15.

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sometimes im like:
what is the point of all this?
and then i hang out with
the people i love,
and for a brief moment, i see.


L'acqua calda mi colpii come se fosse la mia ancora di salvezza e mi rilassai prendendo un lungo respiro profondo.
Ero a casa già da alcuni minuti e la prima cosa che avevo fatto era stata sicuramente quella di farmi un bagno.
Avevo acceso anche delle candele per creare un'atmosfera unica e mi appoggiai ricoprendomi di schiuma.
Il telefono mi vibrò dopo vari minuti e mi fece sobbalzare di scatto, sbuffai infastidita e notai che era Zulema.

MESSAGGIO DA: Zulema.
hey, se ti dicessi che mi manchi?

Sorrisi mordendomi il labbro ed era incredibile quanto eravamo cambiate entrambe e questa situazione nuova tra di noi, mi piaceva veramente tanto.
C'era pace nel nostro rapporto.

MESSAGGIO A: Zulema.
mi manchi anche tu, ti stavo pensando nel mentre che sono qui da sola. :)

MESSAGGIO DA: Zulema.
e dove saresti?

Risi divertita e mi feci un selfie senza farmi vedere in viso, glielo mandai e visualizzò subito facendomi alzare gli occhi al cielo per quanto fosse idiota.

MESSAGGIO DA: Zulema.
che ingrata bambina, non hai pensato che potevo venirti ad aiutare? 😡

Risi per la faccina dato che non era da lei e pensai a cosa scriverle, giusto per farla dannare un pochino.

MESSAGGIO A: Zulema.
l'acqua è ancora calda, starò qui un bel po' quindi..

MESSAGGIO DA: Zulema.
magari nel mentre che mi aspetti potresti pensarmi, no? agisci.

Capii subito a che giochetto si stava riferendo ma non volevo farlo dato che volevo che mi appagasse lei e non io.
La volevo qui, tra le mie gambe.

MESSAGGIO A: Zulema.
l'acqua si è raffreddata.

Mi alzai finendo di risciacquarmi e mi tolsi tutti i residui di trucco facendomi poi una maschera rigenerante giusto per non guardare il telefono che stava vibrando.
Alzai gli occhi al cielo e mi vestii con una semplice camicia bianca, aperta.
Tanto ero da sola in casa e potevo vestirmi come volevo, indossai anche dei pantaloni della tuta e mi asciugai i capelli.
Intanto afferrai il telefono e l'araba mi aveva scritto un paio di messaggi.

MESSAGGIO DA: Zulema.
ti voglio, ora.

MESSAGGIO DA: Zulema.
non me ne frega un cazzo del mio orgoglio quando l'unica cosa che vorrei é farti urlare per tutta la notte.

MESSAGGIO DA: Zulema.
devi essere di nuovo mia, bionda.

MESSAGGIO DA: Zulema.
immagine.
sono in macchina, sto venendo da te.

MESSAGGIO DA: Zulema.
quanto cazzo ti voglio, non ne hai idea macarena non ce la faccio più.

Sospirai mordendomi il labbro e le visualizzai tutti i messaggi, misi in ordine le poche cose che avevo sparse e mi legai i capelli sistemandomi la frangia.
Un rumore di macchina mi fece sobbalzare e non appena il campanello suonò andai ad aprire trovandomi una Zulema Zahir in tutto il suo splendore.
"Ciao." dissi facendola entrare e mi squadrò dalla testa ai piedi, notando che sotto alla mia camicia aperta non portavo assolutamente nulla.
"Hey." rispose lei ed era vestita veramente da Dio, mi leccai le labbra squadrandola dalla testa ai piedi e mi diressi in cucina molto lentamente.
"Che hai fatto di bello?" dissi cercando di fare finta di niente ma la verità era che stavo morendo dentro per quanto la situazione nell'aria stava diventando a dir poco pesante e tesa.
Si sentiva il nostro desiderio.
"Riunione urgente, ho finito poco fa." rispose togliendosi il capotto e si portò i capelli all'indietro sensualmente.
"Ah, e nel mentre parlavi con me?" dissi stuzzicandola un pochino e mi appoggiai nel bancone della cucina, mettendo la testa di lato scrutandola.
", mi mancavi." rispose come se fosse la cosa più naturale del mondo intero ma nonostante tutto manteneva la sua autorità e freddezza anche nel dirmelo.
"Cosa vorresti in questo momento?" dissi mettendola alla prova e serrai la mascella, avanzò verso di me e i suoi tacchi alti risuonavano nel mio parquet.
Camminava piano valutando la situazione e ancora non ci credevo che dopo anni lei era qui, in tutto il suo splendore.
"Sai bionda.." incominciò arrivando davanti a me e si abbassò al mio orecchio intrufolando una mano dentro alla mia camicia aperta.
"Potremo fare tante cose ma soprattutto in tante posizioni diverse." continuò mordicchiandomi il lobo e stavamo flirtando come non mai, incominciai ad accarezzarle i glutei fasciati da un pantalone stupendo e glieli strinsi facendola tremare appena.
L'autocontrollo cos'era esattamente?
"Ho letto i messaggi, prima." sussurrai mettendo la testa di lato e prese a baciarmi il collo molto piano, la sua mano salì ancora più in alto e non appena mi sfiorò il seno, la staccai da me.
"Ti sono piaciuti?" disse Zulema non arrendendosi e annuii camminando verso la mia stanza molto lentamente.
Volevo terribilmente giocare con lei.
Farla uscire fuori di testa.
Fino a farmi desiderare da morire.
", mi hai fatta eccitare." mormorai mordendomi il labbro e sgranò gli occhi appoggiandosi sullo stipite della porta.
Era sconvolta per la mia sfrontatezza e sorrisi nel vedere che questa nuova me le piaceva nonostante tutto.
"Mi hai pensata poi?" disse rimanendo nella stessa posizione di prima e lo sguardo vagava in tutto il mio corpo.
", ti ho pensata in quella cazzo di vasca nuda infilata tra le mie gambe." sbottai abbassando la voce e Zulema sobbalzò sul posto, i suoi occhi neri ebbero una scintilla e si leccò piano le labbra guardandomi poi intensamente.
"Pensieri perversi, i tuoi." disse ridendo appena ma io ero maledettamente seria, mi appoggiai sulla mia scrivania che un tempo usavo per studiare e notai ancora le candele accese che non aiutavano tantissimo con questa situazione.
"Potrei dire lo stesso di te." sbottai ribattendo e a quel punto la mora cedette e avanzò verso di me.
Osservai la sua maglietta aderente che le fasciava il seno alla perfezione e i pantaloni a vita alta sempre impeccabili.
Il suo stile era perfetto, sempre.
Ed era ricca da far schifo.
"Quei messaggi sono frutto di un desiderio estremo nei tuoi confronti." disse arrivando davanti al mio corpo ed era rigida come una statua perché stava a significare che aveva fatto una fatica enorme nell'aprirsi con me così tanto.
"Il nostro rapporto è stato tossico in passato e ho paura di soffrire ancora lo capisci questo?" dissi mordendomi il labbro dicendole la verità e l'araba si addolcì un minimo, perché avevo ragione.
" che lo capisco, ma per una cazzo di volta vorrei che archiviassi un'attimo il passato concentrandoti adesso, su di me, nonostante tutto quello che è successo noi siamo qui." disse glaciale e mi vennero le lacrime agli occhi perché anche lei aveva ragione.
Avevamo ragione entrambe su punti diversi, ecco perché stavamo parlando.
"So che è difficile non pensare al passato perché lo faccio continuamente ma bionda, quanto tempo passiamo appresso ad esso? Ci lamentiamo degli errori, dei nostri pensieri quando dovremo costruirne altri qui, nel nostro presente." continuò alzando le braccia incredula e una lacrima mi rigò il viso, camminai in cucina e l'araba mi seguì, mi alzai sulle punte e afferrai un bicchiere per bermi dell'acqua fresca dato che stavo per piangere.
"Andiamo in quel cazzo di letto, basta con tutte queste stronzate bionda. Mi desideri fino a stare male e anche io voglio averti come ai vecchi tempi." disse afferrandomi il viso tra le mani ma istintivamente mi staccai, infastidita.
"Tu pensi che una scopata possa risolvere tutto quello che mi hai fatto? Se sono questa persona è perché ho deciso io di esserlo, ho provato a costruirmi altri ricordi ma guarda un po'! C'eri sempre tu in mezzo." sbottai appoggiando il bicchiere nel lavello con forza e mi stavo innervosendo a caso quando un'attimo prima volevo scoparla.
Questa donna mi mandava in tilt.
"Vuoi litigare?" disse semplicemente e afferrai il mio pacchetto di sigarette ma Zulema me lo stracciò dalle mani.
"Se devi parlarmi, guardami in faccia." disse autoritaria senza un briciolo di emozione ed ecco qui che aveva innalzato nuovamente le sue mura.
"Ma dai, fanculo." dissi basita scuotendo la testa e camminai nervosamente attorno alla stanza.
"Dici di essere cambiata, ma stai facendo la bambina evitando di guardarmi negli occhi. La verità è che tu non riesci ad affrontarmi nonostante tutto." disse alzando di poco la voce e ci stavamo scaldando entrambe, risi nervosa e a quel punto le lanciai un'occhiataccia.
"Non sfidarmi, Zulema." ringhiai avanzando pericolosamente davanti al suo corpo e mi sorrise, che stronza.
"Altrimenti?" sussurrò avvicinandosi anche lei e la scansai ritornando in cucina ma improvvisamente i miei capelli biondi vennero afferrati con tantissima forza.
"Mi hai stancata." mormorò Zulema arrotolandoli in un pugno ben saldo e mi fece portare la testa all'indietro in modo tale da mordermi il collo.
Chiusi gli occhi gemendo e nemmeno mi accorsi che un secondo dopo la mia faccia era schiacciata con forza contro la porta di camera mia.
"Ti ho scopata già una volta qui, ma noi non dobbiamo mettere in mezzo il passato no?" sussurrò furiosa e mi buttò contro al letto, mettendosi poi sopra di me in tutta la sua potenza e forza.
"Oppure qui? Che dici?" aggiunse stuzzicandomi e non appena provai a colpirla afferrò i miei polsi molto forte.
"Zulema, lasciami cazzo!" urlai non volendo cedere minimamente e mi lasciò andare di colpo, con una smorfia dura.
"Bene, ti lascio stare e torno a casa consapevole del fatto che tu una notte intera con me non riusciresti a passarla minimamente, buonanotte." sbottò alzandosi e mi sedetti nervosa toccandomi il viso abbastanza tesa, la figlia di puttana non si arrendeva mai.
Osservai le sue gambe snelle da dietro e andò in cucina infilandosi il capotto, pensai a tutto quello che era successo e stavo dando ancora una volta il potere ai miei pensieri di decidere per me.
Quando potevo divertirmi.
Lei era venuta qui, era stata sincera ma io? Cosa diavolo avevo fatto?
Mi alzai di scatto e non appena Zulema aprí la porta avanzai verso di lei e la chiusi con un colpo secco, furiosa.
"Toglitelo." dissi indicando il capotto e il suo sguardo era abbastanza nervoso.
"Zulema, toglitelo porca puttana." aggiunsi alzando la voce e sbuffò divertita togliendoselo nuovamente, lo lanciò sul divano e l'afferrai per la vita trascinandola nuovamente in camera mia.
"Hai problemi bionda, tanti eh." disse incredula e si sedette nel letto togliendosi poi i tacchi a spillo che portava.
Sbuffai incredula sentendola ma dopo la guardai dritta negli occhi e improvvisamente anche lei cambiò.
Mi morsicai il labbro e mi sedetti a cavalcioni sopra alle sue gambe, circondandole il collo con le braccia.
I suoi occhi neri guardavano la mia scollatura e strinse la mia vita esile, abbassandomi piano la camicia.
"Voglio che ci promettiamo una cosa." le sussurrai accarezzandole il viso molto piano ed era così preziosa che avevo paura a toccarla, terribilmente tanto.
"Va bene." disse l'araba smettendo di toccarmi e mi fissava incuriosita, decisi di essere sincera come lei aveva fatto con me e parlai dopo lunghissimi anni.
"Voglio che stanotte, sfoghiamo tutto il nostro rancore e dolore una volta per tutte. Per quanto io abbia sofferto a causa tua penso che sia arrivato il momento di fare un passo in avanti e cercare di non pensarci per quanto l'orgoglio mi stia mangiando viva ora." le spiegai con un tono di voce pacato e feci un lungo respiro profondo sentendomi libera dopo tanti anni.
Era la scelta giusta, archiviare tutto il passato una volta per tutte.
"Ti vorrei graffiare via dalle cose belle, così arrogante come sei che mi entri in testa e non mi lasci andare." sussurrò il mio scorpione e mi baciò dolcemente, mi strinse i fianchi affondandoci le unghie e mi fece sdraiare in tutta la mia lunghezza.
Ciò che è difficile attrae, l'impossibile seduce, ciò che è complicato spaventa e ciò che è estremamente complicato innamora.
"Zulema, fottimi." sussurrai arrivando dritta al punto e mi stracciò letteralmente la camicia di dosso facendomi tremare.
Feci per toccarla ma si allontanò per guardarmi dall'alto, leccandosi piano il labbro inferiore per come il mio corpo fosse più da donna vera, ero cambiata.
"Sei sicura?" mormorò slacciandosi i pantaloni e si tolse la sua maglietta aderente che le stava da dio, osservai le sue gambe nude e sorrisi come un'ebete.
"Stanotte non voglio pensare a nulla." dissi decisa e l'afferrai per un polso portandola sopra di me, la sua potenza riecheggiava nell'aria e mi afferrò le mani inchiodandole contro il materasso.
"Quanto aspettavo questo momento." sussurrò eccitata e volevo appagarla da morire, come lei aveva sempre fatto.
"Ti voglio nuda." sussurrai mordendole il labbro nel mentre che mi baciava e invertii subito le posizioni, era abbastanza sorpresa ed ero a cavalcioni su di lei.
Mi guardò dal basso facendo scorrere una mano lungo il mio petto e arrivò all'orlo dei miei pantaloni che abbassò ancora di più, voleva sentirmi.
"Rilassati." dissi sciogliendomi i capelli e riaccaddero lungo le mie spalle nude che lei si affrettò ad accarezzare.
Ma non stavamo facendo le cose con calma perché un secondo dopo ero voltata di spalle con Zulema dietro di me in tutto il suo splendore.
Mi strinse i capelli facendomi portare gli occhi all'indietro e baciò la mia schiena tenendomi stretta contro al suo petto.
"Potrai andare con chiunque bionda, ma lo sappiamo entrambe che io sono tutto quello che vuoi, che brami, che ti spaventa fino a farti tremare il cuore. Ma stanotte, voglio essere solo tua e voglio che mi dimostri la vera te. Fammi male se vuoi, ma fai uscire tutto quel fuoco che hai dentro." sussurrò contro al mio orecchio e mi voltai, facendola sedere nel letto con la schiena contro la testata.
Mi misi sopra di lei e mi inchinai baciandola con tanta passione, la sua lingua si intrecciò con la mia e si staccò per torturare i miei capezzoli che diventarono subito turgidi al tocco della sua lingua calda che mi faceva impazzire.
"Quanto mi sei mancata, cazzo." sussurrai strusciandomi appena sopra di lei e spalancai la bocca per come toccava e marchiava la mia pelle.
Le regalai dei gemiti rumorosi e strinsi i suoi capelli lisci spingendola ancora di più verso di me, volevo che mi entrasse dentro all'anima senza staccarsi più.
Alzò lo sguardo su di me guardandomi maliziosamente e tornò a baciarmi il collo facendomi sdraiare lungo il materasso.
"Quanto sei disposta a resistere?" sussurrò infilandosi tra le mie gambe e le nostre intimità erano separate solamente dall'intimo, ma ero eccitata da morire nel vedere il suo corpo perfetto sopra al mio.
"Per tutto il tempo che vuoi." sussurrai mordendomi le labbra e fece scivolare gli slip lungo le mie gambe snelle.
"Ma davvero? Interessante." sussurrò baciandomi l'addome e strinsi il lenzuolo guardandola infilarsi tra le mie cosce.
"Lo penso anche io." dissi inarcando di poco la schiena e i suoi occhi stavano vagando in tutto il mio corpo nudo, strinsi i suoi capelli e la spinsi più in basso.
"Impaziente? Qui comando io." disse minacciandomi e alzai gli occhi al cielo, l'attirai a me infilandole la lingua in bocca e ci baciammo appassionatamente.
Non riuscivamo a staccarci e abbassai i suoi slip di poco sganciandole poi il reggiseno per sentire la sua pelle.
Il suo seno combaciò con il mio e si accoccolò nell'incavo del mio collo nel mentre che laceravo la sua schiena, chiusi gli occhi e mi rilassai grazie alle sue labbra che mi baciavano con amore.
"Ti voglio, bionda." disse mordendomi il labbro e aderí le mie cosce lungo la sua vita esile, spostai i suoi capelli da davanti e osservai il suo viso perdendomi nei suoi occhi nero pece che amavo da morire.
"Dillo, nel mentre che mi scopi." sussurrai provocandola e a quel punto scattò entrando dentro di me, sussultai di scatto a spalancò la bocca incredula.
"Ti sei divertita molto con Amelia?" sussurrò furiosa contro la mia bocca e sorrisi soddisfatta per la sua gelosia, strinsi il suo braccio per come era stata rude nell'entrare dentro di me e tremai.
", molto." dissi con un sorrisetto in viso e si mosse un po' più forte, gemetti con la bocca spalancata e portai la testa all'indietro mordendomi il labbro.
"E ti scopava così? Dimmelo." sussurrò muovendo il braccio in modo lento e poi veloce, ripetutamente.
Non riuscivo a parlare per come mi stava provocando piacere e tirò il mio labbro con i denti lentamente, stringendo il fianco per muoversi con più precisione.
"No." dissi in estasi e le gambe mi tremavano per quanto fossi vicina al culmine di tutto questo.
Aveva ragione, nessuno era come lei e me lo stava dimostrando proprio ora.
Nel mio letto.
Mugugnò dal dolore a causa delle mie unghie sulla mia pelle e urlai, le feci del male ma non me ne importava.
Glielo dovevo, da una parte.
"E tu invece? Sei consapevole del fatto che nessuna è come me?" dissi contro alle sue labbra e mi guardò dritta negli occhi muovendosi più forte, le vene del suo collo erano gonfie e ci stavamo davvero sfogando dopo anni, fortissimo.
", ne sono consapevole." disse mordendomi le labbra e l'orgasmo mi colpii in pieno facendomi urlare.
"Vedo il fuoco nei tuoi occhi, rischi veramente di tutto per sentirti viva. Zulema, non è un sogno quello che stai provando con me, ricordatelo." sussurrai senza fiato e le nostre labbra si scontrarono in un bacio, ero esausta.
Ma non volevo cedere.
Feci per toccarla ma afferrò i miei polsi e li affondò sul materasso molto forte, incominciò a baciarmi il collo e allacciai le gambe alla sua vita saldamente.
"Mi è mancato sentirti, bambina." sussurrò lasciandomi altri baci e volevo toccarla da morire, cercai le sue labbra e mi strusciai sotto di lei mugugnando.
Zulema allentò la presa e mi misi sopra, feci scorrere la mano lungo il suo seno e nonostante l'età che avesse non era cambiata di una virgola.
Era semplicemente perfetta.
"Prendi il mio respiro, fallo durare per sempre senza farmi morire mai." disse afferrandomi il viso dolcemente e la baciai facendo scivolare i suoi slip lentamente.
"Portami vicino al paradiso." aggiunse guardandomi dal basso e i suoi zigomi erano risaltati ancora di più.
"Sei tu il mio paradiso." sussurrai tracciandole le labbra con il pollice e aprí la bocca sorridendomi per la frase.
"Quanto sei bella, hai ancora il mio nome sulla tua bocca." disse ridendo appena e squadrai il suo corpo nudo che baciai tutto quanto facendola ansimare.
Mordicchiai il suo capezzolo passandoci la lingua attorno e si fece scappare il mio nome, con tutto il piacere impresso.
"Voglio sentirti." sussurrai contro la sua pelle ricoperta di brividi e scesi ancora più in basso, arrivando al suo centro.
Non l'avevo mai fatto e volevo rifugiarmi tra le sue cosce e assaporarla tutta quanta sentendo il suo sapore.
"No." disse stringendomi i capelli e alzai la testa da lì in mezzo, era una cosa troppo intima e le baciai la coscia.
"Zulema, si invece." dissi appoggiandomi su un gomito e mi guardò dritta negli occhi, sorrisi per quanto fosse bella e la baciai accarezzandole il viso con il pollice molto dolcemente.
"Mhm." mugugnò mettendo la testa di lato dato che le stavo baciando il collo ed ero sicura che stava pensando ad Hanbal, a tutte le volte che avevamo fatto l'amore felici e spensierati.
"Fidati di me." dissi decisa e sussultò per il mio tono di voce autoritario, mi fece un piccolo cenno di consenso e mi abbassai tirandola dai fianchi.
Si morsicò il labbro e leccai tutta la sua apertura gemendo perché era la prima volta che lo facevo, si stava veramente lasciando andare con me.
"Bionda." mi richiamò con il fiatone e strinsi la sua mano forte, muovendo la lingua più velocemente portandomi la sua coscia nella mia spalla.
La mia mente era da un'altra parte e l'unica cosa che mi rendeva lucida erano i gemiti della donna sotto di me che si stava contorcendo dal piacere.
Era una visione a dir poco paradisiaca.
Strinsi maggiormente la sua mano e gemeva il mio nome inarcando la schiena, con l'altra mano libera strinsi più saldamente la sua coscia e succhiai quel fascio di nervi pulsanti solo per me.
Quanto era buona, solo Dio lo sa.

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