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<ora voglio sapere per quale razza di motivo ho ricevuto una telefonata dalla professoressa Tomphson in cui mi avvertiva della tua fuga notturna con un ragazzo!> urla mia madre scuotendo le mani energicamente.

Beh in questo momento preferirei essere sotto terra piuttosto che affrontare questa conversazione ma...prima facciamo un passo indietro.

Quattro giorni fa, o forse dovrei dire quattro notti fa, ho perso la verginità con Dylan Blake, già esattamente.
Ci siamo addormentati nel letto e solamente verso le quattro ci siamo svegliati, con i muscoli indolenziti e circa trecento chiamate perse da parte di tutta la scuola.

Inutile dire che ci siamo precipitati all'hotel, dove ci siamo presi una bella lavata di capo.
La professoressa ha avvisato i nostri genitori, mantenendo anonimi i nomi dei rispettivi "partner in crime" , e ci siamo beccati una bella nota disciplinare.

Nonostante avrei preferito evitare tutta questa faccenda, non posso fare a meno di ammettere che ne sia valsa la pena.
Sono state le ore migliori della mia vita e credo che nemmeno per Dylan siano state male visto i sorrisetti che mi lanciava di nascosto.

I professori hanno tratto le loro conclusioni e ci hanno separato per il resto della gita.
L'ho rivisto solamente all'imbarco, ma eravamo su due posti lontani perciò il massimo che abbiamo potuto fare è stato mandarci qualche messaggio.

Ed ora sono qua, a beccarmi la seconda lavata di capo da parte di mia madre che non perde tempo a sbraitarmi contro.

E ora chi glielo dice che ero con Dylan?

<non ho giustificazioni, scusatemi> tento di calmarla mentre sento le guance tingersi di rosso, ma il suo tono di voce si alza di qualche ottava <scusa un corno Dafne! Che cavolo di figura ci fai con i professori eh? Poi si può sapere con chi diavolo eri? E fare che cosa sopratutto?> urla inarcando un sopracciglio.

Mi mordo il labbro sperando che un alieno piombi in casa e mi porti via sulla sua navicella spaziale, evitandomi questa colossale figura di merda.

<sto cercando di dirtelo ma tu->
<Ma da quando sei così ribelle? Oh non posso crederci, sei sempre stata testarda e imprevedibile, ma questo? Questo è inaccettabile!> si lamenta girando per la cucina come un'ossessa.

<mi sono addormentata in un divanetto in discoteca> mento torturandomi le dita.
Sfrego i palmi appiccicosi delle mani sulla tuta comoda che indosso, digrignando i denti per la frizione sgradevole.

<e con chi eri in questo divanetto? Le tue amiche dove diavolo erano?> domanda stringendo la bocca.

<le mie amiche stavano ballando e mi hanno perso di vista. Il divanetto era laterale quindi non ero ben visibile> spiego tamburellando il piede.
<ma non avevo bevuto, né fumato assolutamente nulla...semplicemente ero distrutta e senza rendermene conto mi sono addormentata> le spiego cercando di essere il più credibile possibile.

Passa qualche istante di silenzio.
Mia madre mi guarda dritta negli occhi prendendo di tanto in tanto dei grossi respiri per calmarsi.

<Ma sai cosa poteva succederti? Addormentata in un locale in piena notte, a New York!> torna ad urlare mentre vedo il fuoco lampeggiare nei suoi occhi.
<potevano drogarti, approfittarsi di te o rapirti!> inizia a blaterale passandosi la mano sulla fronte.

Rimango in silenzio guardando le lancette dell'orologio.
Ti prego Dio fa che passi in fretta!

Si siede sulla sedia appoggiando la testa fra le mani, completamente distrutta e preoccupata.

<hai idea di quello che io e tuo padre abbiamo provato quando la professoressa ci ha chiamato per avvertirci che non ti trovavano?> e all'improvviso piomba in me una consapevolezza: hanno già perso una figlia.

𝐒𝐞𝐚 𝐞𝐲𝐞𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora