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Stamattina mi sono svegliata con un mal di testa martellante.
Deve essere sicuramente colpa dell'alcol di ieri che non ho ancora smaltito.
Mi dirigo a passo lento verso il bagno.
Mi sistemo i capelli in una coda poco tirata e infilo i primi vestiti che trovo nell'armadio.

<buongiorno tesoro! Come è andata ieri? A che ora sei tornata a casa?>
Mamma inizia a tempestarmi di domande e il mal di testa che mi ritrovo non fa che peggiorare la situazione.
<bene, mi sono divertita, sono tornata poco prima della mezzanotte> mento.
Okey lo so, ogni tanto tendo a mentire ma lo faccio solo quando voglio risparmiarmi una predica moralista dai miei genitori.
<ah inoltre ho fatto amicizia con una ragazza, si chiama Rose e frequenta la nostra stessa scuola> la informo mentre mangio controvoglia una mela.

<Vabene tesoro, papà è corso in ospedale, questa notte lo hanno avvertito di un intervento urgente e si è precipitato laggiù, probabilmente tornerà sta sera tardi>

<oh Vabene..>
<tutto ok tesoro?> domanda accigliata mia madre.
<Sisi, stavo solo pensando...ora vado però altrimenti ritardo!> stampo un bacio sulla guancia a mia madre esco di casa e salgo sulla mia bici.

Davanti a me vedo il mio incubo salire sulla sua moto; il buongiorno si vede dal mattino...
Fortunatamente è di spalle e non mi vede ma mentre lo supero vedo con la coda dell'occhio il suo braccio saettare e bloccare il retro della mia bici.

Mi giro infastidita aspettandomi una delle sue solite battutine invece lo vedo con uno sguardo divertito e non posso che alzare un sopracciglio incuriosita da quel suo atteggiamento.
Sta per infilarsi il casco quando decide finalmente di parlare.
<la prossima volta attenta a non farti scoprire mentre mi fissi> risponde facendo un occhiolino e infilandosi completamente il casco.

Rimango congelata mentre cerco di elaborare le sue parole.
E quando capisco perdo un battito.
Merda.
Pensavo non mi avesse visto ieri sera, e invece mi sbagliavo alla grande.
Lo vedo sfrecciare via sulla sua moto, e mi chiedo quando mai questo mia dannata  curiosità smetterà di farmi fare questue figuracce.
——————————
Mentre entro in classe mi precipito sul banco in fondo.
Purtroppo io e Sarah non condividiamo chimica come lezione per questo prego che non si sieda vicino a me nessuna persona poco gradita.
Non faccio in tempo a rimuginare su questo pensiero che sento la sedia spostarsi, sollevo lo sguardo e mi si para davanti un ragazzo, mi correggo: un ragazzo che conosco.

<ehi Dafne posso sedermi?>
<si certo Paul non c'è problema>
rispondo rivolgendogli un sorriso.
<non mi ricordavo che avessimo questa lezione in comune, comunque mi dispiace per ieri, Dylan mi ha raccontato che avete avuto un altro battibecco>
<non ti preoccupare sono abituata alle sue battutine e ai suoi dispetti>
Paul annuisce mentre tira fuori i libri.
<scusa se mi intrometto..non vorrei risultare invadente ma volevo chiederti come mai siete sempre con le armi puntate uno contro l'altro> domanda mentre morde il tappo rosso della penna.

<vorrei saperti rispondere... credo che non lo sappiamo nemmeno noi due, o perlomeno io. È così da sempre e basta, forse certe persone nascono per essere nemiche> rispondo con un alzata di spalle
Mentre parliamo veniamo entrambi distratti dall'entrata di Dylan in classe
<parli del diavolo...>

Entra disinvolto e prende posto davanti a noi dopo aver accennato un saluto a Paul e aver rivolto una smorfia a me.

Indossa una t-shirt bianca e dei jeans leggermente larghi neri.
Si appoggia con le gambe allargate sulla sedia difronte alla mia e appoggia un braccio nel banco e l'altro sulla sua pancia. Nonostante lo odi, non posso fare a meno di notare che trasuda mascolinità da ogni poro.

𝐒𝐞𝐚 𝐞𝐲𝐞𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora