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Il primo giorno di gita lo abbiamo passato in un museo dedicato all'architettura, carino ma non molto interessante.
Abbiamo pranzato divisi in classi in un ristorante niente male, anche se ammetto che mi manca molto la cucina di mia madre.

Siamo stati meno fortunati con il tempo; piove da questa mattina, perciò mi sono messa le mie Dt. Marteans dei leggins di pelle e un maglione a collo alto nero molto spesso con sopra una giacca di pelle oversize.

<vestita così sembri una cattiva ragazza, total black> commenta Sarah mentre finisce di mangiare il suo hamburger.

<oh ti assicuro che è l'ultimo dei miei pensieri diventare Dylan Blake versione femminile> ironizzo mentre mi lecco il lato della bocca sporco dì ketchup

<in ogni caso appena finito di mangiare abbiamo tre ore di libertà, ti va di fare shopping insieme?> mi chiede unendo le mani a mo di preghiera

Purtroppo sono costretta a rifiutare l'invito.
<ho promesso a Paul che saremmo stati insieme> rispondo con un sorriso di scuse

<vabene> mormora delusa

<allora ragazzi come ben sapete avrete qualche ore di svago, chi non si farà ritrovare alle diciassette in punto dentro l'hotel avrà un'insufficenza in pagella, buon divertimento e non cacciatevi nei guai> si raccomanda la professoressa

<vabene> risponde in coro la classe, per poi dividersi in gruppetti

Decido di chiamare Paul che dopo pochi squilli risponde
<ei Dafne hai finito di pranzare>
<si, tu?>

<si da un po' in realtà, ti raggiungo io se vuoi> propone gentilmente
<vabene, ti mando la posizione a dopo> lo congedo sorridente

Esco aspettando sotto la tettoia del ristorante mentre mi stringo nella mia giacca.
Fortunatamente ha smesso di piovere, o perlomeno non piove più come prima; ogni tanto cade qualche gocciolina.
Sento il naso iniziare a freddarsi e infilo le mani nelle tasche muovendole per riscaldarle

Dopo dieci minuti Paul è qui, con in mano una rosa rossa.
Bene!
Quello che penso mi fa rabbrividire: sono una vera stronza.

So che è da maleducati anche solo pensarlo ma a me non piacciono per niente le rose le trovo terribilmente scontate.

<grazie mille, sei stato gentilissimo> rispondo mentre me la porge.

<è sempre un piacere farti contenta, però mi merito una ricompensa> risponde con un sorriso a 32 denti

Mi avvicino a lui e mi alzo in punta di piedi, lui mi afferra per le guance e parte un bacio appassionato.

Ha un sapore leggero e le sue labbra sono tiepide e morbide, devo ammettere che ci sa fare.
Mi afferra per la vita stringendomi a lui mentre allaccio le mie braccia attorno al suo collo.
Dopo circa un minuto ci stacchiamo.

<wow...è stato fantastico> commenta mentre non stacca gli occhi color ghiaccio dai miei.

<vero> rispondo arrossendo mentre ricambio il sorriso
<ti va di fare un giro per la città?> chiede mentre mi afferra la mano
<si certo> rispondo stringendogliela

Passiamo l'intero pomeriggio a scherzare e ad abbuffarci di gelato, devo averlo sottovalutato Paul, è davvero simpatico e mi fa stare bene.

Ormai sono le sedici e quaranta perciò decidiamo di prendere un autobus per tornare in hotel.
Appena scesi mi blocca per il polso facendomi voltare.
Non ho il tempo di replicare che mi bacia di nuovo mentre lo sento assaporare le mie labbra.

𝐒𝐞𝐚 𝐞𝐲𝐞𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora