ne ha in mente un'altro?" mi domandò serio e lo ringraziai mentalmente dato che ci stavo pensando già da un bel po'.
Io e lui eravamo collegati.
"Utilizzerò il laser al Co2 per sezionare strato per strato il tumore, così evitiamo la cecità." gli spiegai serrando la mascella ed Ethan annuì subito, se avessi fatto una cosa del genere Zulema non me l'avrebbe mai perdonato.
"È come se aspirassi la polvere da un tappeto quindi." disse un'attimo dopo terrorizzato mentre io ero la persona più calma del mondo intero.
"Il tappeto non lo devi rovinare." dissi riferendomi al tumore di Zulema e presi un lungo respiro profondo, mi mancava vederla e a quest'ora sicuramente si stava divertendo con quella bionda.
Ero arrabbiata da morire.
"Il laser deve muoversi di continuo, devo rimuovere il tumore cellula dopo cellula in particolare sul suo chiasma e nervo ottico." dissi facendogli vedere alcuni video dell'intervento che avevo fatto registrare apposta da Alicia.
"Questo intervento era a dir poco complesso e lei l'ha superato. Sono sconvolto." disse Ethan una volta finito di guardare un video un paio di volte e sorrisi fiera per il mio risultato.
"Sì era un'intervento impossibile, so cosa significa operare con poche o con nessuna possibilità di successo, pianificare tutto, sperare e lavorare pur sapendo che alla fine potrei non riuscirci perché è impossibile. Ma è questo che ci viene chiesto e se non ci riesci e non sei disposto a cercare la luce dove sembra ci sia solo il buio senza fermarti anche quando sembra impossibile tu fallirai." dissi con la voce che mi tremava appena ma dentro di me avevo tanta determinazione.
Qui c'era in gioco la vita della donna che volevo terribilmente tanto.
"L'intervento che mi aspetta con Zulema é molto più difficile di questo, devo solo migliorare e lo farò in tutti i modi possibili." aggiunsi dopo mezzo secondo e afferrai della frutta a caso con alcuni fili da sutura.
"Che stiamo facendo?" disse il ragazzo sconvolto dalle mie parole e li porsi dei guanti che indossò subito.
"Basta teoria novellino, dobbiamo essere il più delicati possibile." dissi mettendomi alle sue spalle e sorrisi ricordandomi di quando Zulema lo faceva con me, e lo guidai tantissimo.
"Stringi piano, se migliori in questo punto qui giuro che effettuerai la craniotomia." dissi dandogli una pacca sulla spalla ed Ethan tremò.
"Ed io le offrirò da bere." disse porgendomi la mano e gliela strinsi, non vedendo l'ora di bere quel drink.
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resilient
Fanfic➵ ZURENA. (gxg) • SEQUEL, ANATOMY. In psicologia la resilienza indica la capacità di affrontare in maniera positiva eventi traumatici. La capacità di riorganizzare positivamente la propria vita. Ricostruire se stessi restando sensibili. Le pers...