Butto a terra la scatolina mentre sento il cuore pomparmi a mille.
Il respiro è più pesante di un macigno e non si alleggerisce, anzi ad ogni secondo diventa sempre più asfissiante.Un urlo straziato carico di impotenza abbandona le mie labbra mentre osservo la ciocca di capelli morta sparpagliata nel pavimento.
Mi porto le mani tremanti alla bocca mentre mi guardo intorno per cercare qualche aiuto.
Lo stomaco mi si capovolge mentre sento il pranzo protestare per uscire dalla mia bocca, la testa inizia a girare vorticosamente mentre un brivido percorre la mia spina dorsale.<chi cazzo sei? Cosa vuoi da me?> grido contro il vuoto mentre la vista si appanna sempre di più.
<non-non potete! Perché?!> urlo mentre cerco di trattenere le lacrime.
Cammino dondolante verso il divano per stendermi, provo a controllare le emozioni a mantenere la calma, a ripetermi che andrà tutto bene e che si tratta di uno stupido scherzo ma ormai...
Non ci credo più nemmeno io.Mi stravacco sul divano cercando di rallentare il battito cardiaco, sta andando troppo veloce.
Con le mani tremanti per la paura tento di estrarre il telefono schiacciato tra la mia tasca posteriore e il divano.
Faccio un bel respiro cercando di resistere contro il giramento di testa che minaccia di sovrastarmi.
Accendo il telefono debolente schiacciando sopra il contatto di Dylan.
Aspetto qualche secondo.Uno squillo, due squilli, tre squilli.
Va avanti così per qualche secondo, attacco quando mi rendo conto che non risponderà.
Le palpebre sono sempre più pesanti e la testa prende a girare più forte di prima, sto cercando di non pensare a mia sorella, a ciò che deve aver provato mentre moriva e ai suoi capelli, ma più mi impongo di non farlo più accade.Premo nuovamente il contatto di Dylan ma anche questa volta non risponde.
Il sangue sembra aver smesso di fluire al cervello mentre tento di farmi aria con una mano, ma non serve a nulla.
E più la sensazione di vomito si presenta più la testa pulsa.
Inizio a respirare faticosamente mentre vengo scossa da singhiozzi vuoti, senza lacrime.
Sono prosciugata dentro.
Non c'è più posto per nulla.<aiuto> sussurro flebilmente prima di abbandonarmi a un buio totale.
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Dei rumori aggrovigliati tra di loro mi catapultano alla realtà.
Sento delle voci ovattate, delle sagome sfocate che si muovono intorno a me.
Percepisco l'agitazione, ne fiuto l'odore nell'aria, ma è tutto così indistinto che non riesco a capire chi siano tutte quelle persone.Scosto la testa verso destra rivolgendola alla pelle scamosciata del mio divano.
Almeno questo riesco a riconoscerlo.
Provo a parlare ma dalla mia voce non esce nulla, né un suono ne un lamento ne un gemito.
Il respiro è pesante e la testa continua a vorticare interrottamente mentre cerco di aprire gli occhi; ma nulla.Tutto completamente sfocato.
Come se sopra un disegno ci avessero buttato un secchio pieno di acqua; è tutto privo di forma, confusionario.Ad un tratto sento un palmo ruvido afferrare delicatamente il mio collo, poi sotto le ginocchia passa un braccio.
Senza aver il tempo di reagire mi trovo sospesa nell'aria.
Il mio corpo non giace più sul divano soffice e freddo del salotto.
No, un profumo dolce e familiare mi investe permettendomi di riconoscere subito il corpo che mi sta sostenendo:
Papà.Abbandono la testa contro il suo torace, godendomi la sensazione di protezione che mi da, le braccia sono troppo pesanti e non riesco ad allacciarle al suo collo, le tengo penzolanti come se fossero prive di vita.
Apro gli occhi lentamente fissando la sua maglietta azzurra e il suo collo con un accenno di barba.

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𝐒𝐞𝐚 𝐞𝐲𝐞𝐬
Novela JuvenilSo che non dovrei accettare e so che non bisogna stringere patti col diavolo... Ma cosa devo fare? Il diavolo non è mai stato così bello. ................................................................. Dafne una ragazza piena di vita e un po' tro...