La mattina dopo fui stanca da morire.
Mattia e Christian mi costrinsero a ballare tutto il tempo, ripetendo anche le nostre vecchie coreografie insieme. Oltre ai teatrini di Luca e le sue interpretazioni, la festa terminò circa alle tre di notte. Adesso erano le sette, dovetti alzarmi per recarmi alla lezione con la maestra.
Dopo essermi preparata, andai in cucina dove incontrai Cosmery e Cristiano fare colazione. Li salutai entrambi e la prima mi chiese se avessi lezione con la Celentano.
«Sì, tra mezz'ora» risposi.
Mi spiegò che dopo di me, la maestra avrebbe voluto incontrare lei. Non sapevo cosa aspettarmi dato che era stata chiara sul fatto che sceglierla non è stata una sua funzione. La Celentano mirava alla perfezione e questa in Cosmery non c'era. Avrebbe potuto lavorarci su, sicuramente, ma non aveva una base da cui partire come con Virginia.
«Stai tranquilla» disse Cristiano.
«Ho un po' d'ansia. È da anni che cerco di entrare in questa scuola, e perdere l'occasione adesso sarebbe una gran delusione per me» disse lei. Beh, se non l'hanno mai accettata mi farei due domande.
«Sappi che dovrai lavorare tanto. È questo che si aspetta da te» dissi, riferendomi alla maestra.
«Sono qui per questo» rispose lei, raccogliendo i capelli in una coda alta.
In quel momento Sissi ed Alex entrarono in cucina. La prima ci diede il buongiorno, mentre il secondo sembrava essersi chiuso nella sua bolla di silenzio.
Ieri sera non ho voluto parlare con lui per il semplice motivo che sapevo l'argomento che avrebbe trattato, ossia il nuovo arrivato. Non mi andava di subire la sua gelosia per niente. Per quanto amassi vederlo così e desiderarmi, non volevo che si innalzasse una discussione inutile. E se adesso non parlava, non vorrei che la ragione fossi io.
«Vuoi del latte?» gli domandò la ragazza accanto a me. Lui scosse la testa alla nuova arrivata e fece per sbucciare una banana. Poi alzò gli occhi su di me, sorpreso dal fatto che lo stessi già guardando.
Non riuscii a criptare cosa i suoi occhi stessero dicendo, vedevo solo il vuoto.
Forse avrei davvero dovuto parlargli. Ma non adesso, altrimenti tarderei alla lezione.
Indossai il giubbotto nero piumato e mi diressi nella struttura. Entrata nella sala sei, Elena fu pronta a ripresentarmi la coreografia della settimana scorsa, per ripeterla nuovamente. E ci impegnammo poi in un'altra ancora. Cercai di modificare alcuni passi con delle variazioni del mio stile. Le piacque molto questa mescolanza e proseguimmo così per una buon ora, con la Celentano che si limitò a guardarci compiaciuta.
In sala relax vidi Cosmery preparasi all'incontro. Appena mi vide fece per oltrepassare la porta in legno e andare via.
«Prima lezione?» domandai ad Elena, che si trovava seduta al tavolo bianco.
«Normale essere emozionati?» chiese lei sorridendo.
«Certo, è nella norma. All'inizio c'è sempre quella fase di conoscenza, poi ti abituerai» le dissi. Elena annuì e in quel momento, puntualmente, Luca apparve insieme a Luigi.
Il primo si diresse vicino alla ragazza, il secondo mi venne incontro per lasciarmi un bacio sulla tempia come saluto.
«Alex è ancora in casetta, vero?» domandai.
«Sì, era in giardino quando sono uscito. Non ci hai più parlato?» domandò lui, ed io scossi la testa.
«Ho adorato vederlo infastidito ieri sera. Non so come la sua lingua sia stata a freno» rise. Lo guardai seria mentre pensai al fatto che Crytical non sia manco arrivato e si ritrova essere sotto ispezione da Alex.
«Ti farò sapere» dissi, incamminandomi verso la porta, non rispondendo a ciò che aveva detto.
Durante il tragitto alla casetta, feci per coprirmi al massimo dai colpi di freddo. Rischiavo di cadere ammalata e non avrei mai voluto.
In giardino Alex non c'era. Entrai all'interno e lasciai un sospiro nel vederlo seduto sui cuscinetti azzurri della prima gradinata. Stava guardando la puntata di ieri, nel momento esatto in cui cantò per la sfida.
«Cosa ti prende?» gli domandai, restando in piedi.
«Che?»
«Sei taciturno stamattina»
«Sono stanco»
«Hai lezione?» chiesi e scosse la testa.
«Allora perché sei sveglio?» domandai.
«Non riuscivo più a riaddormentarmi. Ho dormito poco e niente» sbuffò, strofinandosi le mani sulla faccia. Fece per calare il volume della televisione e notai come venni spesso inquadrata durante la sua esibizione. I cameraman sapevano.
Mi avvicinai a lui, sedendomi al suo fianco.
«Perché non ci riprovi?»
«Vieni con me?» chiese lui guardandomi. Come avrei potuto dire di noi a quegli occhioni.
Ci alzammo entrambi e una volta arrivati in camera sua, si gettò completamente sul letto ancora disfatto. Mi tolsi le scarpe e il giubbotto, restando in leggings e canotta. Mi fece spazio sul piccolo materasso e ci coprimmo con il piumone azzurro con su inciso il suo nome.
Gli accarezzai il volto delicatamente con i polpastrelli, lui chiuse gli occhi rilassato.
«Ti sei divertita ieri?» chiese piano.
«Sì, tanto. E non ti ho nemmeno ringraziato, che idiota-»
«Non devi ringraziarmi» aprii gli occhi; «mi hanno aiutato gli altri» disse.
«Ma l'idea è stata tua?» domandai e lui annuii.
«Allora, grazie»
Alzò gli occhi al cielo per la mia testardaggine e si accomodò meglio al cuscino.
«Non ti staccava gli occhi di dosso» sospirò poi.
Ecco, aspettavo questo momento.
«Crytical?»
«Sì, pensava anche di infastidire Christian con quel complimento» disse; «ma ha solo infastidito me».
«Non so se ne sei informato, ma ciò che.. beh- ciò che è successo tra noi non lo sa nessuno. Ad eccezione di chi vive qui. Quindi credo che sia rimasto agli avvenimenti con Christian» dissi.
«Non hanno mandato in onda niente?» domandò confuso.
«Storia troppo complicata, la nostra» sospirai, citando le parole di Maria. Fece un risolino.
«È strano» disse.
«Credo che da un lato sia meglio così»
«A me basta che il nuovo arrivato sappia le cose come stanno» deviò lui.
«Dormi, Alex» sbuffai.
«Hai visto come ti guardava?»
Non risposi, perché altrimenti avrei solo riso per la sua espressione.
«Lo hai fatto apposta. E non dirmi che non è così, conosco le tue doti provocatorie» assottigliò lo sguardo. Scoppiai a ridere mentre lui mi guardò serio. Era troppo divertente.
«Alex, seriamente?»
Si appoggiò su un braccio, stando di lato. Si leccò le labbra e mi guardò profondamente.
Iniziò a spostarmi i capelli e alzai leggermente il collo per permetterglielo.
«Hai portato i capelli su un lato, come tuo solito» ammiccò, iniziando a parlare con voce bassa; «e lui non smetteva di guardarti il collo..» mormorò prima di baciarmelo lentamente. Lasciai un sospiro veloce nel sentire la sua lingua calda sulla mia pelle.
«.. e il petto scoperto» continuò, scendendo lungo le clavicole. Lasciò piccoli baci casti, come se volesse incidermeli addosso. Gli portai una mano nei capelli e maledii la luce di quella piccola finestra che mostrava il mio rossore in faccia.
La sua mano scese fino al mio interno coscia e le mie gambe sembrarono diventare di cemento, nonostante il peggio fosse già successo.
Alzò il capo verso di me, con i suoi occhi profondi e i capelli disordinati. Mi bastava guardarlo e potei raggiungere lo stato di estasi in due secondi.
Appoggiò la mano sulla mia zona intima e mi guardò bene per osservare la mia reazione. Ma non feci altro che guardarlo a mia volta, respirando faticosamente mentre dentro mi sentivo morire.
«Vuoi che continui?» mormorò, avvicinandosi alle mie labbra bramose di lui.
Dio, Alex. Continua tutta la vita.
«Mh, i-io-» balbettai, sentendo le sue dita spingere contro il tessuto dei miei leggings. Chiusi istintivamente gli occhi, serrando le labbra per trattenere un verso appagato.
«Sì» fece un risolino soddisfatto; «vuoi decisamente continuare» disse.
E menomale che aveva sonno.
Iniziò a stuzzicarmi da sopra, e percepivo i miei organi interni impazzire.
Mi lasciò un bacio nell'incavo del collo e strinsi il piumone nella mano quando la sua si fece largo all'interno dei leggings. Percorse la mia zona con le sue dita, lasciandomi nell'attesa.
«Alex, per favore» fremei, guardandolo negli occhi. Lui non smise di guardarmi desideroso e azzerò le distanze baciandomi appassionatamente. Sarei arrivata al culmine anche solo con questo.
Mentre la sua lingua toccò la mia, le sue dita si fecero spazio in me. Merda.
Portai entrambe le mani sul suo viso, tenendolo forte, e lo baciai con foga. Mi lasciai fuggire un gemito che fu oppresso dalla sua bocca sulla mia.
«Sht» sorrise sulle mie labbra.
Divaricai leggermente ancora le gambe e le sue dita iniziarono a muoversi più velocemente. Si staccò leggermente da me quando venni, nuovamente, su di lui. E il fatto che si portasse le dita alla bocca, mi fece eccitare ancora una volta.
«Ora posso dormire» sorrise beffardo, accomodandosi con la testa sul mio seno. Lo sentii ridacchiare e si girò un'ultima volta per lasciarmi un bacio a stampo, per poi tentare di dormire.
E nel guardarlo, mentre gli accarezzavo i capelli castani, mi addormentai anch'io.Verso le due del pomeriggio, fu Alex quello a svegliarmi e non viceversa. Questa notte avevo dormito poco e questa fu un'occasione per recuperare. Lui in piedi, io seduta sul suo letto ancora incosciente. Mi porse una mano per alzarmi e la afferrai debolmente. Prima di uscire insieme dalla stanza, mi baciò ancora, lasciandomi una pacca sul sedere. Nel corridoio, gli diedi un pugno sulla spalla e lui, per ripicca, mi diede una fiancata che mi fece barcollare. Si burlò di me ma venne interrotto dagli sguardi di tutti, che erano a tavola intenti ad aspettarci.
«Alla buon'ora» ammiccò Dario.
«Lo sentite anche voi?» fece Luca, fingendo di annusare l'aria; «questo odorino di chi ha subito una bella scop-» continuò, ma lo interruppi all'istante.
«Di pasta al sugo, dici? Sì, anch'io» dissi ironica, lanciandogli poi uno sguardo di fuoco.
«È lì la pentola» ci indicò Rea ridendo sotto i baffi. Mi recai al ripiano cottura e riempii due piatti di pasta per me ed Alex. Presi posto accanto a Serena mentre lui a capotavola, vicino a Luigi e Albe.
Sentii qualcuno calciarmi da sotto la superficie e guardai avanti confusa. Era Carola, la quale fece uno sguardo che riuscii subito a decifrare. Ma scossi la testa negando. Non era successo niente di ciò che ha detto Luca.
Mi guardai intorno e vidi Crytical guardarmi, ma quando si accorse di me, sorrise imbarazzato per ritornare a guardare il piatto vuoto che aveva dinanzi.
«Com'è andata con la Cele?» chiese dal nulla Cristiano, riferendosi a Cosmery.
«Mi ha solo ribadito ciò che ha detto in puntata. Che lei non mi avrebbe mai scelta, che non rientro nei canoni del suo prototipo di ballerina perfetta, e potrei continuare» rispose lei.
«E tu?» chiesi io.
«Io imparerò, e spero un giorno di essere accettata da lei» mi disse.
«Ti ha già assegnato una coreografia?» domandai, per poi riempire la bocca con la pasta.
«No, non ancora. Mi ha detto che domani mattina incontrerò Giulia e ci daremo da fare» rispose, ed io annuii.
«Io ho finito il nuovo inedito» disse Luca.
«Grande, Lu'» gli diede una pacca sulla spalla Albe.
«Chiederò a Rudy se potrò cantarlo in puntata. Ci tengo particolarmente» disse.
«Una piccola anticipazione?» chiese Elena, ma lui scosse la testa. Sembrava Alex.
«Se vuoi dopo ti faccio ascoltare il mio» disse Luigi ad Elena. Alzai un sopracciglio, sorpresa da questo suo intervento. Perché proprio a lei?
«Certo» sorrise Elena.
Quando ebbi finito di pranzare, andai nella stanza delle gradinate per arrivare in camera mia. Fui sul punto di entrare in bagno quando la voce della produzione mi bloccò all'istante.
Subito pensai ad un richiamo per ciò che è successo poche ore fa, ma invece mi convocarono per essere stata scelta per la lezione di Marlù.
Finalmente, che bello!
«Dove vai?» mi domandò Alex, vedendomi indossare il giubbotto.
«Agli studios» risposi, spiegandogli cosa andavo a fare. Gli promisi di raccontargli tutto una volta arrivata, e feci per uscire dalla casetta per investire il tempo nella mia prima lezione di piano.Spazio autrice:
Cosa ne pensate di Cosmary?
Ci tengo inoltre a dire che si regalano copie di Itunes di "Sogni al cielo", per più informazioni > ziagloryscrive_ ❤️
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DIFFERENT | Alex Wyse
Hayran Kurgu"Il mio stupido cuore aveva scelto, stupidamente, te" Dove il bianco incontra il nero. La fusione di due bolle e mondi diversi tra loro, che creeranno una storia d'amore completamente incasinata. Lei, con solo la danza nella testa. Timida, delica...