17.

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zulema's pov.


Buttai la cicca in terra osservando Madrid dal mio balcone e presi un lungo respiro profondo, ero da poco arrivata a lavoro e la prima cosa che feci non appena tornai dentro fu quella di bere del caffè.
La porta si aprì mostrando la figura della mia migliore amica e le feci un piccolo sorriso, salutandola allegramente.
"Ciao, un cazzo Zulema!" esclamò infastidita e alzai gli occhi al cielo già consapevole del fatto che mi avrebbe fatto il terzo grado, come biasimarla.
"Okay, prima che tu mi tartassi di domande arrivo dritta al punto: ero con la bionda un paio di giorni fa." dissi sistemando alcuni fogli nella mia scrivania e Saray urlò estasiata.
"Beh, che avete fatto?" disse sedendosi nella sedia davanti a me e risi divertita.
"Abbiamo fatto una caccia al tesoro, giocato a risiko e.." dissi sarcastica e Saray sbuffò alzando gli occhi al cielo.
"Hai finito?" disse infastidita e appoggiai la testa nello schienale della poltrona, non vedevo la biondina da quasi una settimana e già mi mancava.
Era strano dirlo, ma era così.
"Okay whoa, siamo andate a letto insieme e abbiamo parlato di tante cose." dissi facendo spallucce e il mio tono di voce era assolutamente tranquillo.
"Ma guardati, come sorridi Zule." disse ridendo e afferrò la mia mano accarezzandola piano, mi morsicai il labbro e volevo un suo bacio.
"Non sto sorridendo." borbottai mettendo una ciocca dietro al mio orecchio e la gitana rise divertita.
"Ah no? Sei un piccolo muffin." disse ridendo ancora più forte e sbuffai afferrandomi il viso tra le mani, per non cadere ancora più nel ridicolo presi alcuni trucchi e ripassai il mio eye-liner perfetto.
"Non sono innamorata, ci siamo divertite come ai vecchi tempi e sai cosa? La biondina ci sa fare, assai." dissi leccandomi le labbra al solo pensiero di come mi aveva fatta sua ma non avevo smesso di pensare alle sue parole così profonde, aveva sofferto tanto e la capivo benissimo.
Volevo starle vicino, prendermi cura di lei.
"Quindi ora che fate, scopate e basta? Non andate oltre vero?" disse la mia migliore amica e annuii, misi un pochino di mascara lungo le mie ciglia e mi alzai.
Dovevo muovermi.
"Saray, voglio andarci piano." dissi camminando sorseggiando il mio caffè e notai alcuni chirurghi salutarmi, pendevano tutti dalle mie labbra.
" ma cosa è cambiato questa volta? Perché ti vedo più pacifica, prima invece eri molto più terrorizzata nel lasciarti andare." disse fermandosi in mezzo al corridoio e i miei occhi si depositarono su Macarena, era appena arrivata e sorrisi notandola scherzare con Richard con una tazza di caffè tra le mani.
Volevo andare da lei e baciarla, piano.
Ma invece me ne rimasi al mio posto consapevole del fatto che questa ragazza un paio di giorni fa era letteralmente nuda sotto di me, contorcendosi dal piacere.
"Beh, perché non appena l'ho rivista mi sono accorta che ha esattamente ciò che voglio, tutto quel fuoco che mi serve per stare bene." dissi senza staccarle gli occhi di dosso e le parole uscivano così di slancio, la biondina rise e poi mi guardò dritta negli occhi.
Saray sorrise divertita nel vederci e mi appoggiai nel bancone dove solitamente le infermiere ci passavano i tablet.
Misi la testa di lato e Macarena fece scorrere lo sguardo in tutto il mio corpo, si mordicchiò il labbro inferiore e congedò Richard venendo nella mia direzione.
"Che i giochi abbiano inizio." sussurrò la gitana e si appoggiò anche lei nel mentre che la bionda serrava la mascella.
Camminò tranquillamente e fece un cenno all'infermiera, mi leccai le labbra e inspirai il suo profumo meraviglioso.
"Capo, buongiorno." disse guardando alcune tac e mi misi di lato per guardarla ancora più attentamente, seria in viso.
"Buongiorno, Ferreiro." mormorai guardandomi attorno e rimasi al mio posto, la biondina non mi guardò e quando assumeva questo atteggiamento autoritario mi faceva impazzire.
Si stava facendo desiderare.
Mostrandomi appieno la sua persona.
"Grazie mille, trauma due quindi." disse controllando le ultime cose e sorrise mostrando la sua fossetta, si mise davanti al mio corpo apposta e allungò il braccio per mettere il tablet apposto.
Mi mancò il fiato per la vicinanza ed essendo più alta di lei mi veniva voglia di abbracciarla e stringerla forte a me.
"Mi stai provocando, mhm?" sussurrai senza farmi sentire e il pronto soccorso stava incominciando a riempirsi ma volevo fare le cose con assoluta calma.
"Diciamo che mi manca averti." sussurrò stringendo il bancone di legno dietro alle mie spalle e le nostre labbra si sfioravano a stento, Saray ci lasciò andando nel suo reparto e alzai una mano accarezzando il suo viso piano.
"Potrei dire lo stesso." dissi a bassa voce appoggiando la fronte contro la sua e nonostante tutto il mio corpo era teso.
Alcune persone incominciarono a guardarci abbastanza basite e la bionda si staccò da me andando in pronto soccorso, aveva voglia di me tanto.
La guardai camminare con tutta la sicurezza del mondo e si tolse il camice mostrando le sue braccia un pochino tatuate, era una particolarità nuova che le stava da dio e mi piacevano tanto.
"Cosa vi prende a voi due?" disse una voce a me conosciuta e mi morsicai il labbro facendo spallucce, mi voltai afferrando il tablet e sbuffai perché Miranda Bailey era una spina sul fianco.
"Nulla." mormorai ridendo appena e andai in pronto soccorso, Macarena stava tamponando una ferita con tutte le sue forze e decisi di affiancarla.
"Perché sei da sola?" dissi infilandomi i guanti e afferrai garze cotone premendo sul petto di questo povero uomo, che aveva avuto un'incidente stradale a dir poco devastante.
"Gli specializzandi sono con Richard." disse sgranando gli occhi e il paziente andò in arresto subito, non c'era più battito e afferrai subito le piastre nel mentre che Owen Hunt arrivava da noi.
"Che è successo?" disse infilandosi i guanti e la biondina si fece da parte anche perché questo non era il suo ramo.
Ma dava comunque il suo contributo.
"Carica a duecento." dissi serrando la mascella e non appena fu data la scossa il paziente non rispondeva.
Non c'era modo di far cessare il sangue e ritentammo un paio di volte, ma ormai era andato letteralmente all'altro mondo.
"Ora del decesso 8:40." dichiarai togliendomi i guanti e imprecai raggiungendo la bionda che stava andando dalla parte opposta.
"Bambina." la richiamai e non riuscivo a starle minimamente lontana, volevo baciarla da morire e l'afferrai per la vita.
"Zule, che c'è?" mormorò lei guardandosi attorno a disagio e sorrisi leggermente per quanto fosse piccola.
"Non ce la faccio più." sussurrai mordendomi il labbro e affondai il viso nei suoi capelli, questa mia parte impulsiva quando si trattava di lei mi piaceva.
"Ho un'intervento e devo andare a lavarmi, quindi ti conviene lasciarmi." sussurrò stuzzicandomi e mi morsicai il labbro alzando gli occhi al cielo.
"Okay, vado nel mio ufficio." dissi facendole l'occhiolino e arrossì appena facendomi uscire fuori di testa, volevo afferrarla per i capelli e farla mia qui.
Davanti a tutto il pronto soccorso.
Ma ero comunque il suo capo quindi, mi sistemai e andai dritta in ascensore.
Sperando che questa giornata passasse il più velocemente possibile.

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