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<Porca Puttana!> urlo scattando in piedi schizzando veloce come un razzo verso la mia camera.
Mi sono completamente scordata che avevo il corso di Danza Aerea questo pomeriggio!

Dopo aver sonnecchiato nel mio amato divano per circa due orette ho avuto la brillante idea di controllare il calendario nel mio telefono, e scritto in stampato rosso c'era l'avviso che mi ricordava che oggi alle cinque avrei avuto la mia prima lezione di Danza!
Devo assolutamente sbrigarmi, che impressione faccio se mi presento in ritardo al primo giorno?

Frugo distrattamente nel mio Comò di legno color panna cercando di trovare un paio di culotte e calzetti adatti.
Afferro i primi che mi sembrano buoni e non rovinati o bucati.

Butto giù tutto nel mio borsone rosa acceso mentre salto all'altro capo della stanza aprendo l'armadio.
Prendo una vecchia maglia arancione di quando ero piccola ed ero una scout-girl per usarla come ricambio.

<Dafne sei pronta?> si affaccia dalla porta della camera mia madre scrutandomi con i suoi piccoli occhi marroni scuro.

<ehm, si altri cinque minuti e ci sono> le rispondo distrattamente mentre scorrazzo per tutta la stanza stando attenta a non scivolare sui panni sparsi per terra.

Di solito la mia stanza è sempre in ordine, non sopporto di vedere le mie cose in giro, ma in questo ultimo periodo ho avuto così tante cose per la testa da lasciarla da parte, non dedicandole le giuste attenzioni.
Mi appunto mentalmente di tornare a fare ordine non solo nella mia vita ma anche nella stanza!

<qua dentro sembra che sia scoppiata una bomba Daffi, perché non metti in ordine appena hai tempo?> propone mia madre mentre fa scorrere il suo sguardo sul pavimento con una smorfia di disgusto in faccia.

<oh si, domani non ho programmi, credo che sia perfetto> ribatto infilandomi la prima felpa che mi capita sotto mano.

<fammi un favore, mentre mi lego i capelli preparami una borraccia e un asciugamano>

<Vabene, ma perché non ci hai pensato tu prima?
A proposito cosa dovevi fare a scuola?>
Chiede aprendo del tutto la porta permettendomi di vedere la sua intera figura.
Indossa un trench nero parecchio lungo, ma per lei non credo sia un problema visto il suo metro e settantacinque.

<i soliti lavori per i crediti, questa volta è toccata a storia> rispondo roteando gli occhi assumendo la miglior maschera da attrice.
<davvero?> chiede pensierosa
<già> rispondi distrattamente
<vabene...> risponde uscendo

Sto per tirare un sospiro di sollievo per avergliela fatta bere, ma lei rispunta fuori fulminandomi con lo sguardo.
Sobbalzo lasciando cadere il borsone per lo spavento.
<signorina? Ti ho dato una possibilità e mi hai raccontato una bugia, dopo scambiamo due chiacchiere.
So che non eri a scuola, per la cronaca> risponde chiudendosi la porta alle spalle davvero questa volta provocando un tonfo.

Oh mio Dio.
Come fa a sapere della bugia?
Mi mordicchio le unghie smaltate cercando di scervellarmi su tutti i possibili motivi che l'hanno indotta a capire del mio inganno.

Un momento; che ore sono?
Faccio saettare gli occhi verso l'orgoglio, mancano sette precisi minuti all'inizio del corso; non ho tempo da perdere.
Scendo velocemente dalle scale causando ad ogni passo un tonfo pesante.
<non sfondare niente> urla mia madre.

Dopo nascondino il gioco preferito mio e di Steph era rincorrerci.
Correvano per tutta la casa ma il punto più diverte erano le scale: pura adrenalina!
Mamma ci sgridava spesso sia per facevamo baccano sia perché la maggior parte delle volte cadevo come una pera cotta.

<sono pronta> rispondo di rimando mentre indosso in fretta e furia il giubbetto nero e mi infilo un cappello nero con il pon-pon rosso.

𝐒𝐞𝐚 𝐞𝐲𝐞𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora