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Leggo velocemente il messaggio di Kimberly che mi chiede l'orario per il nostro incontro; decido che andrà bene per le cinque.
Finisco di sistemare i libri dentro lo zaino necessari per studiare con Dylan.
Okey, sono un po' in ansia, più che altro perché non so mai cosa aspettarmi da quel diavolaccio!
Bene ora non resta che assumere l'espressione più annoiata del mondo e comunicarlo a mia madre, sperando che non inizi a pensare male.
Vado in cucina lentamente prendendo tre bei respiri, come mi ha insegnato un mio compagno di scuola.

"Prima di fare qualcosa che ti mette agitazione fai tre respiri profondi e poi non esitare"

Entrata nella cucina sento un'odore di soffritto di cipolle e carote.
<ehi má che prepari?> chiedo curiosando sul piano cucina.
Finalmente sembra esseri ripresa dalla notizia di Stephany.

<volevo provare una ricetta che ho visto in uno dei tuoi libri, orami ho un permesso che mi copre fino a domani, quindi ho pensato "perché non cucinare qualcosa di nuovo?"> mi spiega mentre una sventata della sua colonia arriva alle mie narici.

<oh Vabene, in caso tu e papa mangiate tutto lasciamene un pezzo perfavore, qualsiasi cosa sia...> ribatto ridacchiando mentre mi sistemo lo zaino sulle spalle.
Finalmente mia madre si gira per poi squadrarmi da capo a piedi.
<dove vai? Non ricordo avessi un rientro a scuola> domanda perplessa mentre posa sul piano cucina il coltello sporco di cubetti di carote.

Bene è arrivato il momento.
Ora devo essere la miglior attrice degli ultimi dieci anni.
O la va o la spacca!

<La madre di Dylan, la signora Collins mi ha chiesto se posso stare un'oretta con il figlio per delle ripetizioni.
È mancato per una settimana ed è rimasto indietro con il programma> la informo mordendomi un labbro mentre dietro la schiena incrocio le dita.
Seguono pochi istanti di silenzio in cui mia madre alza un sopracciglio confusa, poi finalmente risponde.
<Davvero?> chiede sorpresa
Oddio, perché risponde così?

<ehm si? Che c'è di strano> domando torturandomi una pelliccina.
<beh è strano.
Non potevate vedervi fino a un mese fa e ora vai da lui a fargli ripetizioni?> domanda abbozzando un sorriso

<no, cioè si, però no. Aspetta> rispondo prendendo un respiro profondo.
Bene sta andando di merda!
<calmati tesoro non capisco perché tu sia così agitata. Ti piace quel ragazzo per caso?> domanda mia madre dandomi una gomitata affettuosa
<o state insieme?> prosegue ammiccando
<oddio no!
Ci sopportiamo ancora a stento, solo che quando la madre me l'ha chiesto era disperata, e non ho saputo dirle di no.
E no mamma, non stiamo insieme, non ci riuscirei mai; è orgoglioso, narcisista, testardo, scaltro e...e...> bene ho finito i difetti da elencare.

<Vabene Vabene, ho capito.
Ho chiesto solamente perché non ci sarebbe nulla di male.
A me quel ragazzo non sembra male per nulla, è sempre stato educato con noi e non si può dire che sia brutto, anzi...> sogghigna mentre mi rivolge un sorriso furbo.
<Vabene basta così ho capito, ora devo andare, ci sarà anche la madre a sorvegliarci tranquilla> la interrompo sfrecciando verso la porta.

Mi infilo il cappotto e la saluto
<a dopo> urlo mentre sto uscendo
<a dopo tesoro, non fare tardi e comportati bene> risponde voltandosi.
Chiudo la porta prendendo un respiro.
Dio che fatica!
——————————
Suono il campanello mentre mi finisco di sistemare i capelli un po' gonfi a causa dell'aria congelata che si respira fuori.
Non mi sono fatta troppo carina, ho messo mascara e il mio solito gloss alla ciliegia.
Ad aprirmi la porta è Dylan nel suo metro e novanta mentre si stropiccia un occhio con la mano e sbadiglia.
Ottimo stava dormendo...

<Ben svegliato> gli dico mentre si fa da parte per farmi entrare.
Mi pulisco le scarpe nel tappetino grigio all'entrata mentre mi tolgo il cappotto appendendolo al lato.

𝐒𝐞𝐚 𝐞𝐲𝐞𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora