<puoi venire qua per favore? È molto urgente> prego Sarah al telefono mentre cammino per la stanza nervosamente.
Preferirei rimanere nel letto a rilassarmi, ma in questo momento ho bisogno di buttare fuori tutta la tensione che ho in corpo.
<cosa è successo? Devo preoccuparmi?> domanda col respiro affannoso.
<stavi correndo?> domando confusa
<diciamo> borbotta mentre sento dei rumori incomprensibili.<in ogni caso appena puoi raggiungimi, ho bisogno di te> taglio corto.
<va bene, tra qualche istante sarò lì> attacca.Fisso il mio riflesso nello specchio della mia toletta.
Delle occhiaie profonde solcano il volto, incorniciate da un incarnato decisamente troppo pallido.
Come ho fatto a non rendermi conto che stavo male?
Sembro letteralmente un morto che cammina..."È quello che sarai tra poco" sussurra una vocina nella mia testa facendomi venire la pelle d'oca.
Questa mattina mi sono svegliata completamente a pezzi, ma comunque meglio di ieri.
Il mal di testa e diminuito, ma il raffreddore e la tosse sono aumentati.
Ho provato a farmi una doccia ma mia madre me lo ha impedito, sgridandomi di non prendere ulteriore freddo.Torno con calma nel letto, sistemandomi lentamente.
Ho deciso che oggi devo chiare un po' di questioni in sospeso, e la prima persona della lista è un diavolo alto uno e novanta con degli occhi particolarmente azzurri.
Prendo il telefono e chiamo a Dylan fregandomene delle sue possibili reazioni.Ieri non ho risposto al suo messaggio, ne l'ho contattato.
Avevo bisogno di mettere in stand-by il cervello per qualche ora.
Ero troppo esausta e assonnata per affrontare qualsiasi tipo di discussione, ma oggi non ho scuse.Dopo solamente due squilli mi risponde.
<angioletto> esordisce con un tono di voce basso.
<Cosa diavolo stai facendo?> domando senza tanti giri di parole.
<non deve interessarti> borbotta lui mentre sento in sottofondo una radio accesa.<sei in macchina?> continuo ignorando la sua opinione.
<si, con Scott>
<dove stai andando? È mai possibile che scompari per settimane?!> alzo il tono della voce sentendo subito male alla gola.Tossisco premendomi una mano sul collo.
<Dafne stai bene? Hai la voce più bassa del solito> constata facendomi roteare gli occhi.
<grande Sherlock, ho la febbre e credo mi stia per venire il mal di gola> sbuffo mentre cerco di appoggiarmi alla testiera del letto.<quanta?> chiede con un tono autoritario.
<sono io quella che fa domande> lo rimprovero sistemandomi la coperta più in alto.
<quanta ne hai Dafne?> insiste ignorandomi completamente.
<se non mi dici cosa stai andando a fare, e dove, non te lo dico> lo ricatto sorridendo soddisfatta.<Dio sei testarda come un mulo a volte> impreca mentre sento una risatina in sottofondo.
<salutami Scott> ridacchio mentre me lo immagino a roteare gli occhi.<sto andando fuori città, devo risolvere una questione di anni fa con dei ragazzi.
Non voglio metterti in mezzo a queste cose, meno sai meglio è.
Andrà tutto bene non ti preoccupare, ho quello che vogliono>Prendo un sospiro appena finisce di parlare.
Ancora quella dannata droga.<vai a prendere droga per te?> chiedo completamente seria e priva di ogni emozione.
<cosa? No, non mi faccio da quasi tre settimane> risponde all'istante.Rimango interdetta per via della sua confessione.
Dylan che condivide con questa facilità un'informazione personale?
<ottimo> bisbiglio osservando la conchiglia sul comodino.
<sto cercando di sistemare le cose> ribatte come se gli costasse confidarmelo.
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𝐒𝐞𝐚 𝐞𝐲𝐞𝐬
ChickLitSo che non dovrei accettare e so che non bisogna stringere patti col diavolo... Ma cosa devo fare? Il diavolo non è mai stato così bello. ................................................................. Dafne una ragazza piena di vita e un po' tro...