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Rimango immobile per secondi che sembrano ore intere.
Sono completamente paralizzata.
Quasi mi viene da ridere per l'assurdità uscita dalle labbra del ragazzo di fronte a me.

<non è divertente> rispondo a bassa voce mentre fisso un punto indefinito alle sue spalle

<Dafne, prima che tu vada in iper ventilazione fammi finire a parlare> risponde Travis prendendomi entrambe le mani

Il mio sguardo saetta in quel punto di congiunzione per poi tornare subito sui suoi occhi.

Non riesco a reggere un'altra perdita.

<Dylan ora sta bene> risponde abbozzando un sorriso mentre mi stringe le mani.

Tiro un sospiro di sollievo e quasi mi viene da piangere per quanto sono sollevata.
Onestamente non so nemmeno perché mi interessa così tanto di quel ragazzo, credo solo che sia così e basta.

Come dice sempre lui: "deve esserci per forza sempre un perché?"

No, non deve esserci sempre.
Io ci tengo a quel ragazzo e non mi interessa se per lui non è la stessa cosa.
Io credo di...volergli bene.

<cosa gli è successo?> chiedo con voce tremante
<martedì i suoi genitori lo hanno trovato fuori dal portone completamente a terra privo di sensi.
Hanno provato a scuoterlo e svegliarlo, all'inizio credevamo fosse una sbronza ma poi ha iniziato a vomitare quella merda...> racconta distrutto Travis

<cazzo, devo andare subito da lui dove è?> chiedo alzandomi di scatto

Travis però mi afferra un polso saldamente costringendomi a risedermi, solo ora notò di aver attirato qualche sguardo.

<no, lui mi ha chiaramente ordinato di non rivelarti nulla in caso avessi scoperto in qualche modo di questa faccenda.
E io intendo rispettare la promessa> sentenzia appoggiandosi allo schienale

<Travis tu forse non capisci, io ho bisogno di parlargli.
Cazzo non credevo che avesse questo tipo di problema...insomma l'ho visto più volte ubriacarsi e fumare qualche canna ma non credevo che avesse una dipendenza> sussurro passandomi la mano tra i capelli

Questa situazione non mi piace per nulla, assolutamente no.
Avrei dovuto capirlo
dal suo costante bisogno di sigarette...

<di solito quando si fa non lo fa davanti agli altri> mi spiega pazientemente
<ma io-io cazzo, sono stata così egoista, avrei dovuto chiedergli dei suoi problemi.
Ti giuro che se lo avessi saputo, io-io> balbetto mortificata

<ehi ehi, calmati.
Non è colpa tua, sappiamo tutti che per riuscire a intrattenere una conversazione con Dylan ci vuole un miracolo.
Se non te ne ha parlato è perché non voleva o non era pronto, o che ne so era a disagio...però non fartene una colpa.
Lui ora sta bene e questo è l'importante, è ricoverato fuori dalla città per questioni di privacy da ormai cinque giorni.
Lo devono sottoporre a degli esami e domani tornerà>

<davvero?> chiedo fiduciosa
<si davvero, ma ti consiglio di girargli alla larga per un po', è sempre molto nervoso dopo un ricovero.
Inoltre non sarà contento di sapere che tu sai tutto> commenta grattandosi la fronte

<lo so, però lui per me c'è stato e ora tocca a me> rispondo alzandomi
<dove vuoi andare ora?> chiede alzandosi a sua volta

<devo andare da Paul per chiuderci definitivamente, e poi deciderò cosa fare con Dylan> sentenzio mentre mi infilo il cappotto

<Dafne, vacci piano...mi sembri una brava ragazza e non voglio vederti con il cuore spezzato.
Non so se posso definire Dylan mio amico, ma credo di essere quello che lo conosce meglio ed è difficile stargli dietro...>
<voglio solo stargli accanto, non pretendo nulla da lui.
So che non può darmi quello che voglio> rispondo abbassando lo sguardo

𝐒𝐞𝐚 𝐞𝐲𝐞𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora