𝐒𝐞𝐚 𝐞𝐲𝐞𝐬

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<Daf tutto okay?  Sei diventata cadaverica> mi richiama Kim passandomi una mano davanti la faccia.
I miei occhi saettano subito sui suoi mentre cerco di regolarizzare il respiro.

<ehm si, ora devo uscire un secondo, se i professori chiedono di me copritemi, dite loro che avevo un forte mal di pancia e che sono salita in camera per prendere qualcosa> le avverto alzandomi in piedi di scatto.

<ehi ma che ti prende? Cosa hai letto?> domanda Rosy allarmata squadrandomi dalla testa ai piedi.
<Dylan> rispondo semplicemente infilando la felpa frettolosamente.

<un momento cosa ha detto?> urla Rosy sempre più curiosa e scandalizzata mentre cerca di richiamare la mia attenzione, ma io orami sto con la testa da un'altra parte.

<dopo vi racconto> rispondo laconica mentre mi allontano a grandi passi dal tavolo, sollevando sguardi indiscreti verso di me.

<Non tralasciare nessun dettaglio!> urla Sarah posizionando le mani a coppa davanti alla sua bocca.

<puoi scommetterci> borbottò più a me stessa che alle mie amiche.
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Mando un paio di messaggi a Dylan non ottenendo alcuna risposta.
Si sta per caso prendendo gioco di me?
Sono dieci minuti ormai che lo aspetto nel corridoio ovest, dove per l'appunto ci siamo dati appuntamento, ma lui sembra essersi volatizzato.
Sbuffo scuotendo la testa mentre mi dirigo verso scale che portano ai dormitori.
Che scema che sono stata!

Appena provo a salire il primo scalino però, vengo trattenuta da una presa salda.
Sobbalzo urlando, mentre con uno scatto mi volto alzando una gamba per non perdere l'equilibrio.

<Ehi equilibrista! Rilassati sono solamente io> mi prende in giro il diavolaccio scuotendo la testa.
Molla la presa attorno al mio polso lentamente, facendo scivolare la sua mano fino al suo bacino.

Cerco di regolarizzare il respiro portandomi una mano al petto per calmarmi; il mio cuore ultimamente è stato sulle montagne russe, devo darmi una calmata altrimenti morirò di infarto.

<mi hai fatto prendere un colpo> sibilo squadrandolo da cima a fondo.
<come siamo acidi> commenta lui rivolgendomi a sua volta una bella squadrata.
<sai che è da maleducati arrivare in ritardo?> lo rimbecco stringendomi i capelli in una coda morbida.
<e sai che rompere i coglioni non è obbligatorio?> ribatte lui prontamente.
<sbruffone> sbuffo sotto voce.

Lo osservo rigida assumendo una posizione di sfida, che però lui non ricambia.
<allora? Che aspetti? Vogliamo andare?> domanda chiudendo la conversazione.
<dove vuoi andare?> domando diffidente raggiungendolo.
Lui si piazza di fronte a me, sovrastandomi con la sua altezza.

<andiamo nel reparto pulizie, li probabilmente non passa nessuno, rischiamo meno> mi spiega facendo un cenno verso le scale.
<ma non sarebbe meglio in camera?> domando confusa.
<oh so dove vuoi arrivare...tranquilla dopo possiamo rimediare se vuoi> mi prende in giro strizzandomi il naso.
<scemo> lo insulto dandogli un leggero cazzotto sulla spalla muscolosa.

<che dolore> mi sbeffeggia contraendo la faccia una smorfia di dolore.
<smettila> lo minaccio dandogli una spallata.
<in ogni caso a quest'ora stanno finendo le pulizie, rischiamo di venire interrotti> mi risponde finalmente sistemandosi i polsini della felpa oversize nera che porta.

<okey> rispondo dandogli le spalle.

In un batter d'occhio lui mi supera afferrando la mia mano che si perde tra la sua.
Il mio cuore idiota perde un battito appena vede le nostre dita intrecciate...

smettila Daf! Sei patetica!

<seguimi> sussurra lui come se non lo facessi già da mesi ormai.
Dopo qualche minuto ci ritroviamo nel più grande sgabuzzino che abbia mai visto.
Ci sono trecento tipi di detersivi, cere, prodotti per parquet e pavimenti gommosi.
Per non parlare delle scope, degli stracci, delle spugne e delle spazzole; tutti attrezzi fondamentali per garantire la sicurezza dei ballerini.