Scendo dall'auto chiudendo la portiera.
Cosa ci fa Dylan davanti casa mia alle undici di notte?
Mi giro verso il finestrino e noto che anche Paul ha un'aria confusa, ma nei suoi occhi leggo anche altro: fastidio.Lo saluto e gli faccio un cenno per rassicurarlo, improvvisamente i tratti del suo volto si ammorbidiscono.
<non ti preoccupare Paul non la mangio> sghignazza Dylan guardandolo con aria di sfida.
<ehi Blake> lo saluta Paul educatamente.
Poi mi fa cenno di avvicinarmi, mi piego verso il finestrino e lo sento sussurrare: <Dafne vuoi che resti?> domanda Paul senza neanche degnare della minima attenzione Dylan.
<no tranquillo, Dylan è qui perché deve riconsegnarmi gli appunti di biologia>Merda.
Troppe bugie.Vedo Paul incerto sul da farsi, ma alla fine se ne va salutandomi un'ultima volta.
Mi volto verso Dylan con un sopracciglio alzato e le braccia incrociate
<allora?> domando spazientita<appunti di biologia no?> risponde alzando un angolo della bocca.
<smettila Dylan, dimmi cosa vuoi>
Nel mentre mi avvicino alla porta, estraggo le chiavi dalla borsetta e la apro.
Entra anche lui, nonostante non l'abbia minimamente invito a farlo.<ti piace fare il contrario di quello che ti chiedo vero?> mi prende in giro abbozzando un sorriso amaro, consapevole già della risposta.
<e allora? Credevi davvero che avrei mandato tutto all'aria per dei sospetti infondati?> ribatto scuotendo la testa.
<Non sono infondati, ma fa come ti pare> borbotta incrociando le braccia al petto e facendo guizzare i suoi muscoli.
Distolgo lo sguardo da quel punto e dirigo i miei occhi nei suoi.
Potrei affogarci in quel mare.<smettila Dylan, stai esagerando, non sei mio padre o mia madre.
Lasciami vivere la mia vita, e se ora non ti dispiace mi dovrei cambiare, inoltre penso tu abbia di meglio da fare piuttosto che infastidire me> rispondo facendo un cenno verso la porta.<in realtà no> risponde annoiato mentre osserva alcune foto alle pareti del salotto.
<anzi se vuoi puoi cambiarti qui..insomma niente che non ho visto> ribatte con un sorriso presuntuoso tentando di intimidirmi.
Mi giro spalancando gli occhi e aprendo la bocca <Mi spii dalla finestra?! Sei malato Per caso??>
<non è quello che hai fatto anche tu?> sorride, soddisfatto della risposta.Non potendo replicare mi dirigo in camera e levo la gonna che inizia a starmi stretta, lancio le scarpe e indosso un paio di pantaloncini.
Lascio la camicia perché l'altra opzione sarebbe una canottiera trasparente e vorrei evitare di dare spettacolo.
Mi appunto mentalmente di ricordarmi di chiudere la finestra ogni qual volta non sia vestita da cima piedi.Scendo di sotto sperando che se ne sia andato ma lo trovo seduto su una sedia del tavolo preso a giocare a qualcosa sul suo telefonino.
Decido di ignorarlo e sedermi sul piano cucina mentre scarto una caramella.
È alla ciliegia ovviamente.Lo vedo alzarsi ed avvicinarsi.
Inizio a preoccuparmi: i nostri copri vicini non portano a nulla di buono.Indietreggio con il sedere ma ad un certo punto sono costretta a fermarmi per l'assenza di spazio.
In due falcate è davanti a me e appoggia le mani lateralmente alle mie gambe senza toccarle però.
Una scarica elettrica mi attraversa facendomi venire la pelle d'oca.<Posso chiederti una cosa?> domanda puntandomi gli occhi senza darmi tregua.
<Se ti allontani di qualche centimetro si> rispondo cercando di mantenere un tono di voce fermo.

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𝐒𝐞𝐚 𝐞𝐲𝐞𝐬
ספרות נוערSo che non dovrei accettare e so che non bisogna stringere patti col diavolo... Ma cosa devo fare? Il diavolo non è mai stato così bello. ................................................................. Dafne una ragazza piena di vita e un po' tro...