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Kim pov 48h prima

Avevo fallito di nuovo.
È forse colpa mia avere fiducia negli altri?
Mi hanno tolto me stessa con quelle foto.

Conoscevo Mason da qualche mese, quasi due se non sbaglio e anche questa volta ero convinta che fosse quello giusto, che mi amasse davvero.

Ma mi sbagliavo.

È stato mio padre a portarmi a questo; cercare disperatamente attenzioni negli altri uomini, sperando che qualcuno riesca a darmi quello che lui non mi ha mai dato.
Amore.

Non piango la sua morte, è deceduto per via di un overdose.
Lavorava in una fabbrica, tornava a casa picchiava la mamma e si ubriacava.
Lo odiavo.
Lo odio ancora.
Ma almeno con quel che avanzava dei suoi soldi potevamo permetterci qualcosa in più.

Ricordo ancora il suo fiato caldo che odorava di birra di bassa qualità, e delle parole crudeli che mi rivolgeva, diceva che ero solo un errore e che sperava che un giorno scomparissi.
Odio i miei occhi.
Sono identici ai suoi.
È come se mi perseguitasse e fosse sempre con me a ricordarmi che sono sua figlia.

Ora che è morto gli occhi verdi e vispi della mamma non sono più contornati da una chiazza scura almeno però.
Ricordo anche le urla.
Le lacrime che le attraversavano il viso dopo gli schiaffi che le dava se non riusciva a pulire in tempo tutta casa.

Avevo fatto quelle foto un pomeriggio, dopo che Mason mi aveva detto "ti amo".
Pensavo di aver trovato la persona che mi avrebbe reso migliore, così mi sono messa dell'intimo di pizzo e ho scattato le varie foto.
Gliele ho inviate.

Inizialmente non mi ha risposto.
Ero contenta; pensavo di averlo lasciato a bocca a aperta, poi sono passate le ore.
Gli ho riscritto ma non mi rispondeva più.

Il giorno seguente ho visto una notifica su whatsapp da un numero sconosciuto.
Dall'immagine profilo ho riconosciuto che si trattava di un amico di Mason con cui esce per sballarsi ogni tanto.
Sul messaggio c'era scritto:

"Belle foto, la prossima volta voglio averle per primo" e poi qualche faccina divertita.

Ho collegato i pezzi e ho capito quello che era successo, quel pezzo di merda aveva mandato a più contatti le mie foto.
Mi sono sentita uno schifo.
Una nullità.
È come se mi avessero annullato completamente.

Hanno accartocciato la mia dignità e le hanno tolto qualsiasi valore.
Ora me ne sto qui a piangere in silenzio consapevole che le cose non possono essere cambiate.
__________________
Dafne pov:

Apro gli occhi lentamente, mentre sento un palmo ruvido accarezzarmi la guancia.
Mia madre è appoggiata al lato del letto e mi sussurra all'orecchio:
<buongiorno amore, sono le dieci è ora di svegliarsi>
<mmh> mugugno soffocando la faccia nel cuscino caldo.
<Su forza o farai tardi, ti ho preparato i pancake!>
<e va bene> biascico ancora mezza addormentata.

È sabato e non c'è scuola, questo significa relax e tranquillità...e un'enorme scorpacciata di Pancake.
Mi tiro su dal materasso fresco e morbido, triste di doverlo abbandonare.
Mi stiracchio sentendo le ossa scricchiolare e faccio uno sbadiglio.

Ehi adesso che ci penso non ho nemmeno fatto nessun incubo...questa giornata è iniziata bene!

Calo giù dal letto e infilo le mie infradito fuxia con i glitter e scendo le scale.
Arrivando in cucina sento l'odore dolce dei pancake e quello più intenso dello sciroppo caramellato.

Mi fiondo sul tavolo e inizio a gustare i miei dolci preferiti; li amo sin da piccola, li facevo spesso con la mamma, anche lei ne va pazza!
Sento la consistenza morbida del dischetto mischiata allo sciroppo violaceo scorrermi nella gola.
Che paradiso!

𝐒𝐞𝐚 𝐞𝐲𝐞𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora