22.

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zulema's pov.

Il mio sguardo era rivolto verso al soffitto e Macarena non parlava, stavamo in silenzio e la musica rilassava i nostri corpi stremati e ancora tremanti.
Avevamo scopato, da Dio.
Mi voltai lentamente e la ragazzina era in estasi, il lenzuolo copriva il suo corpo esile e si toccò i capelli scompigliati.
Afferrai il mio telefono e notai che erano quasi le due di notte, non c'eravamo fermate un'attimo e andava bene così.
Due braccia esili coprirono il mio seno e le labbra della bionda baciarono la mia spalla nuda molto piano, chiusi gli occhi e la lasciai fare nascondendo un sorriso.
Mi ero dimenticata che quando finivamo di scopare, voleva essere coccolata da me ma non era una cosa che amavo.
Mi sdraiai al suo fianco e la vidi affondare il viso nell'incavo del mio collo, questa maledetta ragazzina mi faceva rilassare.
Assai.
Circondò la mia vita con la sua coscia e gliela accarezzai con le dita molto piano, avevamo discusso e per risolvere le cose ovviamente ci eravamo donate a vicenda.
Mi piaceva questa cosa.
"Mhm." mugugnò baciandomi il collo molto piano e presi a giocherellare con i suoi capelli biondi, rigirandomeli tra le dita percependo un sorriso contro la mia pelle, era felice di stare qui con me.
"Dimmi cosa sta succedendo." sussurrò ad una certa e alzai gli occhi al cielo sussultando appena, incredibile come si accorgeva di tutto.
"Che?" dissi guardandola appena e alzò la testa dalla mia spalla, la sua frangia era scompigliata e aveva il mio profumo addosso perché glielo sentivo.
Mi piaceva che fosse così mia.
E mi era mancata da morire.
"Sei strana, sai che puoi parlarmi di tutto vero? Sono un medico, posso aiutarti e non nascondermi le cose perché è peggio." disse facendo dei piccoli cerchi immaginari sul mio braccio ed era così bella, nuda sopra di me.
Non sapevo come risponderle.
Non sapevo come affrontare il discorso.
Che situazione del cazzo, dopotutto.
"D'accordo, bambina." dissi dolcemente e non mi riconoscevo davvero più, volevo che stesse bene tra le mie braccia.
Le accarezzai la schiena nuda e mi lasciò dei piccoli baci sulle labbra, era minuscola e sorrise vittoriosa per come mi stavo lasciando andare con lei.
"Guardami negli occhi e dimmi che va tutto bene, che non devo preoccuparmi di nulla perché è okay tra di noi e nulla ci può far star male." disse ad una certa e le afferrai dolcemente il viso tra le mani, i suoi occhioni verdi erano stupendi e le sue labbra erano gonfie a causa mia.
Cercava rassicurazioni.
Cercava tranquillità.
Ed io non potevo spezzare questa magia.
Non potevo farla stare male ancora perché non si meritava tutto questo ma una persona forte, come me.
"Va tutto bene." dissi decisa guardandola per alcuni secondi e annuì incerta, ovviamente non mi credeva.
Si mise al mio fianco un po' tesa e imprecai sottovoce, non sapevo cosa fare quindi aprii il cassetto del comodino al mio fianco e mi infilai degli slip a caso e una camicia sbottonata.
"Dove vai?" disse la bionda stiracchiandosi ed era stupendo vederla nel mio letto, mi avvicinai non resistendole e la baciai dolcemente.
"A fumare, piccola." dissi contro le sue labbra e mi staccai legandomi i capelli.
"Poi torna qui, ho freddo." disse accoccolandosi sotto il piumone e abbracciò il mio cuscino come una bambina minuscola.
Volevo farla mia di nuovo e mi affrettai a girare questa sigaretta portandomela sulle labbra e uscendo fuori.
Il verde davanti a me era immenso e una pioggerella leggera colpiva il mio viso facendomi tremare dal freddo.
Inspirai il fumo lentamente e mi sedetti nella poltrona chiudendo gli occhi.
Ho bisogno di credere che ci sia un modo, deve esserci un modo per fermare la giostra.
Per ricominciare.
Per avere un nuovo inizio.
Deve esserci un modo per dire addio ai fantasmi del passato.
È una scelta, una scelta che voglio fare, scelgo di andare avanti, di lasciarmi il passato alle spalle.
Posso farlo, posso farcela, non devo crollare per nessuna ragione al mondo.

Dopo un paio di minuti tornai dentro mordendomi il labbro e tutte le preoccupazioni svanirono nel vedere la bionda in procinto di dormire ma non appena mi sentì si girò verso di me.
"Ciao." mi salutò felice e sorrisi togliendomi la camicia dato che volevo sentire la sua pelle bruciare contro la mia.
Non volevo andare a lavoro domani.
Volevo questa ragazzina con me.
Per tutto il giorno.
Qui, sul mio letto.
"Hey, piccolina." sussurrai dandole un nuovo nomignolo e mi infilai tra le sue gambe facendola ridere divertita.
Questa risata volevo sentire.
Mi faceva sentire viva.
Il fuoco che provavamo era davvero assurdo e la voltai subito di spalle impugnando i suoi capelli biondi forte.
"Ferma." dissi contro al suo orecchio e afferrai lo strap da terra, l'avevamo usato prima e volevo darle tanto piacere.
Distrarla da tutta la mia negatività.
"Zule." mugugnò richiamandomi e le lasciai una scia di baci sulla spalla, la strinsi a me e la coccolai un pochino.
Abbassai lo sguardo infilandomi l'attrezzo e strinsi le cinghie saldamente, non volevo farle male ma trattarla bene.
Macarena tremò appena ricordando sicuramente di come l'avevo fatta mia prima e posizionai le mani sulle sue cosce allargandole di poco le gambe.
Cercò la mia mano e la strinse mentre la penetravo lentamente, baciandole piano il collo percependo il suo corpo scattare.
Mi mossi piano facendola gemere e l'osservai di lato baciandole la guancia, i suoi gemiti riempirono il silenzio della stanza ed era così bello sentirla godere.
Tutti i problemi erano spariti.
Letteralmente.
Strinsi il suo fianco con una mano mentre con l'altra la feci inchinare meglio e impugnai i suoi capelli, tenendola ferma.
Era mia.
Solo mia.
E tutta mia.
Doveva esserne consapevole ogni secondo che solo io potevo decidere quando e dove farla mia.
"Zulema." mormorò sussurrando il mio nome e mi mossi più velocemente, scivolando in modo impeccabile dentro di lei, muovendomi in modo rude e forte.
Urlò cercando un appoggio e strinse le sbarre del letto molto forte, rallentai appena e con un colpo secco la feci quasi piangere, ormai la conoscevo bene.
"Amelia, ti scopava così bambina?" mormorai tirandole i capelli e avevo il broncio da quando mi avevano detto del bacio, ancora non realizzavo.
"No, tu.." disse a fatica e prima che potesse abbassare la testa le tirai i capelli scoprendole quel collo perfetto.
Era così mia, così piccola.
Non resistetti e mugugnai abbracciandola da dietro mentre mi muovevo dolcemente dentro di lei, il suo labbro inferiore era tra i suoi denti e affondai il viso sui suoi capelli lunghi che in questo momento erano impugnati saldamente.
"Dimostrami quanto mi vuoi." sussurrò ad una certa e mi bloccai perché non potevo crederci che anche in questa situazione mi stava provocando.
Bene.
La voltai di scatto e la sua schiena andò a sbattere contro il materasso mentre spalancava la bocca incredula, la penetrai lentamente di scatto e gemette dal dolore trattenendo il fiato.
"Bambina insolente." sussurrai afferrandola per il viso e allacciò le cosce nella mia vita stringendomi al suo corpo.
"Dio, scopami figlia di puttana." mormorò eccitata e sogghignai muovendomi più velocemente e menomale che vivevo in un posto isolato dove potevo fare ciò che volevo.
Altrimenti a quest'ora le persone avrebbero chiamato la polizia per come la biondina stava urlando, sotto di me.
"Di più." disse lacerandomi la schiena e percorse tutta la mia colonna vertebrale possessivamente e in questo momento mi sentivo sua, in questo mondo.
Lauren esattamente chi era?
Macarena aveva un sorriso soddisfatto sul volto e la baciai togliendoglielo perché mi dava fastidio, sapeva che se usava determinati compromessi con me poteva ottenere davvero ciò che voleva.
Era una stronza patentata pure lei.
"Che cazzo ridi, bambina?" dissi percorrendo il suo labbro inferiore con il pollice e mugugnò inarcando la schiena.
Volevo darle più piacere possibile quindi rallentai appena il ritmo perché vederla contorcersi sotto di me così era stupendo.
La bionda non mi rispose e aveva la bocca spalancata con le unghie sulla mia schiena, lacerandomi la pelle.
Mi avrebbe lasciato il segno ma per quanto mi riguardava era un marchio che mi faceva uscire fuori di testa.
"Ho detto.." sussurrai mordendole il labbro e con un colpo secco la feci urlare dal piacere, per poi bloccarmi severa.
"Che cazzo ridi, bambina?" continuai muovendomi dolcemente e afferrò il mio viso per baciarmi con passione.
"Stai zitta." disse contro la mia bocca e borbottai alzando gli occhi al cielo, doveva capire che ero il suo capo.
Nonostante tutto.
Mi piaceva come mi teneva testa.
Volevo farla venire e si vedeva dal suo viso che era esausta, la stavo portando sempre di più al culmine e ne approfittai per osservarla attentamente.
Era stupenda.
Le vene del suo collo erano gonfie e intrecciò le dita con le mie mentre affondavo i suoi polsi nel materasso per tenerla ferma, sotto di me.
Abbassai la testa e le mordicchiai il capezzolo facendola mugugnare dal dolore, alzai lo sguardo mentre le lasciavo un succhiotto evidente e venne.
Venne urlando il mio nome.
Mi morsicai le labbra vedendola rilassare i muscoli e per vendicarmi diedi un colpo secco facendola quasi sbattere nella testata del letto, voleva che fossi forte.
E accontentiamola.
Il mio petto faceva su e giù insieme al suo a causa delle spinte che avevo dato ed eravamo stremate come non mai.
"Rimani, un attimo." sussurrò la bionda e si tolse i capelli dal viso per riprendere fiato, mi inchinai e la baciai dolcemente.
Voleva ancora sentire la pienezza dello strap e non appena i nostri battiti si stabilizzarono lo tolsi, gettandolo a terra.
Crollai al suo fianco coprendomi con il lenzuolo e il mio chignon era andato a puttane.
"Tutto okay?" dissi mettendo la testa di lato assicurandomi che la bionda stesse bene e sussultai vedendola accoccolata.
Stava dormendo profondamente e il suo braccio era attorno alla mia vita esile, sorrisi come un'idiota e la prima cosa che feci fu quella di spostarle una ciocca ribelle dal viso.
Non sapevo se dormire con lei, di solito non lo facevo e mantenevo una distanza di sicurezza assurda ma non potevo perdermi questo viso stupendo alle prime luci dell'alba.
Volevo chiamare Marcus.
Parlare.
Sfogarmi un pochino.
Macarena mugugnò qualcosa e la coprii meglio in modo tale che non potesse prendere freddo, le lasciai un piccolo bacio sulla fronte e provai a fare qualcosa di diverso fuori dalla mia portata.
Provai a dormire sullo stesso letto.
Con lei al mio fianco.

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