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<è sempre distruttivo> mugugna Sarah
sbattendo violentemente l'anta dell'armadietto.
<che cosa?> domando con l'umore a terra.

Questa mattina mi sono svegliata con uno dei mal di testa più forti di sempre, forse a causa della strigliata di capelli che mi sono presa ieri sera da mio padre e mia madre.

<il ritorno a scuola forse?> ribatte Sarah come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
<non ne parliamo> borbotto fissando la foto sbiadita di un cavallo incollata sul quaderno di filosofia.
<allora? Programmi per il fine settimana?> cambia immediatamente argomento sistemandosi il pearcing al naso.

<ma se è appena iniziata> ridacchio indirizzandomi verso l'ala ovest della scuola.

Il corridoio è gremito di ragazze e ragazzi intenti a chiacchierare, correre, piangere o ridere.
Ne schivo una dozzina cercando di non far cadere a terra i libri pesanti stretti fra le braccia.

<cerco di pensare positivo> ribatte lei mentre tenta di stare al mio passo.
<in ogni caso come ti ho già detto sono in punizione, e non credo di poter uscire di casa per un mese> le ricordo stringendo la presa attorno alle copertine dei libri.

<che palle! Io volevo fare un tatuaggio con te...oppure un pearcing!> esclama entusiasta battendo le mani.
<cosa?!> scoppio a ridere scuotendo la testa.

<se torno a casa con qualcosa del genere credo che la punizione si prolungherà per qualche anno> sbuffo mentre realizzo quanto sia stupida l'idea.
<la solita guastafeste> si lamenta Sarah schivando per un pelo una matricola.

<fattelo da sola> le consiglio mentre incrocio lo sguardo freddo ed impassibile di Charlotte.

È appoggiata sul suo armadietto circondata da due ragazzi che non credo di aver mai visto.
Uno dei due le sta parlando ma lei non smette di guardarmi nemmeno per un secondo, e lo stesso vale per me.

Dopo la telefonata di ieri le ho scritto all'istante: "vediamoci alla fine delle lezioni al giardino sotto scuola".

Non ha risposto, ma almeno ha visualizzato il messaggio e spero con tutto il mio cuore che si presenti all'appuntamento.

<ehi? Dafne ci sei?> mi passa davanti una mano Sarah riportandomi alla realtà.
Sbatto gli occhi un paio di volte, mettendo a fuoco la sua frangetta perfettamente piastrata.

<oh ehm...sì ci sono. Cosa stavi dicendo?> le chiedo fermandomi davanti l'aula di chimica.
<che probabilmente mi farò il pearcing alla lingua, non mi ci vedi?> domanda tirando fuori la lingua.

Storco il naso mentre immagino l'ago forare la sua carne.
<uhm...si, anche se l'idea di un foro nella mia bocca non è così allettante> commento dondolandomi sulle punte dei piedi.

<già, immaginavo.
Io ora vado, ho il corso di recupero di arte...e tu perché sei qui?> domanda sospetta guardandosi intorno.
<devo parlare con Dylan> mento tirando fuori la scusa che già mi ero preparata.

<ohhh capisco> ribatte abbassando e sollevando ripetutamente le sopracciglia.
<smettila cretina> la spingo accennando ad un sorriso.

<ehi scherzavo! Ci vediamo dopo> mi saluta dandomi le spalle.
Scuoto la testa sorridendo, finché la mia visuale non viene oscurata da una mano.

Urlo tirando una gomitata dietro di me, per liberarmi della presa sulla mia vita.

<cazzo aia!> urla una voce familiare.

𝐒𝐞𝐚 𝐞𝐲𝐞𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora