41.

1.1K 93 67
                                    

L'unico modo di liberarsi di una tentazione è di abbandonarsi ad essa. Resisti, e la tua anima si ammala di nostalgia per le cose che si è proibita, di desiderio per ciò che le sue mostruose leggi hanno reso mostruoso e illecito. È stato detto che i grandi eventi del mondo hanno luogo nella mente. Ed è nella mente, e solo lì, che si commettono anche i grandi peccati dell'umanità.

Mi appoggiai sullo stipite della porta con il labbro inferiore tra i miei denti e sorrisi vedendo l'araba correre velocemente sul tapis roulant, i punti erano stati tolti e aveva la coda con la frangia tirata all'indietro.
Saray mi fece un cenno sorridendomi e segnò il suo nuovo record con il timer.
"Aumento la velocità." disse l'araba con il fiatone e corse ancora più veloce ma ad una certa fece per cadere e l'afferrai al volo stringendole saldamente la vita.
Chiuse gli occhi fortissimo terrorizzata credendo di cadere ma appena gli aprì incontrò i miei occhi verdi.
Aveva dei leggings stretti e un top sportivo che mi stava facendo uscire fuori di testa, aveva un fisico bellissimo e i suoi muscoli erano tanto pronunciati.
"Sei viva, quindi." disse con un sorrisetto sul viso e si staccò da me, spingendomi lentamente.
Non mi ero fatta vedere per due settimane perché non sopportavo l'idea che mi trattasse male, avevo lasciato il mio posto a Saray che in questo momento ci stava guardando estasiata.
"Già, però oggi voglio allenarmi con te perché te l'ho promesso." dissi togliendomi la giacca e rimasi anche io con un top sportivo, volevo riprovarci con lei e speravo che lasciasse da parte il rancore e l'orgoglio per me.
"Okay, ma ti batterò." disse sfidandomi e afferrò la bottiglia forte bevendo l'acqua fresca che le lasciavo ogni volta.
"Dici?" mormorai mettendomi al suo fianco e incominciai a riscaldarmi mentre vari specializzandi ci guardavano dal vetro, sulla lavagna davanti a me era segnato il suo record e sogghignai.
Zulema era davvero fortissima.
"Perché sei sparita? Ti urta essere trattata male da me?" disse l'araba squadrando tutto il mio corpo e non la calcolai mentre iniziavo una corsetta che aumentava man mano.
"Avevo di meglio da fare, visto che a te non frega un cazzo di me. Ah comunque dottoressa Zahir, date le sue condizioni può andare a casa e i fogli sono pronti da stamattina." dissi con il fiatone e intanto mi legai i capelli in una coda alta dandole dei lei.
"Perfetto, poi li firmerò." disse acida e la guardai male mentre la vidi asciugarsi la fronte sudata, questa donna era uno spettacolo e stava cambiando tantissimo.
L'araba rimase ferma davanti a me e corsi per una buona mezz'ora, volevo farmi desiderare tantissimo da lei.
Ora basta cadere ai suoi piedi.
"E così scappi da me, interessante. Però hai avuto le palle di togliermi un alien gigantesco." disse provocandomi e risi mentre bevevo l'acqua, mi inchinai apposta mostrandole una visuale da Dio e si morsicò le labbra gemendo piano.
"Beh, se vuoi le mani posso infilarle anche altrove." dissi facendole l'occhiolino e spalancò la bocca mentre posizionavo il tappetino con i pesi.
"Oh piccola, illusa come sempre." disse mettendosi al mio fianco e iniziò a fare delle flessioni velocemente.
Incredibile la sua forza, aveva davvero ascoltato i miei consigli la figlia di puttana lurida.
I muscoli delle sue braccia erano pronunciati e a quanto mi aveva detto Saray si era allenata davvero tanto, per dimostrare a tutti quanti che stava ritornando potente come non mai.
"Tu sempre stronza a quanto vedo, ed io che davo colpa a quel tumore del cazzo quando sei così di natura." le mormorai mettendomi davanti a lei apposta e questa lurida ingrata sarebbe davvero impazzita per me.
"Che fai?" disse inginocchiandosi nel tappetino e si bloccò mentre stringevo un peso tra le mani, molto forte.
"Squat, ci tengo al mio di dietro." dissi abbassandomi e questi leggings che avevo risaltavano tanto il mio corpo.
L'araba mi guardava come un'idiota e aveva la bocca spalancata mentre gli specializzandi mi fissavano come ebeti.
"Che cazzo guardate?" urlò la mora severa e tutti si dileguarono mentre io sogghignai abbastanza divertita.
Quanto mi era mancato vederla così severa e fredda con il mondo.
"Nervosa? Rilassati altrimenti ti prescrivo delle gocce di xanax." dissi afferrando un peso più pesante e le cosce mi facevano male per lo sforzo.
"Sono tranquilla, comunque da questa prospettiva non vedo." disse Zulema capendo le mie provocazioni e si mise alle mie spalle, afferrando i miei fianchi.
"So farlo bene." dissi tentando di staccarla ma era davvero forte, ero basita per tutto il suo cambiamento e percorso.
"Devi aprire le gambe così." sussurrò al mio orecchio facendo scorrere le mani lungo i miei glutei e alzai gli occhi al cielo perché le sue erano solamente scuse.
"Il muscolo lavora meglio." aggiunse stringendo di poco la mia coscia e mi accompagnò nel movimento.
"Sei una personal trainer?" dissi finendo le serie e mi voltai verso di lei, abbassai lo sguardo e le vene delle sue braccia erano tantissimo evidenti.
Stavo uscendo fuori di testa.
", a letto sono molto brava e ho tante qualifiche a riguardo." disse regalandomi un sorrisone stupendo che volevo baciarle per ore.
"È da molto tempo, che non faccio un'allenamento efficace perché sono molto esigente." dissi facendo spallucce e si avvicinò pericolosamente alle mie labbra ma rimasi immobile, tenendole incredibilmente testa.
"Non giocare con il fuoco." sussurrò tentando di far scorrere nuovamente le mani lungo il mio corpo ma le diedi un piccolo schiaffo sulla mano, severa.
"Io faccio quello che voglio ora, e tu impazzirai per me Zulema te lo posso assicurare con tutta me stessa. Tu mi vuoi terribilmente tanto e mi dirai, magari a letto.." sussurrai con voce sensuale sfiorando le sue labbra con l'indice e le tracciai possessivamente.
"Che avevo ragione, fin dall'inizio." aggiunsi posando lo sguardo sui suoi occhi potentissimi e tremò sul posto.
"Non penso proprio, perché appena mi dimetterai io me ne andrò da qui e mi scoperò chiunque." disse provocandomi e un senso di gelosia mi pervase mentre mi faceva indietreggiare fino al muro.
Eccoci qui.
"Vai, fallo." dissi fregandomene altamente e si accigliò per il mio menefreghismo ma era solo colpa sua.
"Stai iniziando una guerra più grande di te bionda, e ora che sono rinata devi essere terrorizzata da me." disse incollandomi nella parete e squadrai tutto il suo corpo mezzo nudo, stupendo.
"Terrorizzata? Io?" dissi ridendo e afferrai la sua vita facendo aderire il suo seno contro al mio, Dio se la volevo.
"Ti ho salvato la vita e ho affrontato un'intervento di 18 ore e l'unica cosa che tu puoi fare, è baciarmi il culo perché se non fosse stato per me tu a quest'ora saresti sotto terra." dissi alzando di poco la voce e si innervosì assai per come la stavo stuzzicando.
"Che vuoi, Macarena?" disse ancora con il fiatone ed eravamo entrambe sudate dato che alcune goccioline di sudore scendevano lungo i nostri corpi.
"Rispetto, voglio rispetto cazzo e se non sei intenzionata a darmelo sappi che con me hai chiuso. Puoi, per una cazzo di volta essere grata di ciò che hai? O trattarmi un pochino meglio?" dissi con le lacrime agli occhi e diede un colpo al muro furiosa mentre si toccava il viso nervosamente per il mio discorso.
"Io sono grata bionda, sono grata per tutto ciò che hai fatto per me okay? È che non realizzo un cazzo, stavo male e poi? Mi hai dato una seconda possibilità e non sono abituata a ricevere tutto questo." sussurrò abbassando la voce e appoggiò la fronte contro la mia, mentre il suo seno premeva contro al mio e si morsicò il labbro mentre io stringevo i suoi fianchi.
"Non è una giustificazione." dissi facendo spallucce e mi allontanai dal suo corpo perché stavo per baciarla.
Da morire.
"Sono sincera con te, hey." disse afferrandomi per il polso ma mi scansai perché questa donna mi faceva arrabbiare per il suo orgoglio.
"Sono sparita per due settimane intere perché non riesco a starti vicina senza impazzire e il mio silenzio significa che sono stanca di tutto." dissi camminando per il corridoio e la mora mi seguiva, ora camminava perfettamente e benissimo.
"Perché? Mi hai promesso che saresti rimasta con me per la fisioterapia, che cazzo bionda!" urlò fermandomi davanti a tutti e alcune lacrime mi rigarono il viso, ma le diedi le spalle ed entrai dentro al mio ufficio dato che volevo farmi una doccia subito e calmarmi.
"Anche tu mi hai promesso tante cose, ma non ho mai ricevuto nulla." dissi togliendomi le scarpe e Zulema mi trascinò in bagno nel mentre che mi toglievo dalla sua presa tanto forte.
"Lasciami!" urlai scoppiando a piangere e strinse i miei polsi attaccandomi al muro azionando successivamente l'acqua.
Ovviamente l'aveva messa fredda e tremai mentre mi calmava i nervi, appoggiò la fronte contro la mia e non mi azzardai minimamente a baciarla.
"Voglio solo scappare e non tornare mai più bambina, mai più." sussurrò stringendomi contro al suo corpo e mi lasciò i polsi mentre entrambe rilassavamo i nostri muscoli doloranti.
"Ho dato troppo, è questo il nostro cazzo di problema perché io e te non siamo equilibrate. E non so nemmeno perché mi importa così tanto fino a stare male e lo sai che sono così innamorata di te." dissi guardandola dritta negli occhi e si avvicinò lasciandomi un lieve bacio sull'angolo della bocca.
"Cosa facciamo?" mi sussurrò quasi in panico e volevo solamente avere pace, senza pensare assolutamente a nulla.
"Hai detto che devi partire no? Vai e lavora sulla tua persona, hai una seconda possibilità di vita quindi fai ciò che ti senti in dovere di fare." dissi decisa e Zulema spense l'acqua di colpo, fissandomi per vari secondi.
"Ora mi sento di baciarti." disse incollandomi ancora di più contro la parete e scoppiai a ridere tra le lacrime.
"E poi? Ti porti a letto un'altra? Continua a farmi soffrire, e col cazzo che mi baci lurida-" dissi furiosa e le sue labbra finirono sulle mie.
Sgranai gli occhi mentre faceva scivolare la sua lingua dentro alla mia bocca e strinse la mia gola, molto forte.
Ma non stavo ricambiando, per niente.
Infatti si staccò e la guardai malissimo mentre mi morsicava il labbro, spingendo poi la lingua tra le mie labbra ma non appena si staccò le diedi uno schiaffo.
Veramente grandissimo.
Il corpo può essere testardo quando si devono accettare cambiamenti.
La mente non abbandona la speranza che il corpo possa tornare ad essere intero.
E la mente lotterà sempre per la speranza, con le unghie e con i denti, finché non elabora un modo per comprendere questa nuova realtà, e accettare che quello che non c'è più, non ci sarà più.
"Sei per caso impazzita?" urlò mettendosi la mano sulla guancia e nemmeno mi scomposi, ero davvero arrabbiata da morire nei suoi confronti.
L'avevo rifiutata, dopo anni.
", sono impazzita a causa tua e lo sai perché? Perché mi hai fottuto il cuore e l'hai disintegrato con le tue stesse mani quindi ringrazia che io non ti abbia fatto morire sotto ai ferri." dissi spostandola ed eravamo fradicie dalla testa ai piedi, non credevo di avere tutto questo coraggio nell'alzarle le mani.
Sapeva pure lei che glielo dovevo.
Per Lauren.
Per come si comportava con me.
Per tutte le sue bugie.
Ero davvero al limite di tutto quanto.
Ma non c'è una vergogna nell'essere semplicemente umani.
Può essere un sollievo smettere di nasconderlo, accettare chi sei veramente, e lasciare che anche il mondo veda come sei.
Un po' d'autocoscienza non ha mai fatto male a nessuno perché quando sai chi sei è più facile sapere cosa vuoi, e alla fine ciò di cui hai davvero bisogno.
"Prima e ultima volta che mi tocchi, dammi quei cazzo di fogli così li firmo e posso fare ciò che voglio." disse furiosa e mi limitai a guardarla mentre le vene del suo collo erano gonfissime.
Non doveva prendere così tanto nervoso a causa dell'intervento ma non era una scusa per trattarmi male.
"Perfetto, fai quello che vuoi." dissi ridendo e afferrai un'asciugamano per asciugarmi velocemente.
L'araba si avvicinò a me e l'allontanai con forza mentre mi stringeva per la mascella forte, per guardarmi dritta negli occhi.
"Questa tua sicurezza mi sta destabilizzando, non permetterti mai più di toccarmi sono seria." sussurrò minacciandomi e la spinsi, aprendo poi la porta del mio ufficio.
"Vattene, non ti voglio vedere." dissi mettendo la testa di lato e uscì per poi sbattere la mia porta con tantissima forza.


Le ore passarono senza neanche che me ne accorgessi e non avevo ancora ricevuto i documenti firmati.
"Ho sentito che hai dato uno schiaffo enorme alla mia migliore amica." disse la gitana raggiungendomi e sobbalzai.
"Se lo merita." dissi semplicemente e camminai verso le macchinette per un caffè rigenerante, la gitana era dietro alle mie spalle e rise.
"Sei incredibile, però ormai da te ci aspettiamo di tutto dopo quello che hai fatto sai? Perché lo hai fatto?" mi domandò confusa e bevvi notando che stava per inoltrarsi la sera.
"Mi ha baciata, ed io non voglio che mi usi solamente per il mio corpo. Ho dei sentimenti e a lei non gliene frega proprio nulla di me, quindi anche io mi comporterò di conseguenza." le spiegai con la mascella contratta e sobbalzai notando Zulema venire verso di me con i fogli, aveva uno sguardo di fuoco e Saray era estasiata nel vederci.
"Attenta che potrebbe colpirti." disse l'araba stuzzicandomi e la gitana alzò gli occhi al cielo per le sue provocazioni.
Non ci feci caso e buttai il bicchiere nel cestino voltandomi poi verso di lei, incontrando il suo sguardo penetrante.
"Hai firmato?" le domandai tranquillamente con un sorriso in viso e Zulema avanzò verso di me, spingendomi contro la macchietta con forza.
"Devi ringraziare che io non sia in forze perché a quest'ora.." sussurrò contro le mie labbra e tremai nel vero senso della parola ma non lo diedi a vedere per non dargliela vinta.
"Tu staresti urlando, veramente tanto bambina e giuro su Dio che-" disse bloccandosi di scatto e alzai lo sguardo su di lei per guardarla bene in viso.
"Cosa?" sussurrai ansimando piano contro la sua bocca e le sue mani finirono dentro al mio camice, stringendomi la vita saldamente.
"Giuro che te la farò pagare per avermi colpita così, senza nessun minimo di preavviso cazzo." disse minacciandomi e le morsicai il labbro inferiore molto forte facendola gemere di scatto.
"Stai zitta Zulema, non hai il diritto di parlarmi così hai capito? Devi chiudere la bocca figlia di puttana." le sussurrai eccitata per la troppa vicinanza e non appena si avvicinò al mio collo la spinsi per l'ennesima volta.
"Tieniti quei fogli del cazzo e quando ritornerò tu, andrai dritta nel mio letto te lo posso assicurare." disse dandomi i fogli e li strinsi saldamente notando la sua firma impeccabile per le dimissioni.
"Non farai proprio un cazzo." dissi decisa e serrai la mascella fortissimo, volevo darle un'altro schiaffo enorme.
"Scommettiamo?" disse con un tono di sfida e Saray sussultò vedendo la sua migliore amica in questo stato.
Mi avvicinai alle sue labbra e le lasciai un lieve bacio, alzò la mano per stringermi la gola ma mi staccai appena in tempo.

"Scommettiamo e buon viaggio."

resilient Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora